Vampire Rodents

La scienza del collage

intervista di Stefano Villa

Abbiamo rivolto qualche domanda a Daniel Vahnke, anima e leader dei Vampire Rodents. Ne è nata questa piccola intervista in esclusiva.

Come siete entrati in contatto tu e Victor Wulf?
Prima di fondare i Vampire Rodents, io e Victor ci conoscevamo già da sedici anni. Entrambi proveniamo da Toronto e abbiamo sviluppato insieme l'interesse per l'antropologia e l'attivismo a favore degli animali. Detto questo, ci unimmo musicalmente parlando a partire dal 1988.

Da dove viene il nome "Vampire Rodents"?
Durante l'estate del 1988 io e Victor stavamo partecipando a uno scavo archeologico qui in Arizona. Nella seconda settimana di lavoro, scoprii un grande teschio appartenente a un roditore con denti incisivi lunghi e appuntiti che assomigliavano più a quelli di un vampiro. Così mi venne l'idea di utilizzare il nome Vampire Rodents. Si adattava bene alla natura oscura del progetto.

Ci sono esperienze musicali precedenti ai Vampire Rodents nel vostro background?
Per quanto mi riguarda, ci fu musica scritta per pianoforte e piccoli ensemble oltre a diversi esperimenti ambientali. Victor invece componeva musica per film sotto vari pseudonimi. Dopo venti anni molti nastri saranno andati disintegrati ormai!

Quali sono le influenze o le ispirazioni dei progetto?
Certamente la musica contemporanea e le big band. Nono, Kagel, Penderecki, Ligeti, Stalling e Benny Goodman sono stati fondamentali nei miei studi.

Come componi la tua musica?
Tutto è composto ed eseguito secondo una programmazione specifica. Prima di tutto una mappatura via Linear Time Graph Notation (LTG) dei campionamenti e delle percussioni. In seguito, alcuni passaggi strumentali sono prima suonati live e poi riassemblati e montati con la tecnica della Sample-Based Composition (SBC). Il mio scopo era quello di sviluppare un processo di campionamento capace di muoversi su un quarto di tono (28 equidistanti intervalli per ottava). Varèse, Stockhausen, Nancarrow e Mimaroglu ebbero simili approcci nell'avanguardia. I dialoghi estrapolati da film e cartoni animati sono solo accrescimenti periferici della sezione strumentale.


E l'industrial?
E' un termine che non rappresenta la mia formazione. Ci siamo contaminati con quell'universo tramite le case discografiche, e i cantanti ospiti che hanno offerto la loro voce provengono in gran parte da questo "genere". La ricerca operata dalla Sample-Based Composition si sposava bene con le sue caratteristiche. Tutto qui.

Discografia

VAMPIRE RODENTS
War Music (Dossier, 1991)
Premonition (VR Productions, 1992)
Lullaby Land (Re-Constriction, 1993)
Clockseed (Re-Constriction, 1995)
Gravity's Rim (Fifth Colvmn, 1996)
Noises In The Wall (Rodentia Productions, 2016)
ETHER BUNNY
Papa Woody (Fifth Colvmn, 1996)
DILATE
Cyclos (Hypnotic/Cleopatra, 1996)
Octagon (Hypnotic/Cleopatra, 1997)
Pietra miliare
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