24/10/2014

To Rococo Rot

Locomotiv, Bologna


Tornati in ballo dopo quattro anni dal buon “Speculation”, i tre tedeschi To Rococo Rot sbarcano in Italia per presentare il nuovo album “Instrument”. Esibitasi già altre volte a Bologna anni fa, la band teutonica conferma l'assoluta validità di una musica che pare in questi anni un po' sfiorita a livello di interesse discografico. Alfieri di quel post-rock debitore tanto al kraut-rock quanto all'elettronica (per non parlare dei fondamentali Tarwater), i fratelli Lippock e Stephan Schneider mettono in ballo uno spettacolo live di assoluto valore.

La simpatia un po' impacciata di Robert Lippock funge da intermezzo fra le varie esecuzioni, in cui ritmo, melodie cibernetiche e atmosfera si fondono in maniera magistrale. Dove il batterista Ronald batte come un metronomo fra batteria classica, handclapping e percussioni varie, il bassista Stephan fa da collante con un lavoro encomiabile a livello di precisione ed efficacia. Il protagonista di tutto il suono che ne risulta è ovviamente Robert Lippock, il quale sfigura le basi dei pezzi preregistrati con varie manipolazioni live ed effetti di altissima resa.

Fra pezzi dell'ultimo disco – il quale si avvale della collaborazione di Arto Lindsay in cabina di regia - e riesumazioni varie nel vasto repertorio più che decennale, i tedeschi danno una lezione a molti artisti più giovani su come comporre ed eseguire suite strumentali praticamente perfette. I reticoli electro a metà fra techno, Idm e glitch-music sono il perfetto corollario a una struttura ritmica che è a conti fatti un rigurgito del kraut-rock classico dei vari Can e Neu!, il tutto si presenta in assoluta armonia, senza forzature di nessun tipo e con un livello di coinvolgimento molto alto.

Con una durata che si aggira in torno all'ora e mezzo – compreso un encore di due pezzi – i tre, reduci da un'era che pare lontanissima, hanno ricordato che pure uno stile fuori moda può donare emozioni fuori dal comune.