Jenny Wilson

Love And Youth

2005 (Rabid Records)
songwriter, pop
7.5

Trent'anni, svedese, all'esordio solista dopo un'esperienza in una band indie locale di discreto successo (i First Floor Power). Parliamo di Jenny Wilson, look orrorifico e bellezza non proprio esaltante (vi basti vedere la copertina del disco), ma talento cristallino, uno di quelli maggiormente passati sotto silenzio nell'anno appena trascorso. La Wilson in questo "Love and Youth" riesce in una di quelle operazioni impossibili: unire sperimentazione e melodia, fare canzoni, classiche canzoni, gran canzoni, ma pensarle, arrangiarle ed eseguirle da una prospettiva sghemba, fondendo i due afflati, risultando al tempo stesso accattivante e all'avanguardia.

L'atmosfera tesa dell'intro "Crazy Summer" è frutto di una pulsazione elettronica che inizia alla "O Superman" per andare a suonare a mo' di violini e di un cadenzato giro di tastiere, non stemperati dalle note chete di arpa, ma anzi incupiti da un coro gospel desolato. Sorprende, pertanto, imbattersi nel fascino pop (che poi invece attraverserà quasi l'intero disco) di "Summertime - The Roughest Time", sbilenca canzone estiva, chitarra a scandire il tempo, sprazzi di folktronica, inserti di fiati, qualche urletto, qualche fischio, qualche clap-hand, synth nebuloso a nobilitare il tutto. Doppia il risultato "Let My Shoes Lead Me Forward", giri di piano e batteria a sostenerla, synth impertinenti, violini e chitarre a cesellare il brano, una specie di "Feel Good Inc." versione due (anche se i brani in realtà sono contemporanei).

Forse quello con i Gorillaz è il paragone più calzante per la prospettiva della Wilson (almeno per quando si presta a numeri di pop corrivo), che comunque pende nettamente più dal lato intellettuale e sostituisce all'influenza hip-hop una componente folk. La svedese vanta però una facilità di scrittura davvero impressionante e di maggiore incisività rispetto al pur buon ultimo Albarn, e alla fine tira fuori un disco senza neanche un riempitivo (al contrario di "Demon Days"). "Love and Youth" non è comunque solo questo. Già "Those Winters" mostra come lo spettro attraversato sia davvero ampio. Aria incantata, tastiere e tamburello in primo piano, impressionante eleganza "classica" nell'incedere del pezzo, nello svilupparsi dell'inciso, nel canto.

"Would I Play With My Band?" si regge invece su di uno spasmodico giro di chitarra affilata, campanellini (come l'arpa dell'opening-track) a non riuscire a stemperare, interpretazione accorata e vitale, tensione che va a sciogliersi nella carezza dell'inciso su splendido giro di piano. E sono proprio pianoforte, tastiere e synth i veri protagonisti del disco, capaci di trovare armonie deliziose su cui i brani vanno a poggiarsi e ne escono esaltati al massimo delle potenzialità. L'esempio migliore è la giostra della bellissima title track, per chitarra, voce e ogni sorta di tastiera.

A variare sono anche i registri vocali, spesso più diversi nello stesso pezzo, come in "Love Ain't Just a Four Letter Word", dove la Wilson si diverte a saltare da una Patti Smith esagitata a una Gwen Stefani tutta coretti e sussurri, per piazzare un falsetto Bee Gees nel ritornello. Ma non è ancora finita. C'è ancora del tempo sufficiente per mostrare ulteriore eclettismo, pennellando una desolazione country degna di Chan Marshall, "Common Around Here", lanciandosi nel funk di "Hey, What's the Matter?" (anche qui, se serve ancora sottolinearlo, splendido il motivetto di piano) e chiudendo il disco con un desolato soul, "Balcony Smoker".

Il risultato globale è davvero molto bello, accattivante, variegato e di grandissima qualità. I frutti partoriti dall'ambizione della Wilson si presentano disparati, colorati e gustosi: sarebbe un peccato lasciarli a marcire.

Tracklist

1. Crazy Summer
2. Summertime - The Roughest Time
3. Let My Shoes Lead Me Forward
4. Those Winters
5. Bitter? No I Just Love to Complain
6. Would I Play With My Band?
7. Love and Youth
8. A Hesitating Cloud of Despair
9. Love Ain't Just a Four Letter Word
10. Common Around Here
11. Hey, What's the Matter?
12. Balcony Smoker

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