Crimson Massacre

Lo splendore di un pandemonio death-metal

intervista di Francesco Nunziata

Fuori dal pandemonio. Una chiacchierata con Pete, James e Scott.

Che ne dite di iniziare rievocando un po’ i primi passi della band?
Pete Olen
: All’inizio, io non ero nella band. Il loro primo cantante (ora non ricordo il suo nome…) era piuttosto incapace. Così, mi sono ritrovato a sostituirlo.
Scott Horne: Prima di The Luster Of Pandemonium eravamo una band di blackened death-metal alla ricerca del proprio sound. Poi, terminata l’avventura della prima line-up, io e James abbiamo incominciato a scrivere materiale per la fase 2.0 dei Crimson Massacre.
James Jackson: Il periodo compreso tra il 2002 e il 2006 ha visto numerosi cambi di formazione. Anche a livello stilistico, l’evoluzione è stata piuttosto rapida. Tutto quello che è accaduto, l’ho vissuto con tranquillità e oggi non ho alcun rimpianto.

Quali sono le vostre influenze più significative?
P.O.
: Queste cambiano, ovviamente, durante gli anni… ma all’epoca (sto parlando del periodo 2004-2005) ascoltavo molto Blasphemy, Conqueror, Angelcorpse, etc. Penso tu possa riconoscere alcune di queste influenze nella mia voce sui brani di The Luster Of Pandemonium. Dovrei lasciare la questione a James, ma ritengo che le influenze fondamentali dietro quel disco siano molto diverse da quelle che la gente crede di riconoscervi. In ogni caso, non ci siamo seduti ad ascoltare una determinata musica “tecnica” e nemmeno eravamo interessati a scrivere un disco particolarmente “tecnico”. Tutto è venuto fuori così com’è. Alla fine, forse band come Discordance Axis o Necrophagist hanno comunque avuto un loro peso nell’economia complessiva del disco.
J.J.: Se ti riferisci a stili più che ad artisti veri e propri, direi: musica classica (barocca, impressionista, romantica), un po’ di jazz (anche se non in maniera così decisiva), la parte più aggressiva e “sludgy” del metal, in parte anche il progressive della prima parte degli anni Settanta. Citare altro potrebbe farmi passare per pretenzioso, ammesso non abbia già destato questa impressione…
S. H.: All’epoca di The Luster Of Pandemonium, ero molto affascinato da roba tipo Angelcorpse, Discordance Axis, Watain, Deathspell Omega, Antaeus, ma anche da scrittori quali John Milton, Wayne Barlowe, Mary Shelley e dal pittore Gustave Doré.

Cosa ricordate del periodo in cui registraste "The Luster Of Pandemonium"?
P.O.
: Fu un periodo molto vivace. L’album sembrava dovesse destare interesse anche al di fuori della nostra solita cerchia, ma purtroppo non abbiamo avuto il giusto supporto da parte della Deathgasm Records. Siamo anche stati co-headliner in alcuni festival e abbiamo suonato anche in Florida. Ci offrirono anche un tour negli Stati Uniti con i Demilich, ma poi non se ne fece niente a causa di un interesse decrescente nei nostri confronti. Abbiamo cercato di spingere la band in tutti i modi possibili e iniziammo anche a registrare un altro disco, che però non fu mai completato. Poi, alcune etichette più importanti ci fecero delle offerte, anche se non era proprio quello che stavamo cercando. Comunque sia, non era nostra intenzione essere tutto il tempo in tour. Volevamo pubblicare un disco come The Luster..., lo abbiamo fatto e quello per noi fu già un successo. Che altre persone fossero più o meno interessate alla cosa, per noi è sempre stato irrilevante.
S.H.: Ricordo giorni eccitanti. Pochi concerti, uno o due tour e un disco che fotografò perfettamente quello che eravamo diventati. Sacrificammo molto, però, per riuscire a fare quello che abbiamo fatto...

