È morto Tom Petty

02-10-2017
Il mondo della musica è sotto shock per l'improvvisa scomparsa di Tom Petty, stroncato da un infarto a soli 66 anni. L'amatissimo songwriter era stato ricoverato domenica al Santa Monica Hospital in condizioni critiche, dopo essere stato trovato privo di sensi nella sua casa di Malibu. La notizia era stata inizialmente diffusa dalla CBS prima dell'effettivo decesso, quando l'artista era ancora in fin di vita, e per alcune ore non è stato chiaro quale fosse la reale situazione. I medici hanno deciso di staccare la spina dopo aver constatato assenza di attività cerebrale.

Petty era nato a Gainsville, Florida, il 20 ottobre 1950. Nel 1970 formò una band chiamata Mudcrutch in cui militavano Mike Campbell e Benmont Trench, diventati poi suoi inseparabili compagni di strada negli Heartbreakers, che esordirono nel 1976 con un lavoro omonimo. Nel 1979 uscì "Damn The Torpedoes", il loro album più famoso, certificato triplo disco di platino. La defintiva consacrazione del gruppo avvenne quando, nel 1986, Bob Dylan li scelse come backing band in un tour passato alla storia. Insieme a Dylan, Petty ha poi fatto parte del mitico supergruppo The Travelin' Wilburys, in cui militavano anche George Harrison, Roy Orbinson e Jeff Lynne e che pubblicò due dischi rispettivamente nel 1988 e nel 1990. In quegli stessi anni Petty lavorò al suo esordio solista, "Full Moon Fever", uscito nel 1989, cui hanno fatto seguito "Wildflowers" (1994) e "Highway Companion" (2006). Parallelamente ha proseguito l'attività con gli Heartbreakers, continuando a pubblicare dischi (l'ultimo, "Hypnotic Eye", risale al 2014) e a suonare dal vivo: pochi giorni fa aveva tenuto tre concerti a Los Angeles, e stava per imbarcarsi in una nuova serie di esibizioni a New York. Proprio l'anno scorso la band, che nel 2002 era stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame, ha festeggiato il quarantennale di attività.

Lo stile schietto e sincero di Petty, ricco di richiami sixties (in particolare al "jingle-jangle" chitarristico dei Byrds), è stato fonte di ispirazione per intere generazioni di musicisti. Tra le sue canzoni più celebri vanno citate almeno "American Girl", "Refugee", "Here Comes My Girl", "Don't Come Around Here No More", "Free Fallin'" e "I Won't Back Down".