25/03/2023

Billy Nomates

Covo Club, Bologna


Tor Maries è un’artista che ama molto il rischio. Lo ha dimostrato con il suo recente sophomoreCACTI”, azzardo che spinge in direzione alt-pop, e lo manifesta ogni volta che si esibisce dal vivo. Per presentare il suo repertorio sotto il moniker di Billy Nomates per la prima volta in assoluto in Italia, la cantante di stanza a Bristol ha scelto il fortunato trampolino di lancio del Covo Club di Bologna.
Ad aprire le danze sono gli Hate Moss, duo italo-brasiliano nel quale si miscelano le voci di Maria Cristina Galassi aka Tina, addetta all’elettronica, e del batterista Ian Carvalho. La loro formula musicale prevede una matrice noisy tra electroclash e trip-hop, supportata da una vena grintosa e squisitamente punk, conferita dalla (validissima) ritmica serrata di Ian. La loro esibizione si apre sulla base riflessiva di “Eremita” e cresce gradualmente, passando tra i vortici di “Honey” e “Londres”, e i tribalismi di “Birdaha”, culminando nell’ipnotica “Pensar”.

 

Dopo il cambio di palco, rimangono una chitarra acustica, utilizzata solo inizialmente da Tor per una “Fawner” da pelle d'oca, e un crash sul lato opposto, riservato alla sottile e ammaliante “Roundabout Sadness”, spartiacque di metà performance. Il resto del live vede invece l'artista cantare e ballare soltanto sulle proprie basi registrate. Una scelta d'esibizione simile non è per tutti dal punto di vista artistico, e non tutti potrebbero apprezzarla allo stesso modo, o potrebbe quantomeno suscitare iniziali perplessità, fugate successivamente dal talento di Maries. Per citare una battuta spiritosa detta di getto da un amico (non se ne abbia a male per il “furto d'autore”): “A tratti mi sa molto di spinning in stile Jane Fonda”. Questo è uno dei contro che può senz’altro comportare il ballare su un palco scarno, ma non si può dire che non si tratti di una decisione coraggiosa. È bene ricordare infatti che le basi, in piena ottica DIY, sono interamente suonate e arrangiate da lei, e i testi scritti tutti di suo pugno.

Nel susseguirsi di tracce impostate una di seguito all’altra, l’artista canta dal vivo quasi per intero “CACTI”, buona parte dell’Ep “Emergency Telephone” e solo due tracce appartenenti al debut. Si riconoscono subito i numerosi miti anni Ottanta e soprattutto Novanta che hanno ispirato Maries a livello vocale, viaggiando da Sheryl Crow, Anouk e Joan Osborne a Chrissie Hynde, frontwoman dei Pretenders, senza dimenticare la sensuale Beth Gibbons dei Portishead.
Spiccano maggiormente in scaletta i ritmi di “Blue Bones (Deathwish)”, la risolutezza di pezzi come “No”, “Heels”, “Hippy Elite”, l’orecchiabile ed efficace “Balance Is Gone”, i registri vocali sfoggiati in “Saboteur Forcefield” e “Right Behind You”, fino alla conclusione affidata alla dinamica “Spite”.

 

Nella sua dimensione dal vivo Tor si mostra principalmente in qualità di performer, e questo aspetto risulta molto interessante: colmare e animare un palco vuoto, piccolo o grande che sia, solo con la propria voce (senza sgarrare neanche una nota, alla faccia del fiatone derivato dalla frenesia delle danze) ed espressività, comporta il doppio dell'impegno. L'artista in questo non si è minimamente risparmiata, sbalordendo tutti con la sua energia e guadagnandosi il plauso del pubblico, senza necessitare del supporto di una band di contorno per riempire lo spazio intorno a sé. Avrebbe fatto piacere vederla all’opera più volte alla strumentazione? Forse, ma col senno di poi il risultato ottenuto si sarebbe rivelato fin troppo statico.

Setlist

Fawner
Black Curtains In The Bag
Blue Bones (Deathwish)
No
Same Gun
Vertigo
CACTI
Roundabout Sadness
Heels
Petrol Fumes
Blackout Signal
Balance Is Gone
Saboteur Forcefield
Hippy Elite
Right Behind You
Spite

Billy Nomates su Ondarock

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