crimsonmassacre3A distanza di anni, cosa pensate di “The Luster Of Pandemonium”?
P.O.
: Penso sia un gran bel disco. Non c’è niente che cambierei. Mi sarebbe comunque piaciuto avere più possibilità di suonare in Europa. Parlammo con Bill (Taylor, ndr) degli Immolation, circa la possibilità di fare qualcosa con loro, sia dal vivo che su disco, ma la cosa non si è mai concretizzata. Penso che il suo contributo sarebbe stato a dir poco sorprendente. Tornando a The Luster…, ritengo che si trattasse di un disco in anticipo sui tempi. Per certi versi, a mio avviso, ricorda un po’ le cose dei Portal e dei Deathspell Omega.
J.J.: Non è quello che mi piacerebbe suonare oggi, e penso sia anche una cosa ovvia quando si parla di un lavoro che risale a 9-10 anni fa. Detto questo, penso che registrammo quello che all’epoca avevamo davvero in mente di fare, liberi da qualsiasi distrazione. E in un mondo parallelo, rifaremmo esattamente la stessa cosa.
S.H.: Non ascoltavo il disco da parecchio, a dire il vero! Questa intervista mi ha dato l’occasione di tirarlo fuori dalla mia collezione di cd. Il più delle volte, allontanarsi da una creazione offre l’opportunità, nel momento in cui la si "ripercorre", di decifrarla in maniera più adeguata. Posso quindi dire di essere sia sorpreso che onorato per il fatto che riesca ancora a catturare la mia attenzione.

Vogliamo provare a concentrarci un po’ sulle varie tracce del disco?
P.O.
: Non riesco a separare tra di loro le tracce, perché il disco è stato pensato e composto come un unico macro-pezzo, per cui non ho molto da dire sui suoi singoli momenti.
J.J.: Anche per me è difficile pensare alle singole tracce, al di là dell’album nella sua totalità. Forse questa è una cosa negativa?
S.H.: “Catalyst Tongue”: scrivere questo brano ci diede l’opportunità di sviluppare meglio precedenti idee e liriche che erano già state approntare per l’album. A partire da questo momento, la struttura narrativa globale ha iniziato a prendere la sua forma definitiva.
“Conquest”: uno dei nostri brani più frenetici e il primo che i Crimson Massacre 2.0 scrissero.
“The Devourer”: qui l’armonia è consumata dalla dissonanza…
“Epoch”: il secondo brano scritto dai Crimson Massacre 2.0. Stavamo ancora cercando il nostro sound, all’epoca. Qui non mancano sentori di desolazione…
“The Hyperborean’s Epitaph”: l'equivalente acustico di un colluttorio oppiaceo (!!!)
“Redemption”: questo brano comparve sul demo che registrammo prima di The Luster Of Pandemonium. A mio avviso, qui davvero colpimmo nel segno, circa ciò che volevamo esprimere e trasmettere. 
“The Luster of Pandemonium”: quando scrissi le liriche per questo brano, ero proprio nel vivo della definizione di quello che poi sarebbe stato il tema portante del disco. 
“Sacrifice”: sembra colare lentamente verso la superficie, solo per essere poi distrutta dalla cacofonia.
“Of Perverted Hope and Fragmented Suffering”: c’è qualcosa di cinereo e blando nell’introduzione, che va lentamente trasformandosi in disperazione, fino all’apoteosi finale.

Musicalmente parlando, cosa avete fatto dopo la fine dell’esperienza Crimson Massacre?
P.O.
: Sono stato occupato con due situazioni diverse: la mia altra band, i Dark Faith, e il mio lavoro. I Dark Faith si sono sciolti un paio di anni fa, ma stiamo pensando ad un concerto-reunion per questo Dicembre. Organizzo e promuovo, inoltre, concerti in tutta la Florida (è una cosa che faccio da tempo, ormai) e ogni anno organizzo anche un concerto a Tampa chiamato Southern Darkness Fest.
J.J.: Io ho continuato a suonare.
S.H.: Non molto. Anche se mi manca l'atto della creazione musicale.

