Olivia Tremor Control - Circulatory System

Fluttuazioni pop tra nuvole cubiste

intervista di Alessandra Trirč

Un flusso continuo di suoni e visioni: questa la definizione che si potrebbe dare alla musica degli Olivia Tremor Control, alfieri di uno psych-pop surreale che li ha da sempre contraddistinti all'interno di Elephant 6, rendendoli uno dei gruppi più amati del collettivo statunitense, insieme ai Neutral Milk Hotel e agli Apples In Stereo. Dopo aver raggiunto la popolarità alla fine degli anni 90, la band di Athens si è sciolta improvvisamente nel 2000, lasciando ai posteri numerose straordinarie perle di psichedelia pop. A distanza di poco tempo dallo scioglimento, il frontman Will Cullen Hart ha dato vita a un nuovo progetto, i Circulatory System, i quali già nel 2001 hanno pubblicato il loro disco d'esordio approfondendo il lato più sperimentale degli Olivia. Lontani dalle scene per un lungo periodo, anche per via di alcuni problemi personali del loro leader, i Circulatory System sono tornati nel 2009 con un nuovo album, e Will ci ha concesso un'intervista in cui ripercorre la storia degli Olivia e dei Circulatory System, raccontando aneddoti curiosi e accennando al progetto di una reunion degli Olivia Tremor Control.

Per tracciare il percorso musicale di Will Cullen Hart bisogna fare un salto indietro nel tempo, alla fine degli anni 80, quando sotto il moniker di Cranberry Lifecycle due ragazzini della Louisiana (Will Cullen Hart e Jeff Mangum, i due futuri leader di Olivia Tremor Control e Neutral Milk Hotel rispettivamente) col loro 4-piste registravano musicassette da regalare agli amici. Che ricordi hai di quel periodo?
Quelli sì che erano giorni... Beh, anche questi lo sono, sia chiaro. Comunque erano davvero bei tempi: non pensavamo a quello che stavamo facendo e imparavamo a suonare divertendoci. Avevamo una totale apertura verso il mondo.

Poi le cose si fanno più serie, e tu e Jeff cominciate a farvi conoscere suonando in giro per i locali di Athens. Qual è stato il tuo primo impatto con un'esibizione live?
Il nostro primo spettacolo l'abbiamo fatto al Downstairs. È stata un'esperienza davvero divertente ed eccitante. Era bello vedere che la gente si trovava in sintonia con noi, in un certo qual modo. Erano i tempi d'oro del grunge, perciò ci sentivamo un po' fuori posto, ma siamo entrati in sintonia con persone come Julian Koster (Chocolate USA, The Music Tapes, Neutral Milk Hotel), con le quali alla fine ci siamo ritrovati a suonare insieme. In uno dei primi spettacoli abbiamo portato i ghiaccioli da distribuire al pubblico. Avevamo pezzi di registrazioni e rumori imprevedibili, e ci lanciavamo in quei pezzi ogni volta che qualcuno dava il via - ad esempio ripetendo tre volte lo slogan "Scandinavian headdress", dopo che qualcuno della band aveva chiesto al pubblico: "Volete ascoltare un po' di avant-garde?". Dopo di che, tornavamo al brano che stavamo suonando. Erano momenti istruttivi, e ancora oggi incorporiamo elementi di quella roba nella nostra musica.

Will Cullen Hart, Jeff Mangum, e Robert Schneider (futuro frontman degli Apples In Stereo, ndr) sono insieme a Bill Doss (co-ideatore degli Olivia Tremor Control, ndr) i fondatori di uno dei collettivi musicali più famosi degli anni 90. Il primo "meeting" dei tre avviene a un concerto dei Cheap Trick, tenutosi nella Louisiana Tech University quando erano ancora dei ragazzini. Mi racconti di quella serata? Ho letto in giro di un plettro lanciato dal palco e caduto ai vostri piedi... un segno del destino?
Beh, a dire il vero il tizio al concerto lanciò tonnellate di plettri, perciò forse non era destino. O forse lo era?

Una domanda che ti avranno ormai fatto un milione di volte, ma la curiosità è talmente forte che non posso proprio esimermi dal farla anche io. So che il nome "Elephant 6" è una tua "creatura", però le informazioni che si trovano sul web a riguardo sono piuttosto confuse e contrastanti. Nessuno meglio di te può aiutarmi a risolvere questo dilemma sull'origine del nome del collettivo...
Quel nome deriva dal fraintendimento del titolo di un dipinto di Max Ernst, "The Elephant Celebes".

