Parla Tony Visconti, il produttore storico di David Bowie

10-01-2013
Tony Visconti, storico produttore di David Bowie sin dai tempi di "Space Oddity" nel 1969, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni alla BBC, dopo l'improvvisa news sull'inaspettato ritorno di Bowie. Riguardo al brano scelto per anticipare il nuovo disco, "Where Are We Now?", ha dichiarato: "penso sia una traccia molto riflessiva per David, certamente stava ripensando al suo periodo berlinese ed evoca questa sensazione che lui ha, è molto malinconica per me. Forse è l'unica traccia dell'album che va così nel profondo per lui, il resto dell'album è composto da canzoni rock, quindi mi sono chiesto come mai David se ne sia uscito con questa ballata molto lenta, seppur bellissima. Sarebbe dovuto tornare con il botto, ma è lui il padrone della sua vita. Credo sia stata una mossa molto saggia, unire il passato con il futuro, credo che la prossima cosa che sentirete da lui sarà abbastanza differente."

Visconti ha poi aggiunto riguardo all'album: "Ascolto nelle mie cuffie queste cose da due anni, passeggiando per New York e non sono ancora stanco di ogni singola canzone. Credo che il materiale contenuto in questo album sia estremamente potente, bellissimo; le persone che cercheranno il Bowie classico lo ritroveranno in questo album. Se cercheranno invece un Bowie innovatore, una nuova direzione, troveranno anche quello. Non ci siamo mai incontrati per più di 2-3 settimane di fila durante le registrazioni, poi ci prendevamo un paio di mesi di pausa. Solitamente lavoravamo ad una, due canzoni nel pomeriggio, modellandole come grandi canzoni dal suono rock; a quel punto non c'erano parole e testi, è esattamente lo stesso modo con cui lavoro con lui sin da The Man Who Sold The World. Non ha davvero cambiato il suo approccio."

Riguardo allo stato di salute del Duca Bianco: "David sta estremamente bene, ha un bel colorito rosa; sorride molto, durante le registrazioni sorrideva per tutto il tempo, era veramente molto felice di essere tornato in studio. Mi ricordavo, dai vecchi tempi, come fosse il cantante più potente con cui avessi mai lavorato. Quando inizia a cantare, devo farmi da parte, cambiare stanza e lasciarlo da solo davanti al microfono; ha ancora quella potenza nella voce, direttamente dal petto. Sappiamo tutti che ha avuto problemi nel 2003/2004, ma è un uomo veramente in salute, ve lo posso assicurare. Ho lavorato in studio con il David Bowie più in salute e con il David Bowie più felice."

Il video con l'intervista lo potete trovare qui, sotto invece la copertina ufficiale del disco, che riprende quella di Heroes, creata da Jonathan Barnbrook.