14/11/2007

Liars

Estragon, Bologna


Animali da palco. Ecco, in sintesi, l'essenza dei Liars live. A Bologna è il quattordici novembre, un freddo mercoledì qualunque, se non si prospettasse per la sera una delle performance più calde e attese della stagione musicale. All'Estragon va di scena il trio (in formazione a quattro per il tour, con il supporto di un ulteriore chitarrista) che ha calamitato l'attenzione del rock indipendente con una serie innumerevole di uscite, tra Ep e cd, nel giro di pochi anni.

La serata viene aperta dal classico gruppo-spalla, tali HTRK provenienti dall'Austria, che offrono un interessante antipasto a suon di tribalismi noise, spruzzate industrial e riverberi wave. La miglior intro possibile per seguire l'esibizione dei newyorkesi.

Angus Andrew, Aaron Hempill, Julian Gross. Eccolo, il trio delle meraviglie. Luci soffuse, batteria che comincia a incalzare, e Angus che entra. Vestito d'un bianco candido, quasi a voler camuffare l'aria luciferina.
"Hold Hands And It Will Happen", tratto da "They Were Wrong So We Drowned", apre una carrellata di brani per un concerto, non certo di lunga durata (circa un'ora e un quarto), ma di uno spessore e di una densità emotiva clamorosi.

Angus non riesce a contenersi. Nel suo, poco probabile, bianco candore, si dimena, si divincola, sbraita, urla, sorride, si sbraccia, agita la capigliatura dapprima ben pettinata ma nel giro di un paio di note subito improponibile. Squarci nella notte dell'Estragon per un pubblico, piuttosto numeroso, che pare gradire. E allora avanti ancora sulle note di un gioiello di musica circolare, ossessivo e roteante come pochi nel suo dipanarsi: "Let's Not Wrestle Mt.Heart Attack", dal penultimo "Drum's Not Dead". Il batterista scaglia contro i piatti tutto il furore possibile, ravvivato da un ardore animalesco. E il buon Aaron Hempill, all'occasione musicista tuttofare, armeggia divinamente la sua chitarra, reinventadosi, a tratti, percussionista. Il singolo "Plaster Casts Of Everything", tratto dall'ultimo album "Liars", trascina definitavamente il pubblico. Un unico, diretto, inarrestabile flusso di rumore esce dagli amplificatori. Angus a terra si divincola. Pubblico in delirio. E dopo una brave pausa, eccoli di nuovo per gli ultimi dieci minuti finali.

Esempio di spessore e potenza, il live dei Liars, bugiardi di nome ma non di fatto, si conclude con il pubblico in tripudio per quello che sarà ricordato come uno dei concerti dell'anno. Unico difetto da imputare ai Liars è davvero quello della durata, un paio di canzoni (?) in più non avrebbero fatto certo male. Ma suvvia, il miracolo s'era già compiuto.

Setlist

  1. Hold Hands And It Will Happen
  2. Drum And The Uncomfortable Can
  3. Freak Out
  4. A Visit From Drum
  5. Houseclouds
  6. Let's Not Wrestle Mt.Heart Attack
  7. Pure Unevil
  8. We Fenced Other Houses With The Bones Of Our Own
  9. The Other Side Of Mt.Heart Attack
  10. Plaster Casts Of Everything
  11. Be Quiet Mt.Heart Attack
  12. Broken Witch

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