Olivia Tremor ControlNel manifesto programmatico di E6, Robert Schneider scriveva: "Noi crediamo nell'uso di macchinari casalinghi, in modi ingegnosi di ideare le cose e nello scrivere canzoni che comunichino con la gente. Vogliamo realizzare dischi classici che riescano a sopravvivere al proprio tempo e che possano essere accessibili a persone di tutte le età".
Secondo te che cosa deve avere una canzone per poter comunicare con la gente in maniera universale?

Per essere davvero capace di comunicare in maniera universale una canzone deve essere reale, deve giungere da un posto reale.

Tra i "macchinari casalinghi" del collettivo, una menzione particolare va certamente al 4-piste, un elemento che ha accompagnato da sempre la tua musica. Ho letto da qualche parte che il suo utilizzo si riflette anche sul mood finale delle tue registrazioni, come se con questo macchinario tu riuscissi a trasmettere emozioni più intense ai brani, "sentendo" di più la musica. È così? Che rapporto hai con il 4-piste?
C'è qualcosa nel registrare su nastro magnetico che possiede in sé una spontaneità autentica. E' il nostro unico intermediario. C'è qualcosa di speciale nel registrare nella tua stanza - puoi andare dritto alla sorgente, invece di cercare di farla comparire dal nulla sei settimane dopo in uno studio. Ma apprezziamo tutte le opzioni che sono oggi a nostra disposizione. Attualmente utilizziamo lo studio di registrazione, sia quello professionale che quello casalingo, insieme al 4-piste.

Il collettivo E6 nel giro di poco tempo ha definito uno stile e un modo di vivere la musica assolutamente inconfondibili (il cosiddetto "marchio Elephant 6"), riscuotendo notevoli consensi e attirando così anche l'attenzione dei media. Quando hai realizzato veramente qual era la portata di ciò che stavate creando?
Credo che allora avessimo una forte percezione di quello che facevamo da sempre. Lentamente nel tempo abbiamo iniziato a realizzare che la gente stava entrando in sintonia con la nostra musica, ed eravamo felici di questo.

Cosa ha significato e cosa significa ancora oggi, per te, il concetto di collettivo (musicale)?
(Will si cimenta in astratti assoli chitarristici detuned) Poiché un collettivo coinvolge ben più di un paio di "anime", il nome rimane lì e continua ad avere un senso anche se uno o più progetti coinvolti nel collettivo possono non essere attivi in un particolare momento.

Capitolo Olivia Tremor Control. Di nuovo una domanda che ti avranno sottoposto chissà quante volte (ma in questo caso di informazioni in giro non ne ho proprio trovate, quindi spero che mi scuserai!): da dove ha avuto origine il nome della band?
Il nome The Olivia Tremor Control l'ha messo insieme Jeff Mangum, mentre io ho ideato quello dei Neutral Milk Hotel.

Pop anni 60 e psichedelia: un blending, quello degli Olivia Tremor Control, che ha ispirato numerosi gruppi già dalla fine degli anni 90 e che tuttora continua a raccogliere proseliti in ogni parte del globo. C'è qualche band o musicista dell'attuale scena psych-pop che ti ha colpito particolarmente?
Non sto molto al passo con la musica moderna. Mi sono piaciuti gli Atlas Sound, i Comets On Fire e i SunnO))) all'All Tomorrow Parties.

La tua musica si è sempre contraddistinta per la sua marcata componente sperimentale. Quali sono i suoni più "strani" che hai mai inserito nei tuoi brani?
Uno è John che attraversa un vialetto sterrato nel 7'' "Giant Day". E in "The Bark And Below It" invece abbiamo inserito una registrazione dello stomaco del nostro cane.

