Green River

Green River

Il proto-grunge di Seattle

Nati nel 1983 nella capitale del futuro "grunge", i Green River hanno in effetti fissato gli standard di uno dei generi più fortunati dei Novanta, senza mai rinunciare, però, alla loro indipendenza artistica

di Antonio Ciarletta

I Green River nascono nel 1983 a Seattle, dall'incontro di diversi musicisti provenienti da una serie di band seminali (Deranged Diction, Spluii Numa, Mr Epp, The Thrown Ups) del nord-ovest degli Stati Uniti. All'epoca del loro primo Ep, Come On Down, la line-up si assesterà intorno al cantante Mark Arm, alle chitarre di Stone Gossard e Steve Turner, al basso di Jeff Ament e alla batteria di Alex Vincent. I Green River furono i primi, insieme a Melvins e Soundgarden, a coniare un sound duro, granitico, a tratti psicotico, che sarebbe stato successivamente codificato nel termine grunge. I Green River, in particolare, riuscirono trovare un originale compromesso tra l'hard rock dei Led Zeppelin, le cadenze cingolate dei Black Sabbath e la violenza dinamitarda del Detroit sound di Mc5 e Stooges; fu proprio quest'ultima ascendenza a distinguerli dal resto della scena. Il sound dei Green River, infatti, essendo poco contaminato dal punk, li rese accostabili, per assurdo, più al metal urbano di Jane's Addiction e Guns 'n' Roses, che alla scena alternativa del nord-ovest. Mark Arm, a metà tra Iggy Pop e Robert Plant, divenne uno dei cantanti più comunicativi della sua generazione.

L'avventura dei Green River comincia con l'Ep Come on down. Il pezzo eponimo fa sfoggio di tutta la spettacolarità del cantato di Mark Arm, che urla come un ossesso, assecondato alla perfezione dal ruggito della chitarra di Steve Turner. La prima versione di "Swallow My Pride" (ripubblicata successivamente su Rehab Doll) mostra un gruppo ancora acerbo tecnicamente, ma fortemente determinato e sincero. Qui il canto potente e sfrontato del leader poggia su una base chitarristica di stampo garage, variante Mc5. I testi sono tremendamente lascivi ed evidenziano un odio viscerale per la politica, i valori morali condivisi, e in generale per la vita borghese; ed è proprio dai testi che traspare lo spirito iconoclasta dei Green River, ripreso poi dall'intera generazione di Seattle. Dopo la pubblicazione di Come on down, Steve Turner lascia la band, rea, a suo parere, di atteggiamenti troppo manieristici durante i concerti, e di un approccio alla composizione più consono a gruppi mainstream quali Iron Maiden, Kiss e Whitesnake, che a una punk band.

Sostituito Turner con Bruce Fairweather (già nei Deranged Direction con Ament), il gruppo dà alla luce l'Ep Dry as a Bone, forse il suo capolavoro. La band è all'apice della forma, e l'imperizia tecnica viene ben mascherata dalla produzione di Jack Endino, che, al contrario, riesce a evidenziarne foga e urgenza espressiva. Cinque pezzi, cinque capolavori di hard-garage-blues. Il disco si apre con "This Town" in cui la sezione ritmica disegna una dinamica lento-veloce, caratteristica delle successive grunge-band. La stessa dinamica che contraddistingue "P.C.C.", dove l'iniziale incedere alla Black Sabbath evolve in una stordente cavalcata blues. Qui Mark Arm non canta, urla fin quasi allo svenimento, e Alex Vincent pesta la batteria come a volerla distruggere, più che portare il tempo. "Unwind2 è uno dei blues più veloci della storia del rock (con un'andatura quasi Killing Joke), in cui l'intreccio delle chitarre e il canto animalesco hanno un effetto stordente sull'ascoltatore. In "Baby Takes" il canto è più controllato, ma allo stesso tempo annoiato e disgustato. A farla da padrone sono le chitarre di Gossard e Fairweather, che dialogano in modo serrato, accompagnate dalla batteria di Vincent che pesta lo strumento dall'inizio alla fine.

 

La struttura delle canzoni è sempre uguale, ma la potenza delle stesse e la sincerità delle liriche rende il gruppo una delle indie-band più apprezzate del periodo.

Intanto dissidi interni iniziano a minare la stabilità del gruppo, che riesce però a pubblicare il suo primo ed unico Lp, Rehab Doll. Nonostante la qualità del disco sia più che buona, il sound (ora più lento) sembra aver assorbito alcune peculiarità dell'hard rock di maniera. La batteria in molti brani scandisce esclusivamente il tempo (come in "Togheter We'll Never"); Mark Arm urla in misura minore, cercando più di armonizzare il canto al resto degli strumenti. In virtù di tali cambiamenti, l'album crea un cliché, e infatti, insieme ad "Ultramega Ok" dei Soundgarden e "You're Living All Over Me" dei Dinosaur Junior, andrà a realizzare uno standard sonoro che i critici definiranno "grunge".

Alcuni brani, comunque, entreranno a far parte del repertorio maggiore della band. Il pezzo omonimo ha un incedere lento e minaccioso, che mostra la parentela con i Soundgarden e la comune ascendenza dai Black Sabbath. "Smiling ad Dying" è, invece, un pezzo di comune e slavato hard rock. Il capolavoro dell'album è forse "One More Stick", una cupa ballata in cui i Dinosaur jr sembrano flirtare con i Sonic Youth.

I Green River sono però arrivati al capolinea. La fama di successo di Ament e Gossard (che raggiungeranno poi i Pearl Jam, via Mother Love Bone) si scontra con l'attitudine punk di Arm che concepisce la musica come puro divertimento, e comunque non asservita a logiche di mercato (è l'eterna battaglia tra musica concepita per "vendere" e musica come prodotto artistico, frutto dell'urgenza espressiva dell'artista, autoreferenziale, ignorante dei trend e dei gusti della massa; disputa all'interno della quale proprio alcune grunge-band, Nirvana e Soundgarden su tutte, riusciranno a trovare un compromesso di qualità). Il gruppo si scioglie ufficialmente nel 1987, il giorno di Halloween, in occasione di un concerto tenuto a Los Angeles come spalla dei Jane's Addiction. La lite scoppia tra Arm, che vuole riservare ingressi omaggio ad amici, e Ament che intende, invece, destinarli ad alcuni A&R da lui contattati.

Il destino sembra aver accontentato entrambi. Mark Arm formerà i Mudhoney (insieme a Matt Lukin dei Melvins) su cui avrà la piena libertà circa le direttive artistiche da intraprendere, mentre Ament e Gossard venderanno milioni di dischi con i Pearl Jam.

A oltre trent'anni di distanza dallo scioglimento, per il 2019 la Sub Pop ha previsto di immettere sul mercato le ristampe di Dry As A Bone e Rehab Doll, entrambe rimasterizzate e con l'aggiunta di numerosi inediti. Le due pubblicazioni sarano disponibili anche in vinile colorato a tiratura limitata.
Si riaccendono così i riflettori su un'avventura artistica che sembrava destinata per sempre all'oblio.

Green River

Discografia

Come On Down (Ep, Homestead, 1985)

6

Dry As A Bone (Ep, Sub Pop, 1987)

7,5

Rehab Doll (Sub Pop, 1988)

7

Pietra miliare
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