Double

Loose In The Air

2005 (Matador)
alt-pop
5.5

I Double sono un quartetto di Brooklyn il cui secondo disco, "Palm Fronds" (2004, Catsup Place), aveva lasciato intravedere ottime potenzialità. Tra i primi ad accorgersene è stata la Matador che li ha messi sotto contratto e gli ha fatto incidere questo "Loose in the Air", che, sulla carta, doveva essere il disco di sdoganamento della band. Questo perché il gruppo ha deciso di provare a raddioppare il suo pubblico giocandosi una carta molto ambiziosa: fare musica pop con arrangiamenti avant-rock (la produzione, affidata a Steve Revitte, già attivo per Black Dice e Liars, dice tutto), una sfida davvero intrigante nonché molto complessa.

Vediamo com'è andata. La traccia d'apertura s'intitola "Up All Night" e presenta una melodia delicata poggiata su fili di chitarre sferragliate e distorte più tamburi elettronici, prima di aprirsi su passo di batteria e organo, con le chitarre che si fanno più invadenti e violente, trascinando il brano in crescendo. La strumentazione è ampia, variegata e usata con inventiva, eppure il brano è solo piacevole, senza che lo spiegamento di forze giovi più di tot. Si prosegue con "Idiocy", un saltellante e sfrigolante motivetto funny su giri di tastiere, mentre in "Icy" la band prova a usare ogni tipo di chitarrismo indie per dar sapore, senza, alla fine, riuscirvi. A risollevare un po' le sorti arriva poi "On Our Way" con la sua vena triste e melanconica sottolineata da sussulti di rumore: nulla però che riesca a convincere realmente.

Il carillon di "Ripe Fruit" presenta gli stessi pregi e gli stessi limiti, trovando buoni suoni ma mancando di coesione sia all'interno del brano stesso (invero stavolta meno del solito, e infatti il risultato è più godibile) che rispetto al resto del disco; con l'epica melodia di chitarra di "What Sounds It Makes The Thunder" (dei Radiohead in arena rock), uscita a fatica da un magma quasi shoegaze, a fare il paio. La linea del disco sarà sempre questa: l'unica eccezione è l'uggiosa "In the Fog" con la sua linea di piano ben in evidenza e meno invasa, disturbata solo lievemente.

Finisce così che "Loose in the Air" si presenti come un disco sempre in procinto di regalare belle cose e incapace di staccare in volo, perdendo per strada la decisione e scivolando in parentesi fini a sé stesse, crogiolandosi nell'eccentricità e nel voler stupire a tutti i costi e fallendo (lo esemplifica alla perfezione una delle tracce finali, "Dance"). Un disco così non può che far rabbia.

25/04/2006

Tracklist

  1. Up All Night
  2. Idiocy
  3. Icy
  4. On Our Way
  5. Ripe Fruit
  6. Hot Air
  7. What Sound It Makes the Thunder
  8. In the Fog
  9. Dance
  10. Busty Beasty

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