Tarwater

Gli alchimisti dell'indietronica

I Tarwater sono una delle più belle realtà dell'effervescente panorama indietronico tedesco. Ronald Lippok (voce, batteria, progammazioni) e Bernd Jestram (chitarra e basso) sono amici di vecchia data: entrambi originari di Berlino Est, suonano insieme dal 1981. Dopo una lunga trafila underground che li vede impegnati in progetti anche molto distanti fra loro, dal punk al post-rock passando per la new wave, i due fondano i Tarwater nel 1995, con l'iniziale intento di essere il side project dei To Rococo Rot, band di cui Lippok è batterista. Con cinque album all'attivo, due Ep, e una proposta musicale che ha le sue radici nella gloriosa tradizione technopop tedesca, i Tarwater si distinguono grazie ad una brillante alchimia tra l'elettronica più algida e un folk acustico e minimale. Il tutto tenuto insieme dalla calda voce del "non cantante" Ronald Lippok, il cui incedere indolente e malinconico rappresenta il vero marchio di fabbrica della band.
Il cortile interno della Sala Biancamano - Museo Della Scienza e Della Tecnologia - coi suoi aerei da guerra in bella mostra sull'ampio prato, è luogo un po' inusuale per un'intervista, ma si fa preferire al salone nel quale fervono ancora i preparativi per l'imminente inaugurazione della
TDK Dance Marathon. Seduti sull'erba umida, sotto un cielo disturbato da nuvole che rimandano più a un giovane autunno che alla primavera inoltrata, gli informali e loquaci Bernd Jestram e Ronald Lippok, aka Tarwater, concedono a Onda Rock questa intervista in esclusiva.

"The Needle Was Travelling" è il vostro quinto full length album. E'anche il più pop che avete fatto. Avete iniziato con musica d'avanguardia elettronica e siete approdati al pop d'avanguardia. A cosa è dovuta questa maggiore accessibilità?
Ronald: Beh, noi abbiamo cominciato a suonare dieci anni fa, e siamo sempre stati interessati alle "canzoni". Lo dicevamo anche con un amico con cui ci piace ascoltare musica del passato. Non direi che i Tarwater fanno avanguardia, il nostro amico dice che facciamo "broken pop", perché c'è sempre un elemento che va controcorrente rispetto alla melodia pop. Certo, a volte abbiamo usato strumenti tipici dell'avanguardia, ma l'elemento voce c'è sempre stato; noi vogliamo mantenere un approccio diretto con l'ascoltatore, emozionale, e forse è quello che voi leggete come l'aspetto pop del nuovo album.

Già in "Dwellers On The Treshold" si notavano sempre di più gli strumenti acustici, chitarra in primis, nel nuovo album abbiamo sentito persino archi e fiati. Sempre più canzoni (in senso stretto) e sempre più "suonate"... L'elettronica vi sta forse stancando?
Bernd: No, non direi affatto. Al massimo, per suonare più diretti, siamo passati da una forma canzone più lunga a una più corta, ma abbiamo sempre usato chitarre e altri strumenti acustici. Nell'ultimo disco abbiamo semplicemente sentito il bisogno di usare maggiormente questi suoni.
Parliamo di "Babylonian Tower". Nel disco precedente avete fatto una cover del brano "Miracle Of Love" degli Swans, peraltro molto bella, ora questa dei Minimal Compact: entrambe delle cult-band che provengono dagli anni 80. Sono quelle le vostre origini, i vostri ascolti, insomma?
Ronald: Nel caso di Babylonian Tower ero semplicemente in studio e ho cominciato a canticchiare questa canzone degli 80's, e siccome il risultato ci piaceva, abbiamo cominciato a registrare. Non sapevo neppure bene le parole, siamo dovuti andarle a cercare in seguito, ma devo dire che il testo alla fine si è adattato bene alla cover. Inoltre conosciamo Martha Spigel, ex dei Minimal Compact, lei suona con Colin Newman dei Wire, e ci ha detto che la cover le piaceva molto!

Per rimanere in argomento "80's": lo scorso anno avete collaborato coi Tuxedomoon nel loro nuovo album " Cabin In The Sky ". Ci raccontate qualcosa di quell'esperienza? Come vi hanno contattati?
Ronald: Non li abbiamo mai incontrati, ci ha contattato la loro etichetta, e ci hanno mandato tutto il materiale. E' stato interessante perché loro fanno questi brani molto lunghi, mentre nello stesso momento noi lavoravamo su cose molto più brevi, sui tre minuti; inoltre è stato bello perché le loro cose sono molto riconoscibili, pensi subito: "Ah sì sì questi sono proprio i Tuxedomoon!". Insomma ci siamo divertiti molto a lavorare con loro.

E di musicisti tedeschi chi state ascoltando adesso? Avete così tante buone band da voi...
Ronald: A me piacciono molto gli Alter Ego e tutto il movimento electroclash, come Peaches e la produzione Kitty-yo. Ci sono diverse band tedesche molto valide che sfortunatamente non sono famose all'estero, come i Tocotronic… Forse conoscete Whirlpool che qualche anno fa divenne famoso con l'hit "From Disco To Disco"... Ecco loro fanno parte della scena di Colonia che fa musica techno e disco molto più minimale.
Bernd: Sono estremamente sorpreso dalla vitalità della scena tedesca, davvero c'è tantissima musica, di generi diversi, alcuna già uscita e tanta ancora in fase di produzione, è incredibile!

