Rocky Votolato

Makers

2006 (Barsuk / Second Nature Recordings)
songwriter

Il nome di Votolato è tutto un programma, che preannuncia un disco dalle sonorità abbastanza pop, maraglie quanto bastano, ma in fondo piacevoli, in fondo dolci. Lo scopriamo texano di nascita anche se di Seattle per quanto riguarda la formazione musicale. Nel 1996 si ritrova cantante dei Waxwing, che lasciano il tempo che trovano. Saranno incontri come quelli con i Blood Brothers (nel quale scopriamo suonare un Cody Votolato, che immaginiamo essere suo parente, se non altro per la bassa probabilità di beccare due persone con un nome del genere nella stessa stanza!), gente della Sub Pop e successivamente con Chris Walla, leggi Death Cab For Cutie. Dopo “Burning My Travels Clean” del 2001, arriva nel 2003 “Suicide Machine”, sempre con la Second Nature, e le cose sembrano muoversi un po’.

Rispetto al nuovo “Makers” non ci sono differenze sostanziali, se non nello sviluppo di alcune idee che negli album precedenti erano state solo accennate. Maggiore è infatti la freschezza che troviamo in “White Daisy Passing”, dalle sonorità delicate e che rimandano a un Damien Rice più pop e sicuramente meno ispirato, e secondo alcuni ai primi Kings Of Convenience. Chitarra in braccio e sguardo malinconico, vocione caldo da far invecchiare il whisky tirando tappi nelle botti vuote per lustri interi, ma in fondo non ci dispiace. Sicuramente il nostro amico Rocky rende il massimo nella ballata folk da balla di fieno, come “The Night’s Disguise”, più che in pezzi dove si abbandona a virtuosismi che è meglio lasciare da parte.

Anche il troppo entusiasmo lo induce in tentazione, come in “Tennessee Train Track”, che voleva essere un pezzo da viaggio e ricorda drammaticamente il Bon Jovi dell’ultima ora, ma noi ci passiamo sopra un po' perché siamo buoni anche se non sembra, un po’ in questo songwriter ruspante ci crediamo. Di certo un nome così nessuno se lo scorda. Il paragone con Damien Rice ci sta bene e non è da tutti, come nell’apertura di “Where We Left Off” che tanto ci ricorda quella voce disperata e strascicata di “Cheers Darlin’”. Solo nell’inizio, non esageriamo. Quello che manca al nostro amico Rocky è appunto un po’ di classe, e sappiamo che signori si nasce (e lui non lo nacque).

Con “Makers” trova conferma quella aspirazione da chitarra e voce che sappiamo quanto negli Stati Uniti e non solo abbia trovato seguaci; nel caso di Votolato c’è un elemento emo che lo distingue già dal primo ascolto, e proprio per questo elemento risulta sicuramente easy. Dunque rilassatevi, mettete i piedi sul tavolo e stappate una Bud coi denti, a tenervi compagnia ci pensa Rocky.

25/04/2006

Tracklist

  1. White Daisy Passing
  2. Portland Is Leaving
  3. The Night’s Disguise
  4. She Was Only On It For The Rain
  5. Uppers Aren’t Necessary
  6. Wait Out The Days
  7. Streetlights
  8. Tennessee Train Tracks
  9. Goldfield
  10. Tinfoil Hats
  11. Where We Left Off
  12. Makers

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