James Williamson

C'è vita dopo gli Stooges

intervista di Michele Savoldi

I due James (Osteberg, alias Iggy Pop, e il qui presente Williamson) sono i soli sopravvissuti degli Stooges: Dave Alexander ha infatti raggiunto il Club 27 troppo presto e, più di recente, nel giro di pochi anni il cuore dei fratelli Asheton ha cessato di battere. Ricordo l'incredibile show torinese della reunion del 2004: un'onda d'urto di energia, di elettricità e vibrazioni provenienti dalla Motor Town del Michigan. Lasciatosi alle spalle gli eccessi RNR e le polemiche con Iggy e con Bowie, oggi James Williamson è un ingegnere elettronico in pensione che – dopo essere stato vice-presidente del reparto tecnologico della Sony – si diverte a registrare musica insieme a un vecchio amico, Deniz Tek degli australiani Radio Birdman. “Two To One” è un'iniezione di rock'n'roll scarno, diretto, senza compromessi: se avete amato “Raw Power” e “Kill City”, non potrete non amare questa nuova fatica firmata dalle due leggende garage-punk. La parola dunque a mr. James Williamson.

Dunque, caro James, come descriveresti in poche parole “Two To One”? Un brano come “Climate Change” suggerisce il fatto che tocchiate argomenti attuali anche se si tratta di un disco chitarristico alla vecchia maniera...
Sì, credo che le due cose non si escludano a vicenda necessariamente. L'approccio che abbiamo scelto per registrarlo è quello di un buon vecchio album orientato verso la chitarra, dunque lo abbiamo registrato in modo semplice: io l'ho prodotto e non ho voluto aggiungere troppa produzione in quanto lo volevo molto essenziale. Detto questo, credo che molti testi delle canzoni siano riferiti al tempo presente, le due cose possono coesistere.

James Williamson e Deniz TekLa collaborazione con Deniz Tek: come si è concretizzata negli anni?
Beh, ho incontrato Deniz per la prima volta durante lo show tributo a Ron Asheton, Deniz aveva conosciuto Ron e gli è stato chiesto di suonare alcune canzoni. Poi ho scoperto che passa parecchio tempo alle Hawaii, come faccio io, perciò siamo diventati più amici grazie al fatto di essere sulla stessa isola. A un certo punto, abbiamo deciso di fare... beh, io gli ho chiesto di cantare sull'Ep “Acoustic K.O.” che di base è una versione acustica di quattro o cinque canzoni da me scritte insieme a Iggy negli anni. L'abbiamo registrato, è stato divertente ed è andata bene; in seguito mi sono trovato a suonare su vari pezzi per la Cleopatra Records: “Devil With A Blue Dress On” di Mitch Ryder, “Leader Of The Pack” con Cherie Currie... dunque ho fatto la conoscenza di Matt Green della Cleopatra Records e mentre ero via mi ha chiesto se fossi interessato a fare un altro disco con Deniz Tek, questa volta di canzoni elettriche e originali. L'ho preso in considerazione, ne ho parlato con Deniz e ci siamo detti: “Va bene, facciamolo!”. Ecco come è nato il tutto.

Cosa puoi dirci dei bei formati fisici del disco, come li consideri in questa bizzarra epoca digitale?
Credo che – almeno dalla nostra prospettiva – il vinile sia fondamentale di questi tempi perché la gente vuole sentire versioni in vinile. D'altro canto il cd supera il vinile in termini di vendite di parecchio, è un po' il formato universale. Molte persone comprano il vinile ma non lo ascoltano, lo tengono così com'è e ascoltano il cd o lo masterizzano o che altro. Poi ovviamente c'è lo streaming che è probabilmente ciò a cui ti riferivi, tutto questo è disponibile per il nostro disco.

Stai pianificando un tour con Deniz per promuovere l'album, una volta finita l'emergenza sanitaria?
Non credo, sai? Questo è più che altro un progetto, ho appeso al chiodo le mie scarpe da tour qualche tempo fa, però mai dire mai, le cose possono cambiare. Ma al momento non ho piani ed è comunque abbastanza inutile perché non ho idea di quando si potrà tornare a fare tour. Vedremo come vanno le cose.

