28/06/2022

Cigarettes After Sex

Ippodromo delle Capannelle, Roma


Non importa se vi trovate in un’arena, in un teatro o in un piccolo live club. Se vi accingete ad assistere a un concerto dei Cigarettes After Sex, sapete benissimo cosa vi aspetta. Luci soffuse, scenografie essenziali, video in background rigorosamente in bianco e nero sono elementi imprescindibili di ogni loro concerto. Gli stessi componenti del gruppo nella loro mise in total black e con i loro impercettibili movimenti sul palco concorrono a creare quell’atmosfera fumosa e tenue che ben si adatta alle loro melodie morbide e sognanti.
Finalmente il pubblico capitolino torna ad apprezzarli nuovamente nella splendida cornice dell’Ippodromo delle Capannelle. Il concerto, inizialmente previsto nell’estate 2020, era stato ripianificato e poi annullato nel luglio dell’anno successivo. Si deve alla tenacia degli organizzatori del Rock in Roma 2022, desiderosi di rilanciare un’industria fortemente colpita dalla pandemia, la programmazione di questo evento che ha visto la band statunitense esibirsi davanti a qualche migliaio di spettatori.

 

Il trio di El Paso si presenta nel palco secondo l’orario prestabilito nel consueto assetto con Randall Miller alla batteria sulla sinistra e Jacob Tomski al basso sulla destra. La figura del cantante Greg Gonzalez, posta al centro, è rischiarata da una forte illuminazione in contrasto con le atmosfere crepuscolari del resto del palco. Al barbuto frontman basta appena accennare i primi versi di “Crush” per ricevere il boato di approvazione del pubblico.
Svincolati dall’esigenza di promuovere un nuovo disco, i Cigarettes After Sex propongono nel corso dell’ora abbondante in cui si esibiscono tutte le loro canzoni di maggior successo. Pescano quattro brani sia dall’omonimo album di esordio che dal più recente “Cry”. Le altre canzoni provengono dall’Ep “I.” e da singoli una tantum. C’è anche spazio per la celebre “Keep On Loving You” dei REO Speedwagon, molto cara alla band texana che la propone frequentemente nei suoi concerti.

Chi non è abituato a sentirli dal vivo può rimanere sorpreso dal loro modo di esibirsi così atipico. I Cigarettes eseguono i loro brani esattamente così come sono stati registrati nei dischi. Tendono a muoversi poco sul palco, tanto che appaiono più stimolanti visivamente le immagini che scorrono sullo sfondo: lampi all’orizzonte, sigarette che si consumano, gocce di pioggia che cadono. D’altra parte, il frontman Gonzalez non ricerca mai un dialogo con il pubblico, limitandosi solo alle classiche parole di apprezzamento sulla location e non invitando mai la folla a intonare con lui le canzoni più popolari. Eppure, solo chi ha avuto l’occasione di assistere a un loro concerto può rendersi conto di quanto siano belli i loro spettacoli. Nulla è lasciato al caso, tutto concorre ad avvolgere gli ascoltatori nella spirale romantica, malinconica ed elegante delle loro canzoni. Pian piano ci si accorge di non avere più occhi per loro ma solo per chi ti sta accanto. Come se le luci monocromatiche, la voce androgina del cantante, i ritmi delicati ed essenziali delle loro tracce, l’intera organizzazione dell’evento fossero stati allestiti solamente per te e la persona che ami.

Quando, nella seconda metà del concerto, Gonzalez intona la tenerissima “Sweet”, si avvicina verso il pubblico interrompendo il suo consueto mood distaccato. È solo il prologo verso la magia finale, che trasporta i presenti in un lungo sogno ad occhi aperti con il sottofondo meraviglioso di “Sunsetz”, di “Touch” e della mai abbastanza celebrata “K.”.
I paladini del dream-pop accompagnano i loro romantici fan esattamente dove volevano. La platea inizia a ondeggiare, le coppie si staccano dal gruppo e ballano cullate dalle parole morbide e sensuali delle loro canzoni. C’è chi si abbraccia, chi si fa dei selfie, chi si stringe forte. Si hanno ancora in testa i versi finali di “Heavenly” quando tutte le luci si accendono e i Cigarettes intonano la celebre “Apocalypse”. Per il gran finale chiamano a raccolta tutto il pubblico e dei fuochi di artificio vengono proiettati sullo schermo. È il loro modo di salutare Roma e tutti gli astanti. Ci sarà ancora tempo solo per un bis prima di tornare a casa.

È davvero difficile per un cronista raccontare un evento come questo. Già dopo poche ore il ricordo della serata appare così impalpabile da svanire nella mente. Ma allo stesso tempo la musica continua a riaffiorare e quelle atmosfere monocromatiche e fumose si insinuano in qualche anfratto dell’animo, pronte a tornare ogni volta che avremo voglia di tenerezza o semplicemente di perderci nei nostri pensieri.