Archer Prewitt

Wilderness

2005 (Thrill Jockey)
soul-pop

Il chitarrista dei Coctails e dei Sea & The Cake ritorna con il suo quarto album solista in linea con il suono cameristico del precedente "Three" (2002). A presentazione del suo ultimo lavoro, una copertina disegnata a matita dallo stesso Prewitt, famoso vignettista e creatore grafico di una certa importanza, con un seguito numeroso soprattutto nel fumettistico Giappone e a Chicago, sua città natale. Fin già dai tempi del suo primo gruppo, i Coctails, e dalle trovate musicali e chitarristiche degli album dei Sea & The Cake, si era capito quale fosse la direzione musicale preferita da Archer Prewitt: un soul-pop che strizza l'occhio agli arrangiamenti. E allora ecco che le coordinate per inquadrare anche questo "Wilderness" sono le ballate malinconiche di Nick Drake e il suono più pomposo e orchestrato di un Brian Wilson, un Todd Rundgren, un Van Dyke Sparks. Nomi usati, questi ultimi, solo per cercare di dare un'idea della musica di Archer Prewitt. La sua capacità d'arrangiatore è tuttavia evidente; l'abilità di unire suoni ed emozioni, giocando con lo stato d'animo, le sue intuizioni compositive e il mood melanconico che pervade tutto l'album contribuiscono a rendere "Wilderness" un disco speciale.

Organo, sassofono, tromba, trombone, violoncello e una sezione d'archi si uniscono a quella che è la matrice musicale più rock con basso, batteria e chitarra. L'iterazione tra le due anime non è certo una novità per Prewitt, che nell'arco della sua carriera ha spesso rispolverato i modus operandi di grandi del passato come gli Steely Dan, abili nell'intrecciare il rock con una musica più "classica". "Leaders" si muove tra una prima parte vocale molto vicina ai famosi intrecci della ditta Simon & Garfunkel (marcatamente evidente nel ritornello che più pop non si può) e una seconda parte strumentale più vicina a dei Pink Floyd acustici. "O K.Y." è uno dei pochissimi episodi più propriamente indie-pop: giro di chitarra acustica, attenzione melodica tanto nella voce quanto nella perfetta scelta dell'arrangiamento. Salta fuori in questa canzone una nuova e inedita coordinata musicale: l'Elliott Smith dell'album postumo. Difficile non risentire infatti, in "O KY" come in altri brani, la lezione anche "arrangiatrice" di "From A Basement On The Hill", album la cui importanza sta iniziando a diventare palese.

"Go Away" e "Think Again" sono delicate ballate soul-pop, che proprio per via dell'arrangiamento, lasciano intravedere un proficuo e futuribile interessamento di Archer per le colonne sonore. E in effetti la sua musica cameristica, tipica del chamber-pop moderno, ben si adatterebbe a commentare immagini di vita. Quella vita vissuta che, d'altronde, è anche il tema predominante di "Wilderness". La morte del padre in "O K.Y.", la sensazione di tristezza del dopo 11 settembre in "No More" e "Way Of Sun" e tutte le altalene sentimentali dell'amore. Prewitt è un cantautore malinconico, caparbio nel sottolineare il lato oscuro dei sentimenti, e abile nel tinteggiare di dark anche questo suo ultimo lavoro privo di speranze. Tutti coloro che nell'autunno di un paio d'anni fa si sono fatti cullare dalla musica del Maximilian Hecker di "Rose" troveranno in questo "Wilderness" un degno sostituto.

Tracklist

1. Way of the Sun
2. Leaders
3. O, KY
4. Go Away
5. Judy, Judy
6. No More
7. Think Again
8. Cheap Rhyme
9. O, Lord
10. Without You
11. Wilderness

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