04/07/2016

Black Mountain

Villa Ada - Roma incontra il Mondo, Roma


Nello scenario naturale del parco di Villa Ada, uno dei polmoni verdi di Roma, posizionato in direzione Nord lungo la via Salaria, si snoda anche questa estate una delle rassegne musicali divenute da anni appuntamento fisso nella capitale: Roma Incontra il Mondo.
Quarantacinque giorni di concerti che proseguiranno fino a metà agosto, e che già nella prima settimana regalano eventi assolutamente imperdibili, con nomi di primissimo piano quali Black Mountain e Wilco.

Lunedì 4 luglio è la serata dei Black Mountain, quintetto canadese che nell'arco di quattro album si è imposto all'attenzione come una delle band di riferimento nel panorama psych-rock internazionale.
Prima di loro i Soviet Soviet hanno proposto una mezz'oretta di efficace post-punk, ben ancorato alle sonorità che affermarono il genere negli anni 80, in una scaletta che ha visto protagonisti i brani dell'apprezzatissimo "Fate" (2013) e l'anteprima di "Fairy Tale", traccia che troverà posto nel prossimo lavoro della band pesarese, previsto in uscita entro il prossimo autunno.

Ma l'attesa è tutta per la formazione di Stephen McBean, che propone un'efficace selezione ovviamente incentrata sui brani del recente "IV", a partire proprio dai due pezzi che aprono lo show, vale a dire la lisergica e dilatata "Mothers Of The Sun" e l'energetica "Florian Saucer Attack".
Come al solito la voce di McBean si incrocia alla perfezione con quella di Amber Webber, a disegnare pannelli sonori che miscelano riff granitici ("Stormy High", "Wilderness Heart") e atmosfere trasognate intrise di flower power californiano, il tutto alternato a momenti folk oriented (l'acustica "Line Them All Up") e a rotondità dall'incedere indie ("Cemetery Breeding").

Questa sera resta escluso dalla tracklist il granitico disco d'esordio del gruppo, è invece ben rappresentato "In The Future", dal quale vengono proposti due fra i brani di riferimento del Black Mountain sound: le maestose "Tyrants" e "Wucan".
Il sigillo finale viene posto da "Space To Bakersfield", l'ultimo capolavoro degli anni 70, epica e infinita, forte di una seconda parte caratterizzata da un solo di evidente derivazione gilmouriana che strappa applausi a scena aperta. Poi tutti ad attendere i bis, che purtroppo non arrivano, e il concerto si chiude così, undici canzoni per un'oretta e dieci minuti, forse un po' pochino, ma il sogno psichedelico dei Black Mountain anche questa sera è stato intensissimo.