Rem

Around The Sun

2004 (Warner)
pop-rock

Dove si sono persi gli Rem? Quand'è che si è inceppata la macchina sforna-ritornelli più potente d'America? Sarebbe troppo facile andare a rivangare il supercontratto con la Warner, quegli 80 milioni di dollari incassati per produrre una decina d'album con cadenza biennale, neanche si trattasse di una fabbrica di piastrelle. E sarebbe altrettanto scontato puntare il dito contro la superficialità con cui venne liquidato l'addio del batterista Bill Berry in seguito all'aneurisma cerebrale che lo colse durante il tour di "Monster" ("Un cane con tre gambe è pur sempre un cane", dichiarò allora Michael Stipe). Ma proprio le risposte più facili, a volte, sono quelle esatte. E allora, facendo due semplicissimi conti, non si può non rilevare che è proprio dopo aver intascato il più ricco anticipo della storia del rock (1996) che gli Rem hanno iniziato la loro parabola discendente (al cui apice va comunque posto il più che decoroso "New Adventures In Hi-Fi") e che è proprio il "cane a tre gambe" quello che non ha più saputo mordere, inanellando due album sconfortanti come "Up" e "Reveal".

Questo nuovo "Around The Sun", registrato dai tre insieme al bassista Scott McCaughey e al chitarrista Ken Stringfellow, rinnova - ahimé - dubbi e risposte. La macchina non sforna più i ritornelli perché sembra solo alimentata (o meglio, ingolfata) dal carburante della sua munifica major. E non basta a Stipe e compagni buttarla sulla polemica elettorale anti-Bush per cercare di restituire freschezza a una proposta musicale lontana ormai anni luce dall'agit-pop dei tempi d'oro della Irs, di "Cuyahoga", di "Orange Crush" e degli altri inni eco-pacifisti degli anni 80.

Non si tratta di voler ricercare l'originalità a tutti i costi, ché sarebbe finanche stupido pretenderla da un gruppo come gli Rem che non ha mai voluto farne una bandiera. E non si tratta nemmeno di voler mettersi - dalla title track in su - a far la conta dei tanti filler, i famigerati riempitivi che nei dischi di Stipe e soci sono sempre stati presenti. E' che ormai sono rimasti (quasi) solo quelli. Latitano, invece, le canzoni di razza, le tracce da aggiungere a quell'ideale antologia remiana che la band di Athens puntualmente, a ogni disco, ci aveva dato la possibilità di rimpolpare. Perché gli Rem sono sempre stati soprattutto un gruppo "da singoli" (o, quantomeno, "da canzoni") e quando questi vengono a mancare, è difficile che i loro album possano ancora avere un senso.

D'accordo, c'è sempre il singolo "Leaving New York", la classica ballata avvolgente alla Rem che vorrebbe catturare al primo ascolto, con i consueti arpeggi fatati della chitarra, la cantilena modulata di Stipe e il ritornello da acchiappo. Il problema è che non si capisce che cosa possa aggiungere ai suoi innumerevoli predecessori (da "Everybody Hurts" a "Daysleeper"). E' proprio sul versante "malinconico", comunque, che Stipe e compagni riescono ancora a tenersi a galla, riuscendo, seppur a sprazzi, a dare un'idea di quel groppo alla gola che opprime l'America post-11 settembre. Se c'è forse un brano di questo disco da aggiungere all'ideale "Best Of Rem", questo non può che essere "Worst Joke Ever", un lento scuro e dolente, impreziosito da morbidi ricami acustici e declinato in un registro quantomai struggente da Stipe.

Altro saggio di bravura del cantante (che resta un fuoriclasse, beninteso) è "Final Straw", in cui la litania del nostro si lascia accompagnare solo da una sinistra chitarrina acustica dal sapore western. Ecco, questi due brani possono essere forse l'eccezione che conferma la regola di questo album. Sì, perché le altre ballate, seppur dignitose, sembrano quasi composte a occhi chiusi tanto sono "dejà vu". Prendiamo "Make It All Ok", con la sua scontata intro di chitarra e voce e l'altrettanto prevedibile crescendo di armonie vocali e batteria, oppure "The Boy in the Well" col suo classico mid-tempo punteggiato dai fraseggi di tastiere, chitarre, piano e fisarmonica, o ancora "I Wanted to Be Wrong", col suo bell'arpeggio iniziale, incalzato dal dialogo tra chitarra elettrica, basso e batteria. Non sono brani scadenti, né mal arrangiati, ma sembrano tenuti in piedi da un'orchestra di replicanti che esegue ormai a oltranza il suo spartito. E' musica tenue, senza nerbo, che scivola via come un refolo di brezza del mattino.

Se una novità si può rintracciare in "Around The Sun", questa può essere la scelta di ridimensionare il ruolo delle chitarre elettriche, per puntare i riflettori soprattutto sul canto di Stipe e sugli inserimenti, via via, di archi, piano, organo hammond e tastiere. L'idea poteva anche essere intrigante, ma l'esito delude su tutto il fronte: dal pop sintetico alla U2 tarda maniera di "Electron Blue", cui non bastano le pulsazioni della drum machine e i rintocchi del piano per decollare, al pasticcio confuso di tastiere, piano e jingle-jangle assortiti di "Aftermath", fino alle atmosfere plumbee di "High Speed Train", rannicchiata sui suoi soporiferi buzz elettronici. Neanche i tentativi di rinfocolare l'energia di un disco tutto sommato gradevole come "Monster" fanno centro, a giudicare da quella "Wander Lust" che riesuma la vecchia "What's The Frequency, Kenneth?" innestandovi sopra un ritmo incalzante, peraltro - come già notato da più parti - sinistramente simile a quello di "London Calling" dei Clash.

