Il riminese classe ‘85 Stefano Mularoni non è il solito rapper. La maggiore affinità nella scena si ravvisa con gli Uochi Toki, come dimostrato sull'esordio “Ogni volta che bestemmi cade una stellina emo” (2007). Il successivo “Quello rotto” (2008) è un frullato di breakcore, cacofonie industrial e testi complessi. L’Ep “Ananke” (2008) ha come fil rouge la filosofia: è l’inizio di un percorso didattico, che avrà seguito nella discografia. “Zona MC scopre il silenzio dopo 24.000 taci!” (2009) è un album molto meno parlato e rappato, concentrato maggiormente sulla dimensione musicale, a suo modo in continuità con “BreakHop” (2009), che cerca di tirare le fila del suo discorso musicale. “Caosmo” (2011) è un album che appare più serio, estraneo alle stravaganze ai limiti della gag del precedente, con produzioni di livello professionale. Segue quindi un nuovo episodio didattico, il saggio storico-filosofico di “Scrivere col sangue” (2013). Segue il breve “Porconomia” (2014), ultimo prodotto di una certa consistenza fino a “Storia della RAPubblica” (2022), compendio storico in forma si rap-parlato che ricostruisce le vicende italiane fra il 1943 e il 1953, portando a parziale compimento gli intenti didattici già emersi più volte in carriera.
(Antonio Silvestri)