Paul Simon

Surprise

2006 (Warner Bros.)
songwriter

Se un bambino spalancasse per la prima volta gli occhi uscendo dal ventre materno, quale sarebbe la sua immediata reazione di fronte al mondo? Il suo sguardo sarebbe dominato dallo stupore per la presenza della realtà, proprio come suggerisce l'immagine di copertina di "Surprise", undicesimo album solista di Paul Simon. Una sorpresa che non è semplicemente un riflesso emotivo, ma rappresenta l'atteggiamento originale del cuore verso la vita.
Ci si può ancora sorprendere a sessantacinque anni? Paul Simon giura di sì: rassegnarsi al cinismo non fa per lui. L'età ha solo reso il suo stupore più denso di consapevolezza: "non c'è peggiore sciocco di un vecchio sciocco, ed io non voglio essere un vecchio sciocco", afferma deciso. "Ho molta più colpa adesso se dico qualcosa di stupido rispetto a quando ero giovane: quando hai vent'anni è normale sbagliare, ma quando ne hai sessanta che scusa hai?".

"Surprise" non vuole essere allora un'imitazione senile del passato: al contrario del precedente "You're The One", che sembrava essersi adagiato su una formula cantautorale tanto raffinata quanto prevedibile, il nuovo disco di Paul Simon va in cerca di nuove strade da percorrere. Stavolta non si tratta delle fascinazioni world music esplorate ai tempi d'oro di "Graceland" e di "The Rhythm Of The Saints", ma dell'incontro con il maestro dell'elettronica ambientale Brian Eno: un'accoppiata capace di dare adito a grandi attese, ma che alla resa dei conti non sembra essere riuscita a mantenere fino in fondo le promesse.
Simon ed Eno, conosciutisi per caso a un party a Londra, hanno lavorato sulle nuove composizioni del songwriter americano in una serie di occasionali session nel corso degli ultimi due anni. Una collaborazione non priva di ostacoli, tanto che la prima volta che si sono trovati in studio insieme Eno racconta di aver dovuto invitare Simon ad andare a comprare un regalo per la festa della mamma (!), in modo da poter rimanere da solo ad alambiccare senza interferenze: Simon, però, è stato subito entusiasta del risultato e da quel momento in poi il rapporto tra i due ha trovato il suo punto di equilibrio.

Ma il problema è proprio quella sottile linea di demarcazione che sembra essersi insinuata tra le canzoni scritte da Paul Simon e i sonic landscapes affidati a Brian Eno: è come se i due non fossero riusciti a raggiungere una piena alchimia, giustapponendo le due anime di "Surprise" senza arrivare a fonderle in unità. I brani si articolano su traiettorie oblique ricche di improvvisi cambi di ritmo, rivestendosi di eleganti stratificazioni sonore in ogni spazio lasciato libero da Simon: ma tra beat avvolgenti, tessiture chitarristiche e aloni di tastiere, la trama risulta così piena di dettagli da suscitare la sensazione di perdersi in una tavolozza di minuziosi particolari, dimenticando la visione d'insieme del quadro.
L'unico episodio del disco rimasto immune dal trattamento di Brian Eno coincide anche con il momento più immediato e orecchiabile, che non a caso ha fruttato a Simon una nomination agli Oscar nel 2003: si tratta di "Father And Daughter", già inserita nella colonna sonora del cartoon "The Wild Thornberrys", in cui il songwriter americano osserva la figlia undicenne andare incontro alla vita. Una solare melodia ad alto rischio di sentimentalismo, che rivela subito la centralità del tema della famiglia in "Surprise": "anche se non posso garantirti / che non ci sia nulla di spaventoso nascosto sotto il tuo letto / farò la guardia come una cartolina di un Golden Retriever / e non me ne andrò mai fino a quando non ti avrò lasciato / con un dolce sogno nel tuo letto".

Sui riverberi di una ritmica liquida, l'iniziale "How Can You Live In The Northeast?" mette a nudo il senso di disagio di un'umanità disorientata, incapace di portare a compimento il proprio desiderio di pace: "if the answer is infinite light, why do we sleep in the dark?", si interroga Simon. Una riflessione universale che torna nella soffusa "Wartime Prayers", impreziosita dal pianoforte di Herbie Hancock ed enfatizzata dal coro gospel dei Jessy Dixon Singers (una vecchia conoscenza per i fan di Paul Simon fin dai giorni del memorabile "Live Rhymin'"). L'invocazione di "Wartime Prayers" non si ferma alla rabbia militante del Neil Young di "Living With War", ma cerca di spingersi più nel profondo: "le preghiere offerte in tempo di pace sono silenziose conversazioni", sussurra Simon, "ma ora tutto questo è cambiato / svanito come una memoria dei giorni prima dei fuochi / la gente affamata della voce di Dio ascolta folli e bugiardi".

La chitarra di Bill Frisell accompagna senza sbavature i mutamenti di direzione di "Everything About It Is A Love Song", mentre "Outrageous" sfodera il repertorio più funkeggiante di Simon, fatto di quel piglio colloquiale e incalzante portato al successo da brani come "You Can Call Me Al". Simon guarda in faccia le proprie rughe prendendosi gioco di chi si ostina a tingersi i capelli "del colore del fango" e va alla ricerca di qualcosa che non sia destinato a soccombere all'ineluttabilità del decadimento fisico: "Who's gonna love you when your looks are gone? / God will, like He waters the flowers on your window sill".
Non mancano, tuttavia, i momenti in cui "Surprise" indulge con sin troppa facilità ai toni stucchevoli, dalla spigliata autobiografia di "That's Me" all'ode alle gioie dell'adozione di bambini provenienti da ogni angolo del mondo di "Beautiful".
Se ballate come "I Don't Believe" faticano a lasciare il segno, le intuizioni migliori vengono allora dalle vibrazioni digitali di "Another Galaxy", su cui la chitarra accenna un passo di tango per poi distendersi tra le braccia della più classica morbidezza simoniana.

Con "Surprise", le tentazioni elettroniche in cui Paul Simon si era già avventurato oltre vent'anni fa, ai tempi di "Hearts And Bones", vengono portate a un ambizioso compimento. Eppure la sua penna non riesce ad eguagliare i capolavori cui aveva abituato fino agli anni Novanta e le cornici sonore cesellate da Brian Eno sembrano rimanere distanti rispetto al cuore delle composizioni. Nonostante la voglia di mettersi in gioco e la ricercatezza stilistica della veste dei brani, alla fine ciò che manca a "Surprise" è proprio quello che avrebbe dovuto essere il suo punto di forza: la capacità di sorprendere.

03/10/2006

Tracklist

  1. How Can You Live In the Northeast?
  2. Everything About It Is A Love Song
  3. Outrageous
  4. Sure Don't Feel Like Love
  5. Wartime Prayers
  6. Beautiful
  7. I Don't Believe
  8. Another Galaxy
  9. Once Upon A Time There Was An Ocean
  10. That's Me
  11. Father And Daughter