Enzo Carella

Ahoh Ye Nanà

2007 (Sony / Bmg)
songwriter

Torna, come sempre in punta di piedi, la mosca bianca della musica d'autore italiana, l'outsider responsabile sul finire degli anni 70 della virata ermetica di quel totem nazionale che risponde al nome di Lucio Battisti. Anticipato dal singolo "Oggi non è domani", fulminante come fosse tornato l'istante dell'esordio, come da un profumo o un sapore arcano ritrovare il tempo perduto.

Si prova uno strano effetto di sorpresa e meraviglia. Enzo dichiara di esser tornato a cantare per la richiesta e l'interesse che il suo esemplare pop continua a suscitare, nonostante il fardello di una discografia ancora "vinilica". L'appetibilità fatta musica si trova ostaggio e miraggio, e per paradosso attende sempre una ristampa digitale. Ma un acerrimo gruppo di fan a cavallo di tre decadi è sempre lì a suggestionarsi del "come" sempre possono, quella voce, quelle parole, mostrarsi ancora "miraggio raggiante".

Quando attacca il nuovo bridge alchemico della coppia Carella/Panella pensi a un miracolo, o semplicemente di non esserti mosso da lì, da allora, che il tempo sia tornato. Enzo è sempre sardonico, ma oggi come non mai è disposto a percorrersi a colpi di ironia. Forse è questo il principale, maggiore stimolo, il motivo scatenante a sovrintendere un tale inopinato rinnovamento artistico. E così i semitoni e l'apparente latenza dell'ultimo disco dei 90 si risvegliano in virgulti di corde a colore - opera dello stesso Carella e del tastierista e arrangiatore Fabio Raponi - dilatando le infallibili melodie agrodolci di Enzo in mazzo di flash, vedute e visioni dai contrappunti irresistibili.

E' propriamente l'inclinazione a confezionare canzoni disarmanti per naturale propensione melodica a far (di nuovo) alzare il sopracciglio. Oggi come nel 1977, Enzo snocciola motivi accattivanti con una naturalezza tale da farci sentire tutti dei cantautori in pectore. Questo perché gli allineamenti sono semplici, non dissimulati da barocchismi che del resto non possono conciliarsi con una voce sussurrata che contempla un unico, irresistibile registro.

L'esplorazione del mondo circostante si compie attraverso la visitazione di più generi, la cui padronanza stride con l'assenza di un background musicale strutturato che Enzo, quasi schermendosi, esterna quando gli si chiede quali siano le sue preferenze musicali.
E così si spazia in modo quasi inconsapevole, e per questo ancora più saporito, dal funky bianco à-la Steely Dan di "Basta il pane" alla pop-ballad di "Oggi non è domani", dalla disco d'annata di "Lavorare no", al caracollante soul di "La spina". Viaggi che esprimono stupiti sconfinamenti, tenuti ancora una volta insieme dalle liriche di un Panella mai così bilanciato tra preziosi giochi con le parole e trame sempre meno sotterranee.

Viaggi di nostalgia in cui scorre ogni cosa, euforie e disincanti che "lasciano spine in noi": "Pierina", "Tramonto", "Estrella misteriosa", "La banalità".
E' mancato sin troppo alla musica italiana, ed è mancato parecchio a noi: bentornato Enzo.

31/07/2007

Tracklist

  1. Oggi non è domani
  2. Basta il pane
  3. Lavorare no
  4. Tramonto
  5. Estrella misteriosa
  6. La spina
  7. Pierina
  8. Bagnino
  9. La vita è un'altra
  10. Banalità
  11. La canzone su di me

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