Flying Luttenbachers

L'orchestra dell’apocalisse

Lussuriosa esteriorizzazione di una creatività straripante, i Flying Luttenbachers hanno rivoluzionato il linguaggio della musica anni 90. Dal free-jazz color pece alla progressiva sperimentazione di un suono compiutamente avant-rock, Weasel Walter ha sempre cercato di superarsi, senza mai cedere alla tentazione dell’autocompiacimento. Fino all'approdo punkgrindnowavefreejazzdi "Cataclysm"

di Antonio Ciarletta

Se partiamo dall’assunto che nella musica quasi nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, non possiamo che decretare Weasel Walter (all’anagrafe Christopher Todd Walter) come uno dei più geniali alchimisti degli ultimi anni, e quasi tre lustri in compagnia delle sue opere sono sufficienti per scaraventarlo nell’olimpo immaginario dei più sregolati Gods Of Chaos dell’avant-rock contemporaneo.

Intendiamoci, la rivoluzione, quella vera, fu capeggiata decenni or sono da mister Ayler, che, impacchettando in un formato (già) "rock" le musiche di Ornette Coleman e compagnia cantando, oltre che le proprie su Esp, diede un indirizzo decisivo per lo sviluppo di suoni di confine, eterodossi, adatti per loro stessa natura a farsi contaminazione.
I magnifici dischi elettrici su Impulse -"New Grass", "Music Is The Healing Force Of The Universe", "The Last Album"-, benché all’epoca mal digeriti da un’incorruttibile quanto numerosa frangia di puristi, contengono i prodromi di ciò che la no wave, Zorn, ma anche Brotzmann, e quindi Weasel, avrebbero portato a compimento, e cioè una sorta di legame incestuoso tra il jazz di confine, ormai stilisticamente stravolto, tanto da non esser più riconoscibile come tale, e una struttura diremo rock, che del rock conserva esclusivamente la forma, oltre che l’efficacia comunicativa. Una musica cerebrale ma d’impatto allo stesso tempo, capace di stimolare fisico e intelletto, come il miglior metal, genere che, infatti, sarà cooptato da Zorn nelle sperimentazioni di Naked City e Painkiller. E ci piace ricordare, in special modo, i capolavori "Torture Garden" e "Guts Of A Virgin".

Come si inseriscono in questo discorso evolutivo i Flying Luttenbachers? Beh, lungi dal voler necessariamente storicizzare, appare però evidente l’importanza della masnada di scapestrati capitanati da Weasel Walter. Pur coscienti di ciò che c’era, i Flying Luttenbachers hanno "semplicemente" avuto il merito di innestare sul tessuto di una musica già estremamente degradata il seme dell’indie-rock americano anni 80, e in special modo di ciò che ruotava intorno all’hardcore. Dato, ovviamente per scontato, il pesante retaggio della New York negativa di fine Seventies. Ecco, provate a focalizzarvi su "Brainstorm" dal notevole Constructive Destruction e vi sembrerà di ascoltare una versione ipertrofica dei Minutemen.

Forte di una prima fase di rodaggio ben esemplificata dai pezzi di Live At WNUR 2-6-92, con l’esperto sassofonista jazz Hal Russel in formazione (poi deceduto nel settembre del '92), e dai successivi 7" 546 Seconds Of Noise e 1389 Seconds Of Noise, i Flying Luttenbachers arrivano al suddetto Constructive Destruction con una line-up comprendente lo stesso Weasel alla batteria, Chad Organ (sassofono), Ken Vandermark (sassofono e clarinetto), Jeb Bishop (basso e trombone) e Dylan Posa (chitarra). Punk-jazz fu ribattezzato, e in effetti, in questa prima incarnazione, i Flying Luttenbachers giocano a sporcare di distorsioni e scarti rumoristici un impianto sonoro classicamente "free-jazz". Sebbene la frenesia iconoclasta del quintetto chicagoano abbia modo di manifestarsi praticamente in tutti i brani, con particolare furia criminale in "First Through Glass", dove un sottofondo di distorsioni chitarristiche accompagna le evoluzioni a rotta di collo di sax e trombone, siamo ancora lontani da quella complessità strutturale che caratterizzerà i Luttenbachers della maturità. Ancora legate a canoni zorniani sono infatti l’iniziale "The Critic Stomp", che pare un notevole "scarto" dei primi Naked City, come pure "The Indiscrete Notion".

Con la cassetta Live At WNUR 2-6-92 , i 7" 546 Seconds Of Noise e 1389 Seconds Of Noise, e il primo Lp Constructive Destruction , termina la fase di apprendistato.

