Fantastic Negrito

Il fiume in piena del blues-rock

intervista di Martina Vetrugno

In occasione del suo ritorno in Italia previsto per fine luglio, abbiamo contattato Xavier Amin Dphrepaulezz, aka Fantastic Negrito, per parlare del suo ultimo lavoro in studio “White Jesus Black Problems”, album ambizioso e di grande impatto, scritto di getto dopo aver appreso la storia dei suoi nonni di settima generazione. In continua evoluzione, Xavier è molto concentrato sul presente e sui suoi progetti paralleli alla musica, che lo vedono impegnato anche a livello sociale.

 

Amore e speranza nel futuro sono alla base di “White Jesus Black Problems”, puoi parlarci della genesi del disco? Ci sono un approccio e una visione nuovi rispetto ai lavori precedenti?
Questo album era molto diverso principalmente perché era una storia di grande impatto. Scoprire queste informazioni sul mio albero genealogico ha davvero cambiato la mia vita. L'album e un film si sono uniti per pura ispirazione. L'intera cosa ha preso il volo, in pratica ne sono rimasto fuori e ho lasciato che accadesse.

 

Come si è svolto il processo di scrittura e registrazione?
La scrittura era puramente organica, era un treno in corsa e io sono solo salito sul treno. Come ho detto prima, mi sono tenuto alla larga e ho lasciato che la scrittura, che i suoni accadessero, che le canzoni raccontassero la storia delle vite incredibili dei miei nonni di settima generazione. Ogni canzone era un capitolo della loro storia. Penso che le cose migliori accadano quando smetti di inseguirle.

Oltre a blues rock e funk, si percepiscono molte altre influenze, come gospel, country e soul psichedelico, con una grande ricchezza di dettagli e suoni. Musicalmente, a quali artisti ti sei ispirato di più mentre realizzavi l’album?
In questo album mi sono ispirato a tutti gli artisti degli anni 70 che si sono spinti oltre i confini. David Bowie, George Clinton, Sly Stone... Tutti artisti veicolo di idee e pensiero. È un album concettuale.

Nel processo creativo di “White Jesus Black Problems” è stata data grande rilevanza alla parte visuale, com'è maturata l'idea? E su quali aspetti ti sei soffermato di più?
L'album non è iniziato visivamente, ma è arrivato davvero rapidamente. Sentivo il forte obbligo di raccontare la storia dei miei nonni con il mezzo più potente che potevo. Quindi l'aspetto cinematografico è venuto naturale. Ho sentito che era molto importante raccontare, quindi le parti interstiziali erano forse le più importanti.

Sappiamo che attualmente hai un sacco di progetti, come la fattoria urbana Revolution Plantation, in cui è stata ambientata la parte visuale del disco, e l’etichetta indipendente Storefront Records. Ce ne parleresti
Vedo Revolution Plantation e Storefront Records come parti integranti di ciò che aspiro a fare ed essere. Filosoficamente che tipo di impatto tangibile posso avere sul mondo, ma prima comunità in cui vivo. Tutto in modi produttivi positivi.

In “You Better Have A Gun” affronti la questione delle armi in America, di recente vi sono stati degli sviluppi “conflittuali” sulla vicenda, con un ampliamento del diritto alle armi da parte dei singoli cittadini, e allo stesso tempo delle leggere restrizioni sull’accesso e finanziamenti per la sicurezza scolastica e la salute mentale, cosa pensi di questo?
In America abbiamo un problema molto, molto serio con le armi e abbiamo un problema molto serio con la violenza. Dobbiamo guardarci allo specchio a lungo e con attenzione, e decidere chi e cosa vogliamo essere. Il corso che stiamo seguendo ora è estremamente distruttivo. Stiamo andando veloci su una strada verso il nulla.

Un album e un libro che ritieni importanti per te.
"The Complete Recordings" di Robert Johnson e l'Autobiografia di Malcolm X.

C’è un artista o una band con cui vorresti lavorare?
Sturgill Simpson.

Poco prima della pandemia stavi lavorando a un progetto collaborativo insieme ad altri artisti, tra i quali Sting, riprenderai da questo punto, o dovremo aspettarci qualcosa di completamente nuovo per il futuro?
Non so cosa farò di quel progetto di lavoro collaborativo. Sono sicuro che riprenderò i pezzi. In questo momento la mia mente, il mio cuore e la mia anima sono tutti incentrati su "White Jesus Black Problems".

Oggi, con un passato incredibile alle spalle e tutto quello che hai scoperto sulle tue origini, chi è Xavier Dphrepaulezz?
Penso che Xavier Dphrepaulezz sia esattamente quello che deve essere. In continua evoluzione. A volte in difficoltà, ma sempre disposto a fare il lavoro. Non si arrende mai.

Discografia

The X Factor (Interscope, 1996) (come Xavier)
Fantastic Negrito Ep (Blackball Universe, 2014)
The Last Days Of Oakland (Blackball Universe, 2016)
Please Don't Be Dead (Cooking Vinyl, Blackball Universe, 2018)8
Have You Lost Your Mind Yet? (Cooking Vinyl, 2020)7,5
White Jesus Black Problems (Storefront Records, 2022)8
Pietra miliare
Consigliato da OR

Streaming

Plastic Hamburgers
(
da Please Don't Be Dead, 2018)
How Long?
(da Have You Lost Your Mind Yet?, 2020)
Highest Bidder
(da White Jesus Black Problems, 2022)
They Go Low
(da White Jesus Black Problems, 2022)

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