Puoi raccontarci dei momenti topici e dei brutti momenti relativi ai giorni di Detroit negli anni Settanta? C'era effettivamente una scena vera e propria?
Oh sì, decisamente! Sai, non sono stato là troppo a lungo negli anni Settanta, ma per quanto riguarda gli anni Sessanta eccome… nei tardi anni Sessanta la musica era la linfa vitale di Detroit! Non solo per il sound della Motown, ma anche per quel genere di band tipo British Invasion come Mitch Ryder o Bob Seger o gli MC5 e poi gli Stooges. Chiunque passava tutto il tempo nei locali della città dove suonavano, come la Grande Ballroom o la East Town Ballroom e via dicendo. Le band erano davvero valide: se ne facevi parte, dovevi per forza essere bravo per non essere trattato davvero male (ride, ndr) perché la gente non voleva sprecare denaro per gruppi che non suonassero bene come quelli che giravano! Sì, era decisamente una grande scena, con un sacco di ottime band.

James Williamson con Iggy Pop nel 1977Sei ancora in contatto con Iggy? Com'era come musicista e come uomo al di fuori della musica?
Non sono più in contatto con lui, credo che tirando le somme abbiamo suonato insieme almeno dieci anni, tenendo presente i vecchi tempi, la reunion e via dicendo. Perciò ci siamo detti tutto quello che c'era da dirci (ride, ndr). Talvolta ci si sente per questioni legate a qualche canzone scritta insieme per i diritti d'autore e cose simili, ma tolto questo non abbiamo alcun legame. Io credo che Iggy abbia un grande talento: per come la vedo io, è un grande a scrivere testi, credo sia uno dei migliori. Ha anche delle idee musicali, ma quando si trattava del nostro rapporto scrivevo io la musica per intero. Inizialmente mi aiutò ad arrangiare delle cose, ma più in là nemmeno quello, dunque scriveva solo i testi: io gli consegnavo la musica e lui li scriveva.

Quali sono i tuoi ricordi dei fratelli Asheton?
Beh... Ron Asheton è stato il primo che ho effettivamente conosciuto. C'era una band che formai con Scott Richardson, i Chosen Few, ma dopo un po' dovetti andarmene perché avevo molti problemi: alla fine, quando ci fu il cambio di formazione, Ron Asheton divenne il bassista. Dunque lo incontrai in quella veste, una volta a un concerto al quale mi capitò di partecipare perché ero in città – era una festa di una confraternita ad Ann Arbor – ed era un bel tipo, davvero molto, molto, molto divertente! Disegnava i suoi fumetti ed era veramente spassoso. Scotty non l'ho conosciuto bene, se non dopo anni, quando erano già diventati una band: io mi trasferii ad Ann Arbor e lui divenne il primo coinquilino della casa che avevamo tutti insieme; poi fummo coinquilini anche in una sorta di condominio. L'ho conosciuto molto bene in tal modo e anche lui era una bella persona: entrambi avevano la loro personalità ma credo fossero bravi ragazzi.

Che consigli daresti a giovani band che volessero suonare rock'n'roll diretto come un pugno in faccia, in questa epoca così difficile per un tale genere?
Sì, non saprei cosa dire... se l'avete nel sangue, suonatelo, non importa se ne varrà la pena o no (ride, ndr)! Il problema è che di questi tempi l'industria musicale si è trasformata in qualcosa di completamente diverso rispetto al passato, secondo me quella era vera musica e la nuova roba è per così dire finta! Non significa niente per me, mettiamola così. Non fa per me e loro non puntano a me, puntano a gente giovane dunque chi sono io per giudicare?

Hai qualche ricordo legato all'Italia?
Oh, ho molti ricordi legati all'Italia, paese che amo. Quando abbiamo riformato gli Stooges, siamo venuti molte volte in Italia a suonare e ci siamo divertiti. Al di là della band, nella mia vita personale ho visitato parecchie volte l'Italia e alcuni dei miei posti preferiti sono Como, Milano... davvero troppi per menzionarli! È un paese davvero fantastico che amo molto.

Che saluto finale invieresti ai fan italiani? E perché dovrebbero acquistare “Two To One”?
Sì, spero che acquistino “Two To One”: penso sia un album rock'n'roll davvero potente e mi piacerebbe che ogni italiano ne possedesse una copia!

Discografia

STOOGES
Raw Power (Columbia, 1973)7,5
Ready To Die(Fat Possum, 2013)4
IGGY POP - JAMES WILLIAMSON
Kill City (Bomp!, 1977)
JAMES WILLIAMSON
James Williamson With The Careless Hearts (Easy Action Records/STR Digital Records, 2010)
Re-Licked (Leopard Lady Records, 2014)
Acoustic K.O. (Leopard Lady Records, 2017)
Behind The Shade (Leopard Lady Records, 2018)
Rockabilly For Life (Cleopatra, 2020)
Two To One (Cleopatra, 2020)
Pietra miliare
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