Anno ‘95, lo spartiacque. Mentre Vandemark, riduce il suo apporto, Weasel sperimenta ulteriormente, spingendosi ancor più a fondo in territori noise-no wave. La musica di Destroy All Music, debitrice in pari misura del free-jazz, quando delle abrasioni di Dna e Contorsions, contribuisce a creare quel suono Skin Graft (etichetta per la quale pubblicheranno alcuni lavori), che sarà tra le massime espressioni dell’avanguardia rock anni 90. Pezzi come "Demonic Velocities/20,000,000 Volts", oltre che spingersi ai limiti dell’inudibile, preparano il campo a una moltitudine di band, insieme alle performance di altre formazioni coeve, quali i formidabili Arab On Radar, tanto per dirne una. E ancora, "Dance Of The Lonely Hyenas" avanza in progressione rumoristica, raccogliendo nel suo incedere ogni genere di virgulto spastico, fino a inabissarsi in un magma di rumore che rende indistinguibile qualsivoglia influenza.
Il free-jazz, pur rimanendo elemento basilare nell’economia del Luttenbachers sound, viene sublimato da linguaggi utilizzati solo marginalmente in precedenza. Il minuto e mezzo o poco più di "Sparrows Thin Ict" rende definitiva la metamorfosi, tramutando un qualche rimasuglio free-jazz in rumore sordo. Lungi dal rappresentare sensazionalismo apocalittico da fin de siecle, il pezzo amplia ulteriormente la capacità semantica dei Flying Luttenbachers, che pur ponendosi come abili rielaboratori della tradizione ayleriana , lasciano intravedere un possibile futuro power-noise. Ma è bene precisare che i nostri mai cederanno alle lusinghe del genere, pur muovendosi in territori in qualche modo attigui. Prendano nota i pur bravi Fat Worm Of Error, Nervous Cop e i tanti free-noiser che, oggi, flirtano con la no wave più incompromissoria.
Destroy All Music , oltre che primo, ma non unico capolavoro dei Flying Luttembachers, cambia il volto dell’indie-rock americano, schiudendo un intero universo di suoni.

Cosa può esserci dopo Destroy All Music ? Stanca ripetizione? Autoindulgenza? Tentazioni commerciali? Weasel capta una sorta di autocompiacimento serpeggiante e avvia il turn-over , affidandosi a Chuck Falzone (chitarra) e Bill Pisarri (basso, violino e clarinetto).

Revenge Of The Flying Luttenbachers, del ’96, celebra il matrimonio con Skin Graft nel migliore dei modi, dando luogo, senza mezzi termini, al secondo capolavoro dei Flying Luttembachers. Forte della nuova formazione e di una licantropica concupiscenza sperimentale, Weasel Walter va oltre pur compiendo un (apparente) passo indietro. Nelle parole di Piero Scaruffi una puntuale descrizione del rinnovato idioma di Weasel e soci: "…Il suono ha abbandonato le tinte jazz dei primi lavori, a favore di un approccio più sperimentale e miniaturistico, nello stile del punk-jazz dei God Is My Co-Pilot…". Ed è vero. Se confrontiamo i pezzi di questo lavoro con le lunghe digressioni di Constructive Destruction, non possiamo che constatare la differenza. Se i primi Flying fanno essenzialmente del free-jazz a(pro)gressivo, tradendo un’affinità attitudinale e stilistica con Brotzmann, Zorn, i Borbetomagus di "Borbeto Jam", in Revenge emerge prepotentemente il retroterra punk-wave di Weasel Walter.
Ed è rock senza virgolette, finalmente rock, che si abbevera a piene mani da Contorsions, Pop Group, Dna, God Is My Co-Pilot per l’appunto, Beefheart, Rip Rig And Panic, Minutemen, industrial, grindcore... Tutto è calibrato per produrre suoni terrificanti: dal basso di Pisarri, che pompa incessantemente babilonie funk-noise, al drumming spasmodico di Weasel, sino all’abrasiva quanto insopportabile chitarra di Chuck Falzone.

