05-07/06/2012

Metalfest 2012

Alcatraz, Milano


Giunge alla terza edizione - la prima sul suolo italiano - il Metalfest, popolare festival heavy-metal nato dalla fusione di diverse manifestazioni e organizzazioni preesistenti. La location definitiva per la nostra penisola, dopo l'iniziale annuncio dello Stadio Brianteo di Monza, è l'Alcatraz di Milano: uno spazio più contenuto, ma sicuramente adeguato per quanto concerne palco e resa sonora.

Impegni lavorativi mi trattengono per la prima parte della giornata del 5 giugno e così, quando entro nel salone del locale, i Legion Of The Damned stanno già suonando; mi perdo pertanto l'esibizione, nell'ordine, di Skull Fist (heavy-metal), Fueled By Fire (thrash-metal), Triptykon (doom/black-metal) e Alestorm (folk/power-metal).
Il gruppo olandese propone un death/thrash veloce e incazzato al punto giusto; il pubblico apprezza dando vita a un pogo piuttosto animato e persino a un "wall of death". Un bel live, "tirato" e senza fronzoli, per una band convincente e con alle spalle numerosi anni di attività (in precedenza con il monicker Occult).
Dopo un cambio di palco piuttosto lungo (così come tutti quelli che si susseguiranno nel corso del festival, fatto questo che garantirà un elevato livello del sound durante tutte le esibizioni) giunge il momento degli Hypocrisy.
La band di Peter Tägtren, l'inventore del sound degli svedesi Abyss Studios, propone il suo death-metal dagli inserti elettronico/sci-fi, affidati per l'occasione a delle basi preregistrate; nei momenti in cui l'elemento "atmosferico" latita, la band compensa con l'aggressività; il finale dell'esibizione è affidato a un classico: "Roswell 47".

E' quindi il turno di uno dei nomi più di richiamo della serata e dell'intero festival: gli Anthrax, veterani del thrash a stelle e strisce. Il gruppo mette in piedi un concerto veramente coinvolgente, dando a vedere di divertirsi parecchio, così come il pubblico, che partecipa entusiasta mentre vengono passati in rassegna diversi classici della formazione newyorkese.

Il finale della prima serata è affidato ai Blind Guardian; il gruppo power-metal tedesco non si risparmia e suona per ben due ore, con il pubblico che svolge il ruolo di elemento aggiuntivo della band, in un sing-along epico molto sentito.
Hansi Kürsch, capello corto e look minimale, lascia che sia la sua voce a caratterizzarne la presenza on stage; i presenti vanno in visibilio per i "bardi" tedeschi, che ringraziano sentitamente.

Il secondo giorno sono lì dall'inizio e posso pertanto assistere all'esibizione dei Vader, quartetto death-metal polacco dalle sonorità decisamente "quadrate". Ancora pochi spettatori ma molto coinvolti: tributano il giusto apprezzamento a una band storica sistemata in un orario un po' "scomodo".
Giunge quindi il turno dei tedeschi In Extremo, band medieval-metal al suo esordio in territorio italiano, nonostante sia attiva da ben 17 anni. Meno rammsteniani di quanto me li aspettassi, una volta rotto il ghiaccio imbastiscono una discreta atmosfera da "villaggio pagano" più riuscita nei pezzi veloci, meno in quelli più melodici.

Cambio totale di immaginario e sonorità con i Grand Magus, terzetto svedese dalle forti influenze settantiane; nonostante suonino molto bene, il loro stoner-metal non è certo il mio genere preferito, e pertanto l'esibizione non mi coinvolge più di tanto.
Di nuovo un radicale cambio di estetica e sonorità con i Powerwolf, dediti a un power-metal a tema oscuro/religioso; sonorità e atteggiamento decisamente "sopra le righe" che non fanno proprio per me: è sicuramente l'esibizione che seguo con meno interesse, a differenza di buona parte dei presenti.

Giunge quindi il turno dei polacchi Behemoth; nonostante il loro blackened death-metal sia un genere troppo "tecnico" e "pulito" per i miei gusti, la resa live del gruppo è notevole, con dei momenti davvero "killer" sottolineati dal pogo dei presenti.
Della formazione originale dei W.A.S.P., primo "headliner" della serata, rimane il solo Blackie Lawless; la loro performance è pressoché priva di elementi horror/shock-rock, forse per la conversione di Blackie (è un born-again Christian, così come Dave Mustaine). La voce e le sonorità, nel complesso, ci sono e il loro live può definirsi riuscito.

Chiudono la seconda serata i Megadeth; la band di Mustaine suona per un'oretta abbondante, molto meno pertanto dei Blind Guardian la sera prima. Esecuzione dei pezzi impeccabile, con alternanza tra i classici del gruppo e qualche pezzo più recente; nel finale il biondo frontman ringrazia un pubblico sparuto, se non altro per gli standard di uno dei "Big 4", ma decisamente coinvolto.

Il terzo giorno, dopo essermi perso le esibizioni di Steelwing (heavy-metal), Brainstorm (power-metal) e Death Angel (thrash-metal), entro in un Alcatraz semivuoto; sicuramente era la giornata di minore richiamo, ove anche gli headliner - seppur si tratti di band storiche - sono comunque più "di nicchia" rispetto alle altre serate; in particolare i Kyuss Lives! sono parecchio distanti dal concept del festival, ma andiamo con ordine.
Arrivo in tempo per la parte finale dell'esibizione dei Dark Tranquillity: il gruppo svedese, capostipite del filone melodic death-metal, è in forma e particolarmente entusiasta della reazione del pubblico; non si risparmia pertanto nel dar vita a uno show tecnicamente ineccepibile, anche se un po' carente per quanto riguarda la prima parte della loro discografia.
Giunge quindi il turno degli Ensiferum, gruppo che non conoscevo e che mi ricordano una sorta di Children Of Bodom più epici e con elementi folk; il connubio harsh vocals/melodia non mi ha mai convinto; a giudicare dall'entusiasmo di buona parte dei presenti, godono di una discreta fanbase.

Si passa quindi ai Kyuss Lives! Seppur partecipe il pubblico è particolarmente sparpagliato durante la loro esibizione; i loro sound fa vibrare tutto l'Alcatraz in un'ora e mezza di concerto impeccabile, seppur in un contesto non certo ideale per loro.
Spetta ai Kreator concludere questa "tre giorni": il gruppo di Mille Petrozza si presenta su di uno stage molto coreografico, una scenografia apocalittica che fa da sfondo al violento thrash del quartetto teutonico.
Il frontman italo-tedesco gigioneggia col pubblico (anche troppo), ma nei pezzi più tirati emerge tutta la carica devastante di un sound che ha forgiato le basi del black e del death dagli 80's in poi.

Si conclude così  un bel festival, penalizzato da pochi ingressi, probabilmente per la contemporanea presenza di troppi eventi nel mese di giugno, nella stessa città.
Grande perizia esecutiva e organizzativa hanno contraddistinto tutte le esibizioni a cui ho assistito. Sicuramente un notevole "compendio" di tre decenni di metal internazionale.

(17/06/2012)

Setlist

Skull Fist
Fueled By Fire
Tryptykon
Alestorm
Legion Of The Damned
Hypocrisy
Anthrax
Blind Guardian
Vader
In Extremo
Grand Magus
Powerwolf
Behemoth
W.A.S.P.
Megadeth
Steelwing
Brainstorm
Death Angel
Dark Tranquillity
Ensiferum
Kyuss Lives!
Kreator

Metalfest 2012 su Ondarock