Tiromancino

In Continuo Movimento

2002 (Virgin)
pop

"In continuo movimento" esce a distanza di tre anni dal precedente lavoro di Tiromancino e vede in Federico Zampaglione l’unico superstite della formazione e del progetto originale. Il leader della band che è cantante, chitarrista e compositore, pur lavorando ad un album fortemente personale ed autobiografico, ha scelto di farsi affiancare da due validi e preparati musicisti, Pesce e Pulcinelli, che paiono aver contribuito non poco al risultato finale di quella che subito risalta all’ascolto come un’avventura sonora ed emozionale di grande cura, fascino e complessità, dove l’approccio cantuatorale ed esistenziale del leader si integra ed amalgama ad una ricerca di sonorità ed arrangiamenti tipici di una band matura e ben affiatata. Raramente le intenzioni vengono così esaurientemente ed efficacemente svelate come nel libretto di questo cd, sia attraverso le note descrittive ed introduttive firmate dallo stesso Zampaglione sia attraverso le ricche immagini fotografiche. Una dichiarazione di intenti precisa che rimarca la compattezza e la maturità di tutto il lavoro, sedimentato a lungo, tre anni appunto, e maniacalmente costruito suono dopo suono, come ci suggerisce la bella immagine annotata nel libretto dei tre musicisti impegnati ad una costruzione certosina di un modellino di galeone.

Il tema del movimento e della sua relatività è quello su cui è incentrato tutto il lavoro. Movimento a livello personale come divenire ed evoluzione esistenziale ed interiore. Movimento come divenire nelle relazioni interpersonali, in particolare nella relazione di coppia. Movimento come progresso e sviluppo tecnologico, con cui singolo, coppia, gruppo sociale, a loro volta in dinamico divenire, interagiscono. Le immagini del libretto non a caso, e in effetti poco sembra lasciato al caso in questo disco, trattano tre temi. In primis proprio il movimento nelle sue diverse sfaccettature: l’interno di una carrozza di un treno (scena fissa di un mezzo presumibilmente in movimento); una scala mobile (oggetto in movimento rispetto alla struttura architettonica circostante fissa ); un'ampia panoramica di montagne innevate colte dal finestrino di un mezzo che percorre un'autostrada; una metropolitana che si allontana da una banchina. In secondo luogo, le immagini si soffermano su Zampaglione, ritratti che probabilmente aspirano a cogliere l’indagine autobiografica condotta dall’autore (il disco ci viene presentato proprio come un "diario audioemotivo di tre anni di vissuto"). Infine, terzo tema, le immagini della tecnologia, degli strumenti, delle manopole dei toni e dei volumi, a sottolineare l’importanza della ricerca sonora, del piacere di fondersi come band in ore ed ore di sperimentazione, arrangiamento, cura di ogni particolare sfumatura, impennata o implosione sonora che sia.

Il fraseggio di piano che apre la prima canzone "Come l’aria" ci introduce a un senso di cupa incombenza e di tensione che si respira in buona parte dell’album. Il dosaggio sapiente dei suoni e la cura quasi maniacale degli arrangiamenti svela subito l’alchimia del percorso , come appuntato nelle note. Il ritornello, indubbiamente di classe, sembra rievocare nella soluzione di arrangiamento strumentale il miglior David Sylvian solista. "I giorni migliori" è introdotta da una bella soluzione elettronica, che conferma quel senso di "slittamento" che pervade i solchi di tutta l’opera. Il ritornello suona nell’arrangiamento vocale come un tributo al grande maestro Battiato di cui Zampaglione sembra voler raccogliere la doppia eredità di cantautore e di ricercatore/sperimentatore. La terza canzone "Nessuna traccia", che vede come ospiti Elisa e Mega dei 99 Posse, si contraddistingue per il bel groove hip-hop ma è con il successivo "Tutto intorno a noi" che si procede verso lo zenith creativo del disco con suoni che ora accentuano la tensione drammatica, ora collassano in svuotamenti improvvisi. Gli inserti del drumming programmato, di ogni sorta di tastiera, della chitarra, dei campionamenti appaiono sempre ben calibrati e dosati. In questa canzone in particolare irrompe un bel fraseggio di moog che riporta agli albori della ricerca elettronica.

"Per me è importante" , singolo assai apprezzato anche dalle radio, entra di diritto negli annali della canzone d’autore degli ultimi anni. Brano d’amore di facile orecchiabilità e al contempo di delicata poesia, resta probabilmente il vertice di questo lavoro di Tiromancino. "Polvere" è invece uno dei momenti meno riusciti del disco, imprigionato com’è in uno schema dinamico, strofa di quattro accordi e ritornello esplosivo, di stampo rockettaro ma che non calza totalmente alla progettualità più calibrata e garbata di Zampaglione. La successiva "Polvere" si sposta su un terreno di sperimentazione con una pulsazione sonora ipnotica che sottolinea il disagio psicologico del testo.

"Il progresso da lontano" è un dialogo serrato tra la voce narrante e il cantato su una cassa pulsante che batte i quarti e che riporta alla centralità del tema del movimento che si sviluppa, ma questa volta su piano più personale ed esistenziale, nella successiva "Le onde" con piano e basso a creare un tappeto drammatico. "Sarebbe incredibile" è una calda ballata d’amore con venature quasi psichedeliche. Ancora una volta è la grande perizia e cura dell’arrangiamento a valorizzare la canzone e ad evitare un incedere altrimenti banale (belli in particolare i ricami di chitarra con l’archetto). Poco significativa la chiusura "Strumentale" a rimarcare però il lavoro d’insieme dei tre musicisti. Complessivamente, un album decisamente maturo e godibile.

07/11/2006

Tracklist

  1. Come l'aria
  2. I giorni migliori
  3. Nessuna certezza
  4. Tutto intorno a noi
  5. Per me è importante
  6. E' necessario
  7. Polvere
  8. Il progresso da lontano
  9. Le onde
  10. Sarebbe incredibile
  11. Strumentale

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