Sons & Daughters

The Repulsion Box

2005 (Domino)
folk-punk

Scozzesi eccentrici attesi alla conferma dopo un primo, brioso Ep ("Love The Cup", 2004), i Sons & Daughters ci riprovano con un piccolo bignami di cow-punk che in poco più di mezz'ora fa il giro delle varie fonti senza lasciarci le penne. "The Repulsion Box" è la scatola delle piccole, grandi meraviglie di Adele Betel (chitarra, voce), Scott Paterson (chitarra, voce), David Gow (batteria) e Ailidh Lennon (basso, mandolino, piano). Cantilenando, nota dopo nota, con un'esuberanza travolgente, queste 10 canzoni mostrano tutte un'identità ben definita, con arrangiamenti briosi e sotterraneamente "arty". Purezza di giovanile ardore e voglia di uscire allo scoperto, snocciolando singhiozzanti progressioni folk/punk ("Medicine"), ubriacandosi in un corale girotondo che "ti ricordi i Violent Femmes?", fino a "Choked", che affermativamente abbassa il capo.

Omogeneità d'intenti e rotondità di un suono che ha acquistato convinzione, tanto da darsi come coralità disinibita ("Red Receiver") prima di liberarsi, al galoppo, nella polvere elettrica di "Hunt", oppure facendo il verso a certi Legal Weapon ("Dance Me In"). Lo shuffle di "Taste The Last Girl" rinvigorisce oltremodo l'aura contagiosa che pervade lo stesso cuore pulsante di "Monsters", cantabilità poppy e svolazzi acidi che bucano il cervello sciogliendosi in bocca come una caramella al limone. Nonostante un vago senso di monocromaticità, il loro è un sound che riposa sonnambulo sotto la superficie, rivelandosi man mano che gli ascolti si susseguono.

Sarà possibile, quindi, stagliare sullo sfondo, come un ottimo esempio di sintesi stralunata, il post-punk in sordina che in "Rama Lama" si tinge di chiaroscuri country-western. La mani che battono il tempo in "Royally Used", la chitarra screziata, il senso di euforia, le urla liberatorie di "Gone" ci consegnano, in definitiva, uno dei dischi più eccitanti dell'anno. Pur non andando alla ricerca del Sacro Graal, questi simpatici scozzesi segnano un confine tra la stragrande maggioranza dei dischi appena carini e quelli che, invece, resteranno perché sinceri e maledettamente intriganti.

Tracklist

  1. Medicine
  2. Red Receiver
  3. Hunt
  4. Dance Me In
  5. Choked
  6. Taste The Last Girl
  7. Monsters
  8. Rama Lama
  9. Royally Used
  10. Gone

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