Clara Hill

All I Can Provide

2006 (Sonar Kollektiv)
elettro-pop

Riuscire a far confluire in un'unica tessitura diverse scuole di pensiero, diverse produzioni, e nasconderle nei giusti ricami, è stata l'abilità maggiore di Clara Hill. La bellissima ragazza, cresciuta tra house e acid-jazz, è riuscita negli anni a livellare una capacità interpretativa fuori dal comune. Comincia giovanissima a cantare, appena adolescente, con il mito di Madonna nella testa e tanti sogni da realizzare. Con il passare del tempo, arrivata all'età di 17 anni, mette insieme un gruppo chiamato Superjuice, con un amico di vecchia data. Dà il via a una serie di concerti all'interno dei club di Berlino che contano e la fama della sua ugola si spande fra i giri importanti.
Dopo l'incontro con tale Dj Alex, componente dei Jazzanova, prende corpo fra loro una forte stima reciproca dal punto di vista artistico e da qui in poi la strada di Clara sarà solo in discesa. Arriva la collaborazione con i signori dell'house, i Masters At Work, arrivano i concerti con la sua nuova band, gli Stereoton, giunge infine il suo album di esordio, il sogno di una vita, chiamato "Restless Time". Un'opera ambiziosa e sinuosa, splendidamente ingenua, da consumare nei suoi più piccoli particolari.

Questo "All I Can Provide", rispetto al precedente, si mostra molto più curato dal punto di vista dei dettagli, si manifesta un'apertura netta verso simbiosi electro-pop di svariata natura, sempre percorsi da una forte vena jazz, intrisi da una voce che sa di soul bianco fin dalle più piccole parole. Una disarmante delicatezza al canto funge da cornice barocca alle tecniche elettroniche, mai muscolose, che ne tratteggiano i bordi; al centro un involucro di fusioni eleganti e attraenti, sempre distinguibili per la ricercatezza sonora.

Le esperienze del passato vengono gestite con classe, prendiamo ad esempio "Hard To Say": in ogni suo passaggio la Hill adopera espansioni melodiche, gemelle dei sodalizi passati con Masters At Work; l'incontro con Slope ("Just Let Me Know"), quindi, diventa ancor più avvincente e sensuale. Stessa direzione per "Did I Do Wrong". Qui c'è ancora più spazio per aprirsi a un luminismo vocale ed elettrico, maggiormente articolato; il ritmo digitale, imposto da King Britt, non abbandona (quasi) mai gli accenni soul della Hill. Spesso queste formule erano la ricchezza estetico-musicale dei ricevimenti post-sfilata, delle celebrazioni altolocate parigine. Le limitazioni di quei suoni oggi vengono messe da parte, si vira verso una maggiore naturalezza dell'elemento (sonoro) "fashion".
In "All I Can Provide" la cura del beat si svincola dalle cristallizzazioni, maturando una flessibilità pop che sposa pienamente le strutture melodiche della "canzone" odierna. I cinque minuti di contaminazioni Sylviane di "Endlessly" sono sufficienti per elevare l'intera caratura del disco, grazie anche al nichilismo esotico inferto da Sandboy.
Convulsioni acide e irrisorie si fanno largo nel pezzo d'apertura, "What For", una cantilena malsana e ossessionante. D'altronde, quando a metterci le mani c'è un certo Meitz, asso del future-jazz ed eminente figura del remix trasfigurante, il risultato non può che essere eccellente.
Rimarcare ulteriormente le capacità di adattamento vocale della Hill risulta a questo punto noioso e ripetitivo. Sempre e comunque di ottima qualità le sue esecuzioni.

Arrivati fin qui, tutto ciò a cui noi possiamo provvedere non è nient'altro che integrare le nostre fragili movenze alle grazie sonore della seducente Clara, ringraziandola, magari, con un semplice "merci tresor".

06/10/2006

Tracklist

  1. What For
  2. Nowhere (I Can Go)
  3. Endlessly
  4. Wake Up
  5. Hard To Say
  6. Paper Chase
  7. Just Paradise
  8. Just Let Me Know
  9. Run
  10. Did I Do Wrong
  11. 21 June 2005

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