Young People

All At Once

2006 (Too Pure)
avant-rock
6.5

Tra i duo promiscui anti-next big thing (leggi anti-White Stripes) ora c’è da ricordare pure gli Young People. La cosa è estremamente recente, perché prima di questo loro ultimo lavoro la band implementava una line-up basata sul trio formato da Jeff Rosenberg (titolare della one-man band Young Person, poi pluralizzata anche nel nome) e Jarrett Silberman (The Hansel And Gretel Disease Forest, Get Hustle, Uphill Gardeners, etc) e non ultima la vocalist Katie Eastburn, fondamentale nel catalizzare le previe esperienze para-avanguardistiche del combo.
I loro primi due album (“Young People”, 5 Rue Christine, 2002 e “War Prayers”, Dim Mak, 2003) sono assemblati poetici e introversi di blues, musica da camera, sperimentazione atonale e traditional , che il combo fa puntualmente passare attraverso un calibrato frullatore di disintegrazione armonica. Per “All At Once” gli Young People perdono Rosenberg, rendendo il progetto ancor più libero nella forma e nel sound, forse proseguendo nel solco invisibile lasciato dal debutto dei Weird Weeds dell’anno passato.

Questa nuova operetta attacca con lo strano, traballante, sovrainciso pianoforte (praticamente un soul-neoclassico ibridato con un balordo phasing Reich-iano) di “R And R”, con canto sovrappensiero che approda a un anti-chorus sospeso e ancor meno rassicurante, colpi di rullante che suonano tetramente come campane a morto, o i colpi del martello del becchino sui chiodi della bara, e percussioni snervanti, al limite dell’inutilità. Forse uno pezzi-chiave del 2006 in rock. “Forget” propone un sottofondo tribale della sezione ritmica alla Run On, con canto a metà tra la lounge e Bjork e trilli scentrati e dissonanti di piano, che porta tutto verso una nenia quasi Barrett-iana (R.I.P.) ancor più spettrale e psicotica, laddove i trilli mutano pian piano in tocchi minacciosi.

Il picco formale è rappresentato dalla triade centrale “On The Farm”-“F”-“ The Clock”. Il primo è un incubo armonico distorto-elettrificato, un formicaio sfasato di suoni che improvvisamente si placa per lasciare spazio a una melodia canora quasi gregoriana, che poi si avvia a innalzamento maestoso fino a una nuova rarefazione fatta di feedback e interferenze dei distorsori, quindi all’ululato finale di Eastburn. “F” è un’invenzioncina electro da Amon Duul II al luna park, accompagnata da schiocchi di palmi di mano, organo luminescente, crooning quasi casalingo e un valido gioco di atmosfere tra il fatato e il giocoso (l’effetto-“nuvoloni” degli ultimi 30 secondi, cfr).

“The Clock” copre il range che va da simbolismo a descrittivismo naturalista, non solo attraverso il tic-tac del piano (in realtà un altro ottimo espediente di proto-minimalismo alla Satie dei “Gymnopédies”), ma anche nella variazione di blues scheletrico per basso e voce, nelle inserzioni di doo-wop alla girl group , infine nel ritorno al primo tempo e nel suo scandito (e ancor più sinistro) accompagnamento. Infine, rimane senz’altro da annoverare “Ride On” e la sua strana interconnessione tra rockabilly, stasi cameristica e apparato improvvisativo, i guaiti alla Electrelane di “Dark Rainbow”, le mareggiate di piano e piatti e le percussioni “a bosco” di “Reapers”, e il trip para-dodecafonico di “Your Grave”.

Pur con un membro in meno, gli Young People nel loro terzo album (preceduto dal minore Ep “Five Sunsets In Four Days”) approdano a un discorso passionale, forse il loro più denso, non privo d’intriganti oasi di magia. Incantevole Silberman, di chiara impostazione Alan Licht-iana per schizofrenia e pompaggio strumentale, sia con gli strumenti a corda che con variegati microcosmi liederistici molto spesso basati sul pianoforte, che abbassano e incupiscono al limite del gotico i toni delle sequenze strumentali, e rende ancor più agrodolce la vox organalis di Eastburn (di cui a breve un Dvd riepilogativo della sua parallela attività di ballerina e coreografa).
Il titolo originale dell'opera, cambiato dal duo pochi istanti prima del “visto, si stampi” di mastro Too Pure, avrebbe dovuto essere “Turned Loose”.

28/08/2006

Tracklist

  1. R And R
  2. Forget
  3. Dark Rainbow
  4. Your Grave
  5. Slow Moving Storm
  6. Reapers
  7. On The Farm
  8. F
  9. The Clock
  10. Heads Will Roll
  11. Ride On

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