14/11/2011

Bob Dylan & Mark Knopfler

Mediolanum Forum, Assago (Mi)


Inutile negarlo: quando si è diffuso l'annuncio che Bob Dylan e Mark Knopfler avrebbero affrontato un tour insieme, è stato inevitabile immaginarsi almeno per un istante lo storico connubio degli anni Ottanta ritrovato sul palco, pronto per ridare voce a pietre miliari del calibro di "Jokerman" o "Blind Willie McTell"... Poi, però, è bastato pensare al ghigno scorbutico di Mr. Zimmerman per non farsi troppe illusioni: anche in occasione del tour con Paul Simon, nel 1999, la condivisione del palco si era limitata allo stretto indispensabile per evitare le richieste di rimborso del biglietto...
I dubbi degli scettici, manco a dirlo, si sono puntualmente avverati: a dispetto delle attese, il tour ha preso le mosse all'insegna di due set rigorosamente separati, senza la minima interazione tra i due protagonisti in cartellone. Il pubblico milanese, se non altro, è stato più fortunato: nelle ultime date, infatti, Dylan si è rassegnato a invitare Knopfler sulla scena almeno per qualche brano. Meglio che niente, insomma. Ma rispetto ai sogni iniziali è pur sempre una magra consolazione.

Mark Knopfler apre così il sipario con una rassegna di brani misurata ed elegante come da copione, spaziando in tutta la sua carriera solista. Chitarre da collezione, ricami impeccabili e danze dal sapore celtico: ma alla fine tutto suona sin troppo calligrafico.
A rimanere impresse sono soprattutto le cadenze dell'inedita "Privateering" e il blues di "Song For Sonny Liston", su cui il timbro profondo di Knopfler dà vita a uno storytelling avvincente. "Donegan's Gone", dedicata al re dello skiffle Lonnie Donegan, assume un tono da filastrocca antica, mentre l'omaggio alle competizioni automobilistiche di "Speedway At Nazareth" sembra portare il segno della recente scomparsa del pilota inglese Dan Wheldon, vittima di un tragico incidente proprio su uno degli speedway americani cantati da Knopfler.
L'ovazione del pubblico, come prevedibile, è riservata alle uniche due incursioni nel repertorio dei Dire Straits: una fedele rilettura di "Brothers In Arms" e una "So Far Away" posta a congedo, che forse avrebbe meritato più coraggio nella sua declinazione in chiave folk.

Bob DylanQuando le luci calano nuovamente, Dylan e Knopfler si trovano a fronteggiarsi sotto il gigantesco occhio che vigila sul palco. La presenza dell'ospite d'onore sembra galvanizzare Dylan, che offre subito una performance vocale insolitamente vigorosa sul rotolare deciso di "Leopard-Skin Pill-Box Hat". E se "It's All Over Now, Baby Blue" scivola senza grandi brividi, "Things Have Changed" vale da sola l'intero concerto: il ritmo si fa minaccioso come quello di una marcia per il giorno del giudizio, l'armonica fende l'aria e la chitarra di Knopfler sembra poter trasformare il brano in un'impossibile outtake di "Infidels".
L'incanto, però, svanisce in un batter d'occhio quando Knopfler scende dal palco (ovviamente senza nemmeno una parola di saluto da parte del padrone di casa...). La band inserisce il pilota automatico sulle note di "Spirit On The Water", sciorinando le abituali atmosfere da orchestrina retrò. Dylan torna a nascondersi dietro la sua famigerata tastiera, ma solo a tratti sembra riuscire a cogliere gli spunti di cui va affannosamente alla ricerca. La setlist, del resto, è avara di sorprese e privilegia i brani di "Modern Times" rispetto a quelli dell'ultimo "Together Through Life", del tutto ignorato in questa occasione.

Non è un caso, insomma, che a convincere di più siano proprio i momenti in cui Dylan si allontana dalle tastiere per imbracciare la chitarra o impugnare il suo microfono da vecchio crooner. Ecco allora rinascere dalle pagine di "Blood On The Tracks" una solida "Tangled Up In Blue" e una "Simple Twist Of Fate" più che mai incline ai toni morbidi della ballata. Rinvigorita dalla chitarra di Charlie Sexton, la band punta soprattutto all'energia: "Honest With Me" e "Highway 61 Revisited" rimbombano martellanti, mentre "Thunder On The Mountain" trascina con il suo scattante rockabilly.
Ma prima di congedarsi con le scialbe repliche di "All Along The Watchtower" e "Like A Rolling Stone", Dylan ha ancora in serbo uno dei suoi attimi di grazia. Si spinge al centro della scena, sistema le falde scure dell'immancabile cappello da cowboy, stringe il microfono tra le dita. E con il suo ringhio mefistofelico comincia a declamare una spietata "Ballad Of A Thin Man", in un rincorrersi di echi che sembrano venire dalle porte degli inferi. Ogni gesto ha un'enfasi teatrale, ogni verso ha un rauco accento waitsiano. Poi, il tempo ricomincia lentamente a scorrere e l'ordinario riprende il sopravvento. Il pubblico lo chiama, lui si limita ad alzare le braccia con uno sguardo sornione. "Don't get up gentlemen, I'm only passing through".

Postilla di cronaca ambrosiana: dopo anni di attesa, finalmente all'inizio del 2011 è stato inaugurato il collegamento della metropolitana con il Forum di Assago. "Un grande supporto agli eventi e ai concerti", è stato detto. Peccato che i milanesi che hanno deciso di lasciare la macchina a casa e di raggiungere il Forum in metropolitana si siano trovati di fronte a un piccolo imprevisto: alla fine del concerto, l'ultimo treno era già partito. Risultato: chi ha avuto l'incoscienza di affidarsi ai mezzi pubblici (con biglietto a tariffa maggiorata) si è ritrovato nel bel mezzo della nebbia a cercare il modo di tornare a casa... Il vento non era cambiato?


(18/11/2011)

Foto di Paolo Brillo

Setlist

Mark Knopfler

1. What It Is
2. Cleaning My Gun
3. Sailing To Philadelphia
4. Hillfarmer Blues
5. Privateering
6. Song For Sonny Liston
7. Donegan's Gone
8. Marbletown
9. Brothers In Arms
10. Speedway At Nazareth

encore

11. So Far Away

Bob Dylan

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. Spirit On The Water
5. Honest With Me
6. Tangled Up In Blue
7. The Levee's Gonna Break
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Simple Twist Of Fate
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower

encore

14. Like A Rolling Stone

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