Ma le scivolate più clamorose del disco sono soprattutto l'inqualificabile rap in coda a "The Outsiders", malauguratamente concesso dal signor Q-Tip (nonché riedizione dell'analogo esperimento già fallito con KRS-One in "Radio Song" del 1991), e l'ossessivo "yeah-yeah" di Stipe, sorta di versione rincitrullita del McCartney di "She Love's You", che inquina irreparabilmente "The Ascent Of Man".

Infine, ci si potrebbe dilungare sui testi sempre criptici di Stipe o sulle sue invettive contro l'amministrazione Bush e contro la guerra in Iraq che tanto hanno campeggiato nelle presentazioni del disco sulla stampa. Ma, nel timore di non poter aggiungere niente di particolarmente significativo, si preferirà desistere. Hai visto mai che ci dovesse assalire la nostalgia per quella satira pungente e per quella canzone meravigliosa che era "World Leader Pretend"...

12/12/2006

Tracklist

  1. Leaving New York
  2. Electron Blue
  3. The Outsiders
  4. Make It All Ok
  5. Final Straw
  6. I Wanted To Be Wrong
  7. Wander Lust
  8. The Boy In The Well
  9. Aftermath
  10. High Speed Train
  11. Worst Joke Ever
  12. The Ascent Of Man
  13. Around The Sun

Rem sul web

R.E.M.
speciali

R.E.M. - Perfect Circle. Testi commentati

La favola dei R.E.M. riletta attraverso trent'anni di testi visionari nel nuovo libro di Claudio Fabretti

Michael Stipe
speciali

Michael Stipe - Art for the people: la mostra milanese

Fino al 16 marzo 2024 allestita a Milano la prima mostra dell'ex-leader dei Rem. L'abbiamo visitata: ecco le nostre impressioni

Athens & how to live it
speciali

Athens & how to live it - Viaggio nella culla georgiana del pop-rock

Athens in Georgia (Usa) non è “solo” la cittadina da cui provengono – e ancora risiedono i Rem, ma un polo creativo e artistico in continuo fermento e rinnovamento. Ecco le voci di alcuni dei suoi protagonisti

R.E.M.
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Un romanzo americano

Attraverso il libro "Perfect Circle", raccontiamo la saga di Stipe e compagni: un viaggio che percorre tre decenni di storia americana. Ascolta online

OndaTop
speciali

OndaTop - Un "anti best of" dei Rem

Mentre il tempo scandisce il superamento dei dieci anni dallo scioglimento dei Rem, abbiamo trovato l'ennesimo pretesto per scandagliare una delle carriere più ricche di tesori (nascosti) nella storia del rock

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Reveal

Ripristinata la ritmica - sommersa nel predecessore per rispetto dell’amico defezionario Berry - Stipe & C. tornano a crogiolarsi nelle ballate melodiche che hanno fatto la fortuna della premiata ditta di Athens

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Up

Perso Berry, la band di Athens si avventura in un progetto coraggioso, che mescola elettronica e riff sanguigni, senza però nascondere il suo smarrimento

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Around The Sun

Il viaggio attorno al sole dei Rem nasconde stanchezze e nostalgie sotto il manto di ballate vecchio stampo

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Collapse Into Now

L'epilogo della trentennale saga dei Rem: l'ultimo album "Collapse Into Now" e l'appendice della raccolta "Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage 1982–2011". Si chiude il Perfect Circle della premiata ditta di Athens

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - New Adventures In Hi-Fi

L'affascinante diario di viaggio in bianco e nero che segnerà idealmente il canto del cigno dei migliori Rem. Featuring Patti Smith

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Accelerate

L’ultima accelerazione prima della tappa finale. "Accelerate" è un nobile colpo di coda, il vero testamento finale dei Rem

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Monster

Uno dei capitoli più spiazzanti del grande romanzo remmiano, tra ammiccamenti al grunge e requiem per gli amici scomparsi

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Fables Of The Reconstruction

Riapriamo il libro "Perfect Circle". Nel 3° capitolo, la riscoperta delle radici sudiste con le Fiabe della Ricostruzione

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Reckoning

Il libro "Perfect Circle" è la ricostruzione della favola dei Rem attraverso le loro canzoni. In questo capitolo: "Reckoning", il disco con cui le ex-matricole di Athens diventarono adulte

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Intro - Chronic Town - Murmur

Il libro "Perfect Circle" è la ricostruzione della favola dei Rem attraverso le loro canzoni. Da oggi ve lo proporremo online: nel primo capitolo, il debutto su Ep e l'exploit di "Murmur"

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Lifes Rich Pageant

Riapriamo il libro "Perfect Circle" per raccontare la riscossa di Stipe e compagni con il disco che racconta la "commedia umana", ispirandosi a un film della Pantera Rosa

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Document

Trent'anni fa usciva "Document", uno dei lavori più originali e importanti dei Rem. Questo è il nostro speciale sul disco, tratto dal libro "Perfect Circle"

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Automatic For The People

Dopo il trionfo di "Out Of Time", i Rem spiazzano tutti con il loro album più cupo e pensoso, esaltandosi nel formato-ballata...

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Green

Il primo album dell'era Warner, per Stipe e compagni, tra rivendicazioni ecologiste, politica e consapevolezza del nuovo ruolo di rockstar

R.E.M. - Perfect Circle
speciali

R.E.M. - Perfect Circle - Out Of Time

L'album del boom mondiale dei Georgiani, trascinato dalla loro prima hit planetaria "Losing My Religion"

Rem
speciali

Rem - Chronic Town 40th Anniversary

Il quarantesimo anniversario della sua pubblicazione offre il pretesto per analizzare il primo passo della discografia remmiana

Rem + Joseph Arthur
livereport

Rem + Joseph Arthur - Live a Milano