ANTEPRIMA + INTERVISTA: Roberto Attanasio - "Isolated" [Streaming]

17-10-2017

Roberto Attanasio è un compositore e pianista romano che vi abbiamo presentato l'anno scorso in occasione dell'uscita del suo secondo album "Abyss" (seguito del debutto "Another Past"). 

"Isolated" è il suo nuovo album che uscirà ufficialmente il 20 ottobre via Memory Recordings. Concepito come opera unica e suddivisa in atti, “Isolated” si compone di otto tracce di pianoforte che raccontano un vero e proprio viaggio nel concetto di isolamento. Abbiamo il piacere di presentarvi lo streaming integrale che troverete dopo la nostra intervista all'artista.

“Isolated” è il tuo nuovo album. Hai composto l'album con l'ausilio di un verticoda. Questa scelta è nata con l'idea dell'album o in un tempo successivo/precedente?
 
Questo bellissimo pianoforte mi accompagna sin dalle mie prime pubblicazioni dello scorso anno. È un pianoforte che può restituire diverse sonorità, con o senza sordina. Quindi la mia scelta non verteva su quale pianoforte usare bensì su come usarlo. In questo caso ho preferito utilizzare il suono del pianoforte senza sordina, poiché quest’ultimo restituisce un timbro molto diverso in base a quale registro si suona. Delle volte assomiglia ad un verticale ed altre volte ad un coda. Mi ha sempre affascinato questa sua caratteristica.
 
“Isolated” ruota intorno al tema dell'isolamento. Puoi dirci di più in proposito anche in connessione alle sonorità espresse nell'intero album? Cosa ha ispirato questo tema?
 
L’ispirazione, come in tutti i miei album, viene dal momento che sto vivendo e più passa il tempo più rendo la mia musica “personale” e testimonianza dei miei pensieri e sentimenti. Il sistema compositivo utilizzato nasconde il vero messaggio dell’album, il quale volontariamente non contiene canzoni con titoli diversi ma semplicemente numerate. Dal punto di vista compositivo ho cercato di riprodurre il concetto dei “pensieri ricorrenti” che mutano, si evolvono e non hanno mai una forma chiara nel flusso di coscienza, a maggior ragione se quest’ultimo nasce da un periodo difficile d’isolamento. Cellule musicali quasi identiche vengono distribuite in tutti gli atti come delle macchie nascoste, senza però snaturare il valore intrinseco di ogni singolo brano. In altre parole, ho cercato di rendere questo album godibile sia a livello macroscopico sia microscopico pur rimanendo fedele al tema.
 
E' passato un anno dal tuo doppio esordio su 1631 Recordings. Come si è evoluta la tua musica e il tuo modo di comporre in questi ultimi mesi , anche in correlazione al processo creativo dell'ultimo lavoro?
 
Come ti dicevo prima, noto il continuo formarsi della mia maturità artistica e che direzione stia prendendo. Ad ogni pubblicazione vedo sempre più chiari i confini della mia musica e del messaggio che voglio trasmettere. La risposta è semplicemente una: essere più personale e diretto possibile, senza veli. In questo caso è mettere su “note” un certa inquietudine ed introspezione provata in passato. In futuro cercherò di mettere in luce altre caratteristiche, forse il mio essere un po’ irriverente. Chi lo sa.
 
Parliamo di contaminazione, sperimentazione e ricerca. Questi tre concetti molto legati tra loro come si collegano alla tua musica e qual è il senso che dai a queste parole applicate alla musica e all'arte in generale?
 
In questo periodo storico credo che in arte la contaminazione sia un concetto che inglobi quello di sperimentazione e ricerca. Per quanto mi riguarda la musica non può essere solo ricerca ed avanguardia poiché il messaggio sarebbe intraducibile dalla contemporaneità. C’è chi lo fa, ma essendo il mio obiettivo primario arrivare a più persone possibili la “contaminazione” è l’unico modo che conosco per essere contemporanei. Può arrivare da qualsiasi cosa, musica, arte o una chiacchiera stimolante con un’altra persona. L’importante è farsi travolgere.
 
E' previsto un tour per la promozione dell'album? Come ti piace pensare il live rispetto alle sessioni in studio?
 
In realtà non è previsto un vero e proprio tour ma sto lavorando sodo per cercare più date possibili. Una volta finito il lavoro in studio ci si sente svuotati, l’attività live serve a ricaricare la mente, le idee e farsi appunto contaminare dalle esperienze della vita.
 
Quali sono le uscite che hai maggiormente apprezzato quest'anno?
 
Se proprio devo essere onesto, quest’anno ho ascoltato tantissima musica pop. Per quanto riguarda il mio genere ho riscoperto tantissimi artisti che mi stanno influenzando in modo viscerale soprattutto per i miei prossimi lavori, per esempio Chilly Gonzales e Stefano Bollani, per non parlare di Philip Glass. La loro musica ha connotazioni molto diverse dalle mie ma stanno davvero spostando tanti dei miei equilibri ed orizzonti per future pubblicazioni.