Pete, hai parlato di un disco che avete iniziato a comporre dopo “The Luster Of Pandemonium”. Un disco che è rimasto incompiuto.
P.O.
: Non so davvero se quel disco sarà mai pubblicato. E’ per lo più completo (le parti di batteria e di chitarra, per dire, sono finite), ma tutti noi eravamo poco contenti del risultato finale.
S.H.: Posso aggiungere che rimarrà inedito per il momento.

300x300_01Che idea vi siete fatti sulla scena death-metal di questi anni?
P.O.
: Molte band interessanti sono apparse. Gli australiani King Parrot, per esempio, sono ottimi e propongono qualcosa di leggermente diverso durante i loro concerti. Onestamente, cerco di tenermi informato solo su quelle formazioni che cercano di proporre qualcosa di diverso. Non ascolto principalmente death-metal, per cui non presto particolare attenzione alle band di quella scena. Sono più propenso ad andare a concerti di black-metal e grind quando ho tempo libero.
J.J.: Ho smesso di prestare attenzione a quella specifica scena dopo il 2007. Insomma, i gusti cambiano.
S.H.: Sono rimasto molto impressionato dai recenti lavori di Deathspell Omega e Mgła.

Che mi dite della scena texana?
P.O.
: Da quando vivo in Florida, non ne ho idea.
J. J.: Anch'io non vivo più in Texas, ma in Nevada. Chissà come sarà oggi quella scena...
S.H.: Attualmente vivo a Seattle, quindi non posso dire la mia. Quando vivevo lì, comunque, Averse Sefira, Bahimiron e Insect Warfare erano ottime band. Hanno capito come fare dell'ottimo metal, tenendosi alla larga dalle sue derive più "popolari".

Dieci album di cui non potete fare a meno
P.O.: In ordine sparso:
1. Dove – s/t
2. Sleep - “Holy Mountain”
3. Assuck -  “Misery Index”
4. Discordance Axis - “The Inalienable Dreamless”
5. Amorphis - “Tales from a Thousand Lakes”
6. Blasphemy -“Fallen Angel of Doom”
7. Black Flag - “Damaged”
8. Black Flag - “My War”
9. Converge -  “No Heroes”
10. Death - “Symbolic”

J.J.: Non voglio correre il rischio di rovinarmi il piacere di un disco attraverso un anormale livello di ascolti.

S.H.: I miei dieci
1. Angelcorpse - The Inexorable
2. Pig Destroyer - Phantom Limb
3. Discordance Axis - Inalienable Dreamless
4. Morbid Angel - Altars Of Madness
5. Converge - Jane Doe
6. Explosions In The Sky - The Earth Is Not A Cold Dead Place
7. The Dillinger Escape Plan - Calculating Infinity
8. Richard Wagner - Der Ring Des Nibelungen
9. Holst - The Planets
10. Nick Cave and Warren Ellis - The Road (Original film score)

Progetti futuri?
P.O.
: Niente all’orizzonte al momento. Io e James abbiamo parlato della possibilità di fondare una nuova band, ma penso che, in ogni caso, i demo non saranno pronti prima di Agosto, se non più tardi.
J.J.: I miei progetti futuri hanno qualche relazione con il disco incompiuto dei Crimson Massacre di cui si parlava poco più sopra. Speriamo che il tempo ci sia d'aiuto e lasci materializzare il tutto. Tuttavia, non si può dire che ci sia un vero e proprio disco dei Crimson Massacre in attesa di essere pubblicato.
S.H.: Niente di particolare all'orizzonte.

(13/07/2014)

Discografia

Demo 2002 (autoprodotto)
Temple Of Gore (2003, autoprodotto)
The Gathering (2003, demo)
To Scale the Throne vs. Crimson Massacre: War of the Cosmic Keys (2004, split album)
As The Sun Burns (2004, split album - Killzone Records)
Demo 2004 (autoprodotto)
The Luster Of Pandemonium (2005, Deathgasm Records)
Pietra miliare
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