Olivier Huntemann

Fieber

2006 (International Deejay Gigolos / Confused)
electro

In concomitanza con l’ultima compilation dell’etichetta di Hell, arriva anche il nuovo album di Olivier Huntemann, uno dei più rinomati disc-jockey della scena techno tedesca. Proprio adesso che Berlino è tornata prepotentemente a occupare un ruolo di primissimo piano in questo panorama musicale, il maitre supreme dell’electro, il signor Inferno, decide di giocare in casa, dando alle stampe il primo album di Huntemann sotto la sua label, dopo l’Ep "Sweet Sensation" dello scorso anno.

Come in "Sweet Sensation", Huntemann si avvale molto della collaborazione di Stephan Bodzin. Il francese è presente in tre tracce di questo "Fieber" e, più in generale, ne diventa una specie di supervisore a livello di mixaggio e composizione.

"Fieber" è un disco molto omogeneo, che vede Huntemann abbandonare progressivamente i suoi trascorsi trance e buttarsi a capofitto nei synth spregiudicati che fanno del suono della Gigolos un marchio di fabbrica. Il ritmo quadrato e di più puro stile teutonico trova la sua massima espressione in brani come "Cracker Capers", ma è l’intero lavoro a essere segnato dalla continua ricerca di un filo conduttore: beat incisivi, linee di basso precise e potenti, effetti ridotti al minimo. C’è poco di superfluo, nel lavoro di Huntemann, sintomo di una forte personalità del disc-jockey di Brema, votato all’esaltazione della purezza.

Sentimenti genuini si alternano nei beat precisi e facilmente memorizzabili di questo "Fieber", all’apparenza composti e seri, ma capaci poi di sciogliersi in un tripudio di luci stroboscopiche. Molto divertente è il singolo "Radio" (già preda di numerosi remixer), votata all’eccesso di una notte tutta da vivere la memorabile "Scary Love", dove la voce di Chelonis R. Jones, vocalist in crescita, disegna suadenti danze a metà tra Michael Jackson e l’oceano di Drexciya.

Gli altri brani seguono un copione abbastanza prevedibile, conservando però un rinnovato interesse che porta alla fine del lavoro senza sofferenze. Un moto di inquietudine ci assale mentre ci avventuriamo nell’"Orient Express", mentre troviamo schematica e freddina la già sentita "Black Ice". Peccato anche per l’apertura deboluccia di "37°", merita invece una menzione "Flesh".

Alla Gigolos puntano molto su questo lavoro di Huntemann, sulla diffusione di riff accattivanti come quello di "French Fries". Non si può, in effetti, dar torto all’etichetta di aver scommesso su "Fieber", che risponde perfettamente alle esigenze del mercato dancefloor attuale: suoni quadrati e precisi, il ritorno del più puro stile berlinese. Se non suonasse così troppo tedesco, il disco di Huntemann sarebbe perfetto, ma d’altronde il mood è questo. È il disco giusto al momento giusto. Adeguiamoci, e speriamo, in vista dell’estate, in tendenze musicali meno rigide e più votate alla spensieratezza.

07/03/2006

Tracklist

  1. 37°
  2. 50.1
  3. Black Ice (feat. Stephan Bodzin)
  4. Cracker Capers
  5. Radio
  6. Orient Express
  7. Scary Love (feat. Chelonis R. Jones)
  8. Rubin (feat. Stephan Bodzin)
  9. French Fries
  10. Flesh
  11. Matchbox (feat. Stephan Bodzin)
  12. Rotodrom

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