13/05/2023

Inhaler

Estragon Club, Bologna


“Mi scusi, sa da che parte è l’ingresso dell’Estragon Club?”
Unica passante incontrata per puro caso nei pressi del Parco Nord (e residente in zona, precisazione doverosa) in un sabato pomeriggio a dir poco desertico, dove il cielo sembra essere uscito dal video creepy di “Black Hole Sun”: “Di cosa? Cos’è questo Estra… Extra?”
Imboscato dietro al grande Luna Park di via Stalingrado, l’Estragon è la sala da concerti di media capienza per eccellenza a Bologna, e alle 16 di un indeciso 13 maggio tra il primaverile e il novembrino sono già una sessantina le persone in fila pronte per assistere al live degli Inhaler e beccarsi anche un bell’acquazzone potente nell’ingannare l’attesa. I giovani dublinesi registrano il tutto esaurito nel weekend che li vede protagonisti prima nella città felsinea e poi a Roma, e l’età degli attendenti risulta abbastanza varia, contrariamente alla previsione iniziale.

 

A fare gli onori di casa sono gli Swim School, trio di Edimburgo che vede, secondo quanto dichiarato dalla frontwoman Alice Johnson, in Foals e soprattutto Wolf Alice un punto di riferimento (da cui la band risulta comunque molto lontana al momento). Il potenziale del progetto scozzese non è espresso sempre al meglio, poiché offuscato in qualche caso da sonorità tra alt-rock e pop-rock troppo “generali”, ma il pubblico reagisce bene all’esibizione, grazie principalmente alla grinta e alla buona tenuta del palco da parte della cantante. Tra i pochi pezzi sciorinati uno di seguito all’altro, a spiccare sono i richiami in zona dream-pop e noise-rock à-la Just Mustard di “Let Me Inside Your Head”, brano di punta dell’Ep “Making Sense Of It All”,  e le più esplosive “Delirious” e “See Red”.

A fronte di quella che può essere definita a mani basse una performance ottimale, senza un eccessivo “gap” tra album e dimensione live, ciò che manca ai protagonisti principali della serata è un pizzico di verve in più. Quasi tutto gira intorno al frontman, non solo in quanto figlio di Bono Vox, ma perché è lui a interagire con il pubblico in qualche occasione e risultare il personaggio più carismatico in scena. Un’oretta e dieci con due album all’attivo è forse un tempo d’esibizione un po’ risicato, la concessione di un paio di canzoni in più sarebbe stata cosa gradita, ma la scaletta scelta è ben equilibrata e perfetta, divisa esattamente a metà tra “It Won't Be Always Like This” e “Cuts & Bruises”, con un attacco riservato a due singoloni che non hanno bisogno di troppe presentazioni, ovvero l’armonica “These Are The Days” e la migliore “My Honest Face”.

Si fanno strada veloci i riff duran-duraniani in chiave rockeggiante di “Dublin In Ecstasy”, i sing-along di “Totally” e “When It Breaks”, e il piacevole intervento disatteso, tanto su disco quanto dal vivo, della raffinata “The Things I Do”. La quieta “My King Will Be Kind” evoca nuovi cori dal pubblico, a cui fa seguito il focus sulle ritmiche di basso e batteria, abilmente padroneggiate da Robert Keating e Ryan McMahon, della prima parte più danzereccia di “Who's Your Money On? (Plastic House)” e della romantica “Valentine”.
L’attenzione resta alta sulle note di un trittico killer che comprende l’attesa e trascinante “Love Will Get You There”, “If You're Gonna Break My Heart”, durante la quale spunta una piccola fan action organizzata, che prevede l’uso della torcia del telefono e di un foglietto verde, programmata anche per le due date successive a Roma e Milano, rispettivamente con luci bianche e rosse; e una prima chiusura con “Cheer Up Baby”.
In vista dell’encore, Elijah riappare in canotta (per la gioia delle fan) insieme ai compagni di avventura per “Just To Keep You Satisfied”, che vanta begli interventi di chitarra ad opera di Hewson e Josh Jenkinson, leggermente più ruvidi rispetto alla sua versione in studio, e il pezzo forte “It Won't Always Be Like This”.

Graditi a grandi e piccini, gli Inhaler hanno ancora della strada da percorrere al fine di poter raggiungere un grado di sicurezza superiore sul palco, non in termini di esecuzione dei brani, ma di interazione con gli spettatori e "riempimento della scena". Il sentiero intrapreso è sicuramente quello giusto, ma il freno a mano è ancora un po’ troppo tirato. Accantonata tale piccolezza, il risultato della serata è un pubblico in ecstasy.

Setlist

These Are The Days
My Honest Face
Dublin In Ecstasy
Totally
When It Breaks
The Things I Do
My King Will Be Kind
Who's Your Money On? (Plastic House)
Valentine
Love Will Get You There
If You're Gonna Break My Heart
Cheer Up Baby
 

Encore

 

Just To Keep You Satisfied
It Won't Always Be Like This

Inhaler su Ondarock

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