Non fanno ostaggi, nemmeno nel successivo Gods Of Chaos, i Flying Luttenbachers, terzo (e ultimo) capolavoro, dove, davvero, la musica si fa puro segno sonoro, semiotica testimonianza della "fine del mondo" o di chissà quale altra stramberia passasse nella mente del geniale pazzoide in quel periodo. Il suono si ispessisce ulteriormente, tanto da divenire rumore cataclismatico, da cui trarranno ispirazione numerose formazioni art-noise (vero, Lightning Bolt?).
I Flying parrebbero una vera e propria orchestra dell’apocalisse, non fosse che chi vi scrive ha sempre rintracciato in quell’iconoclasta arroganza sonora una sorta di sarcasmo furbescamente celato.
Al di là delle opinioni personali, Gods Of Chaos è un disco estremo, oltre il quale c’è la disintegrazione della musica in quanto entità discreta e riconoscibile come tale. Un passo più avanti, il confine tra suoni "suonati" e field recordings raccolti in un cantiere edilizio, tanto per dire. Qualcuno lo dovrebbe pur capire che c’è differenza…
Gli stili si fondono in un unico magma incandescente scaturito dalla collisione di chitarre atonali e robotici ritmi proto-industriali, e se vi scoprite immuni al mal di testa, provate a misurarvi con le tracce "6", "9" e "10" (non ci sono titoli), caratterizzate dal drumming incessantemente impenetrabile di Weasel Walter, macchina da guerra sempre al limite, ma raramente fuori giri. Comunque sia, mai titolo d’album fu più azzeccato.

Con Gods Of Chaos termina il periodo maggiore, per cui, a meno che non siate fan della band o cultori del genere (?), potete fermarvi qui. Non che si cada nella mediocrità, ma d’ora in avanti il suono dei Flying Luttenbachers non riserverà grosse sorprese qualitative. In realtà, se dotati di un po’ di pazienza, potreste inoltrarvi sino al successivo ...The Truth Is A Fucking Lie... che per il sottoscritto è un vero e proprio gioiellino. Il suono regredisce in termini di violenza distruttiva, mentre riemerge una decisa e rinnovata vena free-jazz, incredibilmente fantasiosa, supportata da basi elettroniche registrate durante alcuni concerti. L’effetto è straniante, soprattutto rapportato a ciò a cui i Flying Luttenbachers ci avevano abituato. La band reinventa molto di ciò che era stato composto e suonato dalla vecchia line-up, attraverso processi di cut-up, remixaggio e ricontestualizzazione, ma anche di completa trasfigurazione.
Opportunamente manipolata, l’elettronica dei Flying Luttenbachers rimembra alcune cose del Varese più "inquieto", come è facilmente riscontrabile nella bellissima cover degli Havohej, "Black Perversion". Il disco post post-moderno di Weasel è servito.

E da qui, sul serio, potete passare oltre, a meno che non siate ultrà fanatici senza possibilità di redenzione. Seguiranno una serie di uscite, per chi vi scrive minori, ma mai meno che dignitose: dalle improvvisazioni acustiche fortemente free-jazz di Alptraum (dal vivo) e Trauma, al mostruoso death/dark progressive di Infection And Decline, con i nuovi collaboratori di scuola progressiva Alex Perkolup and Jonathan Hischke, dove pare di assistere a jam furiose tra King Crimson, Ruins e Magma; seguono ancora Systems Emerge From Complete Disorder, disco solista di Weasel, in pratica, dove il nostro spinge l’acceleratore su stilemi prog-death, in cui è da segnalare la sterminata e disumana jam "Rise Of The Iridescent Behemoth", sino ai mediocri Eruption, brodaglia noise in collaborazione con Kevin Drumm, e Void del 2004, segnato da una bulimia sonora senza eguali.
Troppa carne al fuoco, come se Weasel cercasse di concepire una nuova musica totale, raschiando il fondo del barile.

Alcune delle uscite trattate in breve meritano comunque un ascolto, se non l’acquisto, pur mancando della folle genialità che ha caratterizzato i Flying Luttenbachers degli esordi e della maturità. Se i lavori che vanno da Constructive Destruction a ...The Truth Is A Fucking Lie... costituiscono una parabola evolutiva (più o meno consapevolmente) coerente, da Alptraum, Weasel sembra procedere per tentativi, cercando di sviluppare a più livelli le potenzialità di un suono ormai collaudato, all’interno di un recinto stilistico ampio ma definito.

Nonostante le emanazioni dei Flying Luttenbachers non siano più così attese, riveste una particolare importanza la collaborazione con Mick Barr di Orthrelm per l’Ep Spectral Warrior Mythos Volume One, che deve aver corroborato il genio creativo di Weasel.