Black Swan Network è il nome del misterioso side project di ispirazione ambient degli Olivia Tremor Control. Questa formazione ha all'attivo un solo album, "The Late Music", che ha preso vita in una maniera piuttosto curiosa. Un anno prima della sua uscita, infatti, nel booklet di "Music From The Unrealized Film Script, Dusk At Cubist Castle" si poteva leggere: "The Black Swan Network: tell us your dreams - send a cassette taped details describing your favourite, most interesting dreams (real or otherwise) for a future project". Com'è nata questa idea?
Abbiamo cercato di creare un legame più profondo con la gente che ascoltava la nostra musica. L'idea ci è venuta da Zappa, che aveva deciso di occuparsi personalmente della campagna pubblicitaria dei dischi delle Mothers Of Invention prendendola dalla Metro Goldwyn Mayer e facendo uscire annunci pubblicitari anche sulle riviste a fumetti, così da trovare più persone possibile che volessero entrare in contatto con la sua musica. Cercavamo qualcosa che potesse rivelare un mondo differente lì fuori al quale ci si potesse correlare. Se qualcuno avesse comprato l'album, noi avremmo potuto trovare un modo diverso (più ampio) per connetterci con gli ascoltatori.

Che conseguenze ha avuto l'invito rivolto agli acquirenti di "Dusk At Cubist Castle"?

Abbiamo ricevuto forse una cinquantina di cassette di sogni. Le abbiamo tagliuzzate e ne abbiamo usate alcune nello split di Black Swan Network e Olivia Tremor Control.

Un palindromo non-sense e la testa di un manichino con un cappello fiorato: il sito degli Olivia si riduce a una semplicissima pagina web senza niente di interattivo da cliccare e senza alcun sottomenù da poter visitare. Tuttavia bastano una frase e un'immagine per incanalare il visitatore nella folle genialità degli Olivia Tremor Control. C'è un significato di qualche tipo dietro la realizzazione di questo sito-non-sito?
È stato Eric Harris a mettere insieme quel sito. Per divertimento, alla fine degli anni 90.

Circulatory SystemNel 2000 gli Olivia Tremor Control si sciolgono. Dalle ceneri della band nascono da una parte i Sunshine Fix di Bill Doss e dall'altra i Circulatory System di Will Cullen Hart e John Fernandes, che esplorano i territori più sperimentali degli Olivia pur mantenendo a latere una componente melodica di matrice pop. Mi racconti com'è nato il progetto Circulatory System?
John e Jeff mi hanno incoraggiato a completare alcune canzoni sulle quali stavo lavorando. La prima esibizione è stata in casa mia. Ho iniziato a comporre in casa e poi ho portato i brani mixati sui quali lavorare a casa di Chris Bishop. La gente ha iniziato a farci delle visite e ad aggiungere cose ai brani, e dopo circa un anno abbiamo completato un disco. Abbiamo girato in tour con Peter Erchick all'organo, Heather McIntosh al violoncello, John Fernandes al clarinetto, al violino e al basso, Jeff Mangum e Hanna Jones alla batteria.

C'è un legame tra il nome "Circulatory System" e il concetto di "floating", che attraversa un po' tutta la tua musica a partire dai testi e che sembra avere una sorta di significato simbolico nella tua concezione di arte?
Ci deve essere un legame, ma è una cosa che è venuta in maniera spontanea e non è intenzionale. A John è venuto in mente il nome Circulatory System, e ci sembrava andare d'accordo con le idee che stavamo esprimendo.

A proposito di arte, so che sei l'ideatore del logo di E6 e l'autore di numerosissimi disegni per locandine di eventi live o cover-art di album dei gruppi del collettivo. Inoltre ami dipingere, hai curato la grafica di tutti gli artwork di Olivia Tremor Control e Circulatory System e in generale sei appassionato di arti visuali tanto quanto lo sei di musica. Come definiresti il rapporto tra la tua musica e la tua arte? C'è un tuo dipinto o un artwork al quale sei legato in maniera particolare?
La copertina del primo album degli Olivia Tremor Control, e pure quella di "Black Foliage", a dirla tutta. In effetti mi risulta difficoltoso dire quale dei miei lavori emerga sugli altri - si tratta di storia per me. Posso solo dire che questa è una cosa che mi piace molto fare.

