30/07/2015

Fabi Silvestri Gazzè

Postepay Rock In Roma, Roma


Pienone di pubblico, oltre ventimila persone presenti (nonostante i sold-out già realizzati con le date invernali al Palalottomatica) al Postepay Rock In Roma per il trio Niccolò Fabi-Daniele Silvestri-Max Gazzè, vecchi amici che dopo aver raggiunto il successo grazie alle rispettive carriere soliste hanno deciso di produrre un album assieme e portare il tutto in tour.
Sarà il fatto di giocare in casa (sono tutti e tre romani), sarà che sono tutti simpatici e ottimi musicisti, sarà che sanno scrivere delle canzoni che funzionano nel circuito mainstream, sta di fatto che la platea oltre a essere numerosa è anche molto coinvolta, e Mamma Roma è stata scelta per chiudere il fortunato giro di date.

La formula è la più ovvia: le buone canzoni del disco condiviso, "Il padrone della festa", sono la scusa per fare festa tutti insieme e ripescare alcuni dei pezzi più famosi dalle discografie singole dei tre.
Quindi se "Alzo le mani" o "L'amore non esiste" si impongono come nuovi classici già molto amati, l'esplosione vera nell'arena avviene sulle note dei tormentoni più famosi, e risulta evidente la soddisfazione del trio nell'assistere alla reazione della gente su canzoni che fanno ormai parte della cultura popolare degli ultimi anni.

In quasi tre ore di concerto i protagonisti alternano tracce meno note a hit inconfondibili, fra i quali Niccolò Fabi propone "Capelli" e "Vento d'estate", condivisa già all'epoca con Gazzè, Daniele Silvestri ripesca "Salirò", "Gino e l'Alfetta" e "Cohiba", Gazzè infila brani ultra famosi, da "Cara Valentina" a "Una musica può fare", da "Il solito sesso" a "La favola di Adamo ed Eva".
Tutti e tre restano sempre sul palco, spartendosi equamente le parti cantate, inoltre Max Gazzè resta fisso al basso, Daniele Silvestri si muove con scioltezza fra tastiere e chitarra, Niccolò Fabi alterna sei corde e percussioni. Di primissimo ordine gli altri musicisti coinvolti, fra i quali spiccano le presenze alle chitarre di Roberto Angelini e Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion.

Un concerto divertente, leggero e ben suonato, in grado di far riflettere ma al contempo di distrarre, il giusto sunto di percorsi artistici fortunati, ma soprattutto di amicizie che si sono conservate intatte negli anni, senza invidie, bensì intrise di quello spirito collaborativo che la musica dovrebbe sempre preservare.
Alla faccia di tutte le piccole invidie e rivalità che impediscono ai protagonisti del circuito alternativo nazionale di entrare in quel circolo virtuoso che potrebbe far emergere tante belle realtà, le quali invece restano chiuse nell’intricato sottobosco indipendente italiano.
Magari per dei fuoriclasse di successo come Fabi, Silvestri e Gazzè oggi può essere facile (e anche un po' autocelebrativo) riuscire nell'impresa, ma il consiglio è di prendere nota, perché in momenti di crisi dell'oggetto-disco l'unione può davvero fare la forza.