Richard Bone

Vesperia

2006 (Quirkworks Laboratory)
ambient, new-age

Per la nostra pace dei sensi. Per il nostro misticismo più intimo. "Vesperia", nuovo lavoro del musicista di Atlanta (Georgia), si apre con un lento svolgersi di immensità pacificate. La musica respira come un enorme animale stanco, sulla soglia di casa, mentre guarda il crepuscolo arrossare l'azzurro. Commissionato dalla chiesa di Holliston per le celebrazioni del vespro, "Vesperia" ha una potenza descrittiva imponente, nonostante il suo fluire sia paragonabile a quella di un piccolo ruscello di montagna, che placidamente, quasi senza voglia, discende a valle.

Nel suo miscelare con grazia sopraffina scenografie ambient e sottilissime trame cosmiche, questo lavoro ritorna sui passi del magnifico "The Eternal Now" (1996), dopo le ultime tentazioni world. Così, il secondo movimento esplora un sinfonismo sommesso, in cui ghirigori di synth adornano un fondale ondulato e lontane simil-voci femminili decantano un mistero più profondo di qualsiasi abisso. Il minimalismo pianistico del terzo movimento, invece, propone un'esemplare proiezione di squarci nostalgici dominati da una forza soprannaturale.

E' una musica che abbraccia come in un incanto, che vive trattenuta dentro un cerchio lussureggiante di titanica rassegnazione. Una musica che ha il brivido indescrivibile della natura rischiarata dalla pioggia insistente. Ci assale, dunque, come in un sogno senza limiti, una lentezza pervasiva, inebriante, foriera di immagini appartenenti ad un tempo oltre il tempo. Una musica, ancora, che opera nel profondo, lì dove il bisogno di eternità ci spinge a fare dei ricordi un bagaglio necessario ed inesautibile di forza spirituale. Un canto sovra-umano, allora, riesce meglio di qualsiasi altra cosa a delineare il volto più autentico della nostra solitudine cosmica, mentre droni oscillanti e vacui accordi di piano lasciano che la musica contempli se stessa e il suo riflesso nel cosmo (quarto movimento).

In fin dei conti, quindi, le parole del poema di Lisa Louise Indish sono solo un modo per dare voce ad una musica che, anche nel suo "mutismo contemplativo", riesce nell'impresa di sussurrarci che si!, in questo universo insondabile, siamo a casa. Nonostante tutto.

18/12/2006

Tracklist

  1. Part One
  2. Part Two
  3. Part Three
  4. Part Four
  5. Epilogue - a poem by Lisa Louise Indish

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