Cass McCombs

Dropping The Writ

2007 (domino)
songwriter

Due album e un Ep hanno regalato a Cass McCombs un posto tra i cantautori più promettenti degli ultimi anni. Molti paragoni scomodi hanno accompagnato l’opera del trentunenne americano, che con “PREfection” sposava il cantautorato classico con suggestioni psichedeliche e incursioni rock molto atipiche.
Canzoni come “Tourist Woman”, ”Bury Mary”, “Cuckoo”, “Equinox” incantavano per gli arrangiamenti atipici, che celavano eccellenti composizioni. Peccato che le tematiche forti dei testi e uno stile asciutto e poco ruffiano non abbiano permesso a McCombs di raggiungere un pubblico più ampio.

Se “A” era un esordio grezzo e affascinante, che proiettava il folk moderno verso nuovi lidi, e “PREfection” sperimentava osando, il nuovo ”Dropping The Writ” è l’album della normalità. Cass si richiude su se stesso, i testi sono più personali e intimi, le suggestioni musicali più classiche. E‘ come se l’autore cercasse di spiegare il suo mondo usando toni familiari e rassicuranti, e un linguaggio diretto e comprensibile.

Molte emozioni sono scomparse e l’apparente ordinarietà  del repertorio sembra ridimensionare il profilo di McCombs che, dopo aver assimilato la lezione dei suoi contemporanei, rivolge lo sguardo ai cantautori dell’epoca beat e rock, modificando la sua scrittura; ovvero eliminando molte frasi ritmiche in favore di un andamento più lineare e morbido.
Più incline al songwriting che all’indie-rock, ”Dropping The Writ” ha nelle acustiche e delicate “Full Moon Of Infinity” e “Windfall” i suoi punti di forza. Qui la voce si è liberata e ha assimilato emozioni intense, mentre “Pregnant Pause” e ”Petrified Forest” si rifanno al cantautorato anglo-americano senza sorprendere né irritare.

L’ottima “Morning Shadow” crea, con pochi elementi, suggestioni oniriche forti che ci riportano ai precedenti album. Sono due le canzoni - più corpose e ritmate - che creano perplessità sul nuovo corso di Cass McCombs: “Lionkiller” e “That’s That”, che appaiono come due pop-song ibride e prive di spessore. Insomma, folk-rock di stampo irlandese che ricorda Pierce Turner (l’unico paragone che mi permetto di fare, perché non è incluso tra i nomi che troverete citati quando si parla di Cass), compositore irlandese trapiantato in America, noto per aver collaborato con Philip Glass.

Un album che attende conferma, "Dropping The Writ". Il dubbio è che McCombs stia ancora ricercando una sua cifra stilistica. Se l’abbandono della 4AD può significare un affrancamento dal classico sound di quella etichetta, c’è il rischio che il nuovo corso si appiattisca su una prevedibilità che potrebbe ripagare l’autore solo in termini di maggior successo.
Non è un disco che sorprende o entusiasma, ma certamente è un album ricco di ottime suggestioni, che merita ascolti ripetuti per mostrare tutte le sue potenzialità.   

24/03/2008

Tracklist

  1. Lionkiller
  2. Pregnant Pause
  3. That's That
  4. Petrified Forest
  5. Morning Shadows
  6. Deseret
  7. Crick In My Neck
  8. Full Moon Or Infinity
  9. Windfall
  10. Wheel Of Fortune

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