Non che ci aspetti il capolavoro, e in effetti, Cataclysm , anno domini 2006, pur non essendolo, segna il ritorno dei Flying Luttenbachers a livelli qualitativi eccellenti. Posseduto dalla consueta foga di egocentrismo creativo, il nostro si presenta al comando di una formazione parzialmente rinnovata, frutto delle collaborazioni messe in opera negli ultimi anni. Se non andiamo errati, l’attuale line-up dovrebbe comprendere il bassista Mike Green dei Burmese e il chitarrista Ed Rodrigues di Gorge Trio, Colossamite, Iceburn, già presenti su The Void. In aggiunta, la sei corde di Mick "novello Steve Vai" Barr, di Orthrelm, Crom Tech, e altro ancora, al fianco di Weasel per l’Ep Spectral Warrior Mythos Volume One. Personaggi di una certa esperienza, che in effetti confezionano una vera e propria bomba a orologeria.
Se le ultime prove dei Flying Luttenbachers avevano mostrato un po’ la corda. Cataclysm si presenta come un concentrato ad alto voltaggio di punkgrindnowavefreefazz mutante senza compromessi. Nulla di clamorosamente nuovo rispetto al passato, non fosse che ci si trova al cospetto di uno dei suoi lavori più devastanti, compatti ma anche difficili da digerire. Le chitarre di Barr e Rodrigues eruttano urticanti dissonanze alla velocità della luce, anche se talvolta si perdono in concettose digressioni che minano la fruibilità dei pezzi, come nell’esageratamente cinetica "From Oblivion". Esprimono comunque una freddezza matematica propria del metal più creativo, e "Demonic Velocities", "Insektoid Horror", "The Elimination Of Incompetence" stanno a dimostrarlo.
Weasel si avventura in territori insoliti coverizzando Messiaen con "Movement Four Of L'ascension", momento di relativa calma dopo sei pezzi da massacro uditivo, e nelle due parti di "Regime", una sorta di punkmetalspacemusic catartica. Si tranquillizzino gli ammiratori di Weasel Walter, ci pare che il suo genio sia ancora lontano dall’inaridimento.

Gli ultimi anni vedono Walter attivo principlamente in proprio (anche se Incarceration By Abstraction del 2007 viene accreditato ai Flying Luttenbachers) e insieme alla chitarrista Mary Halvorson ("Opulence", 2008).

Note: per una discografia più dettagliata comprendente collaborazioni e/o partecipazioni a compilation, vi rimando alla seguente webpage.
Tra le varie compilation a cui hanno preso parte, è di particolare interesse il doppio "Troubleman Mix Tape"del 2001, con band del calibro di: Lightning Bolt, Burmese, Cromtech, XBXRX,
Black Dice, The Cranium, The Locust, Glass Candy and the Shattered Theater, Erase Errata, Subtonix, Bride of No No, Total Shutdown, Pink and Brown.
Da segnalare, inoltre, la partecipazione di Weasel a i Lake Of Dracula ("Lake Of Dracula" LP/CD Skin Graft 199), con membri di Scissor Girl e altri, e agli Hatewave, act death-grind metal di Chicago.

Flying Luttenbachers

Discografia

T· Live At WNUR 2-6-92 (ugEXPLODE Records, 1992)

6

546 Seconds Of Noise 7" (Ep, Quinnah/ugEXPLODE, 1992)
6
1389 Seconds Of Noise 7" (Ep, Quinnah/ugEXPLODE, 1993)
5
Constructive Destruction (Quinnah/ugEXPLODE, 1994)
6,5
Destroy All Music (ugEXPLODE, 1995)
8
Revenge Of the Flying Luttenbachers (Skin Graft/ugEXPLODE, 1996)
8
Live At The Middle East Cafe (Bourgeois Chimp, 1996)
Gods Of Chaos (ugEXPLODE/Skin Graft, 1997)
8
Retrospektiw III (ugEXPLODE/Quinnah, 1998)
5
"...The Truth Is A Fucking Lie..." (ugEXPLODE/Skin Graft, 1999)

7,5

Alptraum (live, ugEXPLODE/Pandemonium, 2000)
6
Trauma (2 Lp, ugEXPLODE, 2001)
6
Infection And Decline (ugEXPLODE/Troubleman Unlimited, 2002)
6
Retrospektiw IV (ugEXPLODE/Mountain Collective, 2002)
5
Systems Emerge From Complete Disorder (ugEXPLODE/Troubleman Unlimited, 2003)
6
Weasel Walter/Kevin Drumm/Fred Lonberg-Holm: Eruption (2003)
5
The Void (ugEXPLODE/Troubleman Unlimited, 2004)
5
Spectral Warrior Mythos Volume One (Ep, ugEXPLODE, 2005)
6
Cataclysm (ugEXPLODE, 2006)
7
Incarceration By Abstraction (ugEXPLODE, 2007)
Shattered Dimension (ugEXPLODE, 2019)

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