Ci sono gruppi storici come i Faust che sono più che mai attivi. E lo scorso anno sono ritornati persino i Kraftwerk e pure i DAF! Io credo che questo sia anche dovuto alla vitalità che gruppi come voi, Notwist , Lali Puna , Kreidler, Audiac... Artisti anche diversi fra loro ma che tengono viva la scena. Cosa ne pensate?
Ronald: Abbiamo suonato con Lali Puna a Monaco, anche perché siamo della stessa etichetta (la Morr Music ndr), mi piace molto la loro musica… Poi non so se conoscete Konamat, un artista di origine iraniana che fa elettronica ma aggiunge strumenti esotici, e io apprezzo molto queste sperimentazioni. Per quanto riguarda i DAF, li abbiamo visti a Dijon tanti anni fa prima che si sciogliessero, noi siamo cresciuti nella Germania dell'Est ed eravamo fan dei DAF, ma dopo la reunion non abbiamo avuto occasione di rivederli, anche perché il batterista si ruppe una mano, e fu un peccato perché era uno dei miei batteristi preferiti! Non ho niente da ridire su questi gruppi storici che si riformano, almeno fin quando fanno effettivamente nuove canzoni, nuove produzioni, non solo suonando cose vecchie per tirare su un po' di soldi… Ad esempio i New Order secondo me fanno ancora cose nuove e valide.

Conoscete qualche musicista italiano?
Mi vengono in mente innanzitutto gli Yuppie Flu perché ci abbiamo suonato assieme più volte, mi piace la loro attitudine rock. Poi conosciamo i Retina.it che ci hanno fatto da gruppo spalla a Napoli, e con i quali abbiamo fatto una compilation (" Condominium ", ndr). Molti gruppi non gradiscono band di spalla nei loro concerti, ma noi invece ci teniamo, soprattutto quando suoniamo all'estero, perché è un modo per conoscere un paese, sentendo la musica che si produce lì, proprio come assaggiandone la cucina e visitandone le città.

Da dove proviene quell'aura nostalgico-malinconica che permea la vostra musica? Ora, la voce distaccata di Ronald aiuta in questo senso, ma ci sembra che anche con i testi contribuite a creare questo mood. Vi reputate malinconici musicalmente? E siete malinconici anche nella vita di tutti i giorni?
Ronald: Penso che la malinconia possa essere molto intensa e confondersi con il piangersi addosso… Spero la nostra non appaia così, perché, anzi, per me la malinconia può essere piacevole, in un certo senso; ecco dite bene quando dite "nostalgica", mi viene in mente un verso del poeta tedesco Heine che dice "non so cosa significhi, ma sono così triste". In realtà mi rendo conto che i Tarwater suonano un po' malinconici, ma non so perché! (ride)

Ronald, quali sono le differenze di approccio compositivo fra la musica dei Tarwater e quella dei To Rococo Rot? E soprattutto, quale fra i due consideri il side-project?
Ronald: Per me sono più o meno equivalenti come importanza, e anche come sonorità in fondo, perché spesso uso gli stessi suoni nell'uno e nell'altro. Al contrario, è l'atmosfera, la definizione del suono che è molto diversa… Per me è molto facile quando compongo dire "questo pezzo è per i To Rococo Rot" e "questo è per i Tarwater"

Qual è il disco che più di ogni altro avete ascoltato, che vi ha formato come ascoltatori prima che come musicisti?
Ronald: Oh questo tipo di domande sono difficilissime… alla fine dico "Velvet Underground & Nico" un disco fantastico… sì direi che è il mio preferito, anche se ci sono così tanti dischi che sono stati importanti per me...
Bernd: Sì anche io direi lo stesso, anche se io sono dalla parte di Lou Reed e lui da quella di Nico! (ridono)

Ultima domanda: abbiamo notato che la gente che di solito viene ai vostri concerti non balla. Siete contenti di questo tipo di pubblico, un po' "rock", un po' "indie", o gradireste fare qualcosa di più ballabile?
Ronald: Dopo aver suonato in studio, usciamo sempre in qualche club di Berlino e i dj che sentiamo lì (ci sono delle ragazze bravissime) ci influenzano molto, ci danno molta inspirazione per i nuovi suoni. Certo, in un concerto io non direi mai "ehi ragazzi muovete un po' il culo"! Se vogliono sdraiarsi sull'erba, per me possono farlo, abbiamo suonato a un festival e la gente ha cominciato a ballare ed è stato ugualmente bello… Insomma il pubblico è libero di fruire della nostra musica come vuole, io non avrei problemi a suonare anche in un teatro, ad esempio.

Discografia

TARWATER
11/6 12/10 (Kitty-Yo, 1996)
Rabbit Moon (Kitty-Yo, 1997)
Rabbit Moon Revisited (Kitty Yo, 1997)
Rabbit Moon Remixed (Cap Stack, 1998)
Silur (Kitty Yo, 1998)
Animals Suns And Atoms (Mute/Kitty-Yo, 2000)
Dwellers On The Threshold (Mute, 2002)
The Needle Was Travelling (Morr, 2005) 7,5
Spider Smile (Morr, 2007) 6
TO ROCOCO ROT
To Rococo Rot (Kitty-Yo, 1996)
Veiculo (Emperor Jones, 1997)
Paris 25 (Ep, 1998)
The Amateur View (City Slang, 1999)
Music Is A Hungry Ghost (Mute, 2001)
Koelner Brett (Pavone, 2001)
Hotel Morgen (Domino, 2004) 6,5
Pietra miliare
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