Caso Muse: arrivano le smentite

30-07-2013
Dopo le dichiarazioni riportate ieri dal Sun e riprese dalla stampa italiana, su una presunta corruzione avvenuta in occasione del concerto dei Muse a Roma, sono arrivate le smentite. Prima da parte del promoter Vivo Concerti, che nel comunicato dice "La licenza è stata concessa dalle autorità competenti dopo le opportune verifiche che hanno dimostrato che tutto era sicuro e regolare e dopo aver puntualmente messo in atto ed ottemperato ad ogni disposizione di sicurezza e accorgimento tecnico richiestoci, come è successo in tutte le altre città". In serata è arrivata anche la nota di Bellamy e soci: "Al contrario di quanto riportato, i Muse confermano che non c'è stato alcun tentativo di corruzione in riferimento al loro concerto in Italia. Sono state pagate le tasse previste per il lavoro fatto dai tecnici e ingegneri esterni all'organizzazione per ottenere i necessari permessi dalle autorità locali".

La Questura di Roma nel frattempo ha avviato accertamenti, acquisendo le dichiarazioni del leader dei Muse e la documentazione riguardante i permessi della serata; una volta terminati, sarà inviata un'informativa alla Procura che prenderà, eventualmente, i provvedimenti del caso. La procedura da seguire per questi effetti speciali è precisa e prevede una richiesta d'autorizzazione alla comissione provinciale di vigilanza sull'ordine pubblico e sullo spettacolo che, nel caso specifico, dopo aver richiesto alcune modifice - prontamente effettuate - ha poi rilasciato l'autorizzazione.