06/02/2017

Biffy Clyro

Atlantico Live, Roma


I Biffy Clyro hanno ormai raggiunto un certo livello di notorietà anche qui in Italia: a dimostrarlo è l’affluenza del pubblico che già alle ore 21,00 gremisce l’Atlantico Live di Roma, orario inusuale per gli standard notturni della Capitale, rispettato in maniera proverbialmente svizzera dalla band scozzese.
I fan più celeri (ma arrivare prima delle 20 per chi lavora a Roma non è certo opera semplice, ancor meno per chi arriva da fuori) hanno potuto assistere anche alla performance di Frank Carter con la sua nuova band, i Rattlesnakes, intervenuti per presentare il secondo album fresco di stampa, “Modern Love”, una sorta di incrocio fra i suoni hardcore style dei Gallows e l’alternative-rock dei Pure Love, le due vecchie formazioni di Carter, personaggio misconosciuto, ma che durante il set dei Biffy Clyro abbiamo visto fermare da diversi sostenitori a caccia di autografi e strette di mano.

Poi un’ora e cinquanta di potenza e carezze firmata dal trio scozzese, che affronta la platea come di consueto a petto nudo, coadiuvato da due preziosi roadie dietro seconda chitarra (Mike Vennart degli Oceansize!) e synth. Simon Neil (voce e chitarra) e i gemelli James (basso) e Ben (batteria) Johnston danno vita a uno show tirato e coinvolgente, che fila via senza mai annoiare, dimostrando una potenza di suono che purtroppo le loro prestazioni in studio riesce a rendere soltanto in parte.
Un mix che riunisce idealmente Foo Fighters, Muse, ma anche riferimenti grunge, stoner e persino vaghe sortite in territori metal, concedendo qualche momento acustico più rilassato, che spezza il ritmo per qualche minuto, come nel caso di “Machines”, scelta per aprire i bis.

Il concerto parte subito in quarta, con “Wolves Of Winter”, il brano che apre il recente “Ellipsis”, seguito da due classici: “Living Is A Problem Because Everything Dies” e l’acclamata “Sounds Like Balloons”, il primo momento catartico del concerto.
“Ellipsis” risulterà l’album più saccheggiato, ben dieci tracce sulle 24 complessivamente proposte, un lavoro più morbido rispetto ai dischi del passato, ma che nella dimensione live acquista maggior forza, in grado di consolidare il successo su scala europea dei Biffy Clyro, capaci di raggiungere la vetta delle chart non solo nel Regno Unito, ma anche in Germania e Irlanda. Cinque tracce a testa dai due dischi precedenti, i fortunati “Opposites” (2013) e “Only Revolutions” (2009), due da “Puzzles” (2007) e una ciascuno da “Infinity Land” (2004) e “Blackened Sky” (2002), completamente ignorato invece “The Vertigo Of Bliss” (2003).

Tanta energia, i brani più noti cantati all’unisono dal pubblico, cellulari alzati a riprendere il singolo del momento (“Re-Arrange”), il tutto culmina nella doppietta iper-adrenalinica che chiude lo show, “Animal Style”/“Stingin’ Belle”, con tanto di epilogo noise e atmosfera che resta densa di elettricità e feedback durante i saluti conclusivi.
Spettacolo scorrevole e ben suonato da una formazione che ha trovato nell’arco di quindici anni di attività la combinazione vincente, attraverso un attento equilibrio fra obliquità alt-rock e furbi ritornelli a due passi dal pop. Senza lo stress di dover rincorrere gli eccessi di autocompiacimento dei Muse e le smanie da stadium rock dei Foo Fighters, la ricetta sta funzionando alla perfezione.

Foto: Simon Neil (scatto realizzato da Alessandro De Vito)

Setlist

Wolves Of Winter

Living Is A Problem Because Everything Dies

Sounds Like Balloons

Biblical

Victory Over The Sun

On A Bang

Opposite

Bubbles

57

Friends And Enemies

Black Chandelier

The Captain

Re-Arrange

Herex

Medicine

Glitter And Trauma

Mountains

In The Name Of The Wee Man

Flammable

That Golden Rule

Many Of Horror

…. ….

Machines

Animal Style

Stingin’ Belle

Biffy Clyro su Ondarock

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