Tra il self-titled d'esordio dei Circulatory System, datato 2001, e l'ultimo "Signal Morning", pubblicato lo scorso anno, sono passati otto lunghi anni. Quali sono i punti di contatto e le divergenze tra i due.
Un paio di canzoni di "Signal Morning" sarebbero dovute essere in "Black Foliage". È una specie di continuum. Un Sistema Circolatorio? (ride)

Ho letto che nell'album fanno capolino anche gli altri ex-Olivia, e per l'occasione si è riunito lo storico duo Hart-Doss, che (cito testualmente da Optical Atlas) "cantano in armonia ancora una volta nel primo brano 'Woodpecker Greeting Worker Ant'". Un preludio per una reunion della band (so che ci sono due brani nuovi a firma OTC...) o magari il presupposto per una nuova "extended family"?
Bill era qui proprio ieri. Mi ha chiesto se fossi pronto per fare altre cose insieme. Lo sono assolutamente, e gli ho dato un paio di musicassette del '93 - quelle dalle quali è venuto fuori "Giant Day" - e un altro po' di roba sulla quale potremmo lavorare.

In parallelo al progetto dei Circulatory System, tu e John avete dato vita a una piccola etichetta, la Cloud Recordings, che tra le altre cose propone anche alcune rarities in copie uniche rifinite a mano, tuoi dipinti esclusivi e una preziosa galleria di suoni e immagini. Come vivi questa esperienza di una label tutta tua?
Semplicemente, ci piace farlo. Ci piace essere in grado di portare delle cose più personali direttamente alla gente che è interessata.

Lo scorso anno insieme ad altri componenti di Elephant 6 hai preso parte all'Holiday Surprise Tour, una festa itinerante per celebrare la musica delle band del collettivo, iniziata il giorno dell'uscita del delizioso album natalizio di Julian Koster, "The Singing Saw At Christmas Time", e conclusasi il giorno del compleanno di Jeff Mangum. Chi ha avuto la fortuna di partecipare a qualcuno dei concerti che avete tenuto in giro per gli Stati Uniti ne parla come di un evento memorabile. Tu come l'hai vissuto?
Non sapevamo cosa aspettarci perché era passato molto tempo. Ma ci è piaciuto molto, e ci siamo divertiti insieme. Sembra che ci fosse gente nuova interessata alla nostra musica, gente che non aveva mai avuto occasione di vederci dal vivo quando eravamo in tour alla fine degli anni 90.

Ci sono speranze per la realizzazione, in un futuro prossimo, di uno "European Surprise Tour"?
Sarebbe grandioso se ci fossero l'interesse e i soldi per realizzarlo. I Circulatory System dovrebbero venire in Europa per il Primavera Sound Festival e per alcuni altri spettacoli nella tarda primavera di quest'anno.

(20/01/2010)

Discografia

THE OLIVIA TREMOR CONTROL
California Demise (Ep, Elephant 6, 1994)
The Giant Day (Ep, Drug Racer, 1996)
Music From The Unrealized Film Script "Dusk At Cubist Castle" (Flydaddy / Elephant 6, 1996)
Explanation II: Instrumental Themes And Dream Sequences (Flydaddy, 1996)
The Olivia Tremor Control / The Black Swan Network (Flydaddy, 1997)
Black Foliage: Animation Music Volume One (Flydaddy, 1999)
Peel Session 18.3.97 (Self-released, 2000)
Singles & Beyond (Emperor Norton / Kindercore, 2000)
THE BLACK SWAN NETWORK
The Late Music Volume One (Camera Obscura, 1997)
CIRCULATORY SYSTEM
Circulatory System (Cloud Recordings, 2001)
Inside Views (Cloud Recordings, 2001)
Signal Morning (Cloud Recordings, 2009)
Pietra miliare
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 THE OLIVIA TREMOR CONTROL
  
Sito ufficiale
Myspace
  
 CIRCULATORY SYSTEM
  
Sito ufficiale
Myspace
  
Testi
  
 VIDEO - The Olivia Tremor Control
  
Opera House (da Music From The Unrealized Film Script Dusk At Cubist Castle, 1996)
Holiday Surprise (da Music From The Unrealized Film Script Dusk At Cubist Castle, 1996)
I Have Been Floated(da Black Foliage: Animation Music Volume One, 1999)
California Demise Pt. 3 (da Black Foliage: Animation Music Volume One, 1999)
  
 VIDEO - Circulatory System
  
Joy (da Circulatory System, 2001)
The Lovely Universe (da Circulatory System, 2001)
Symbols And Maps (da Circulatory System, 2001)
Woodpecker Greeting Worker Ant (da Signal Morning, 2009)
Overjoyed (da Signal Morning, 2009)