Cherry Sunkist

Ok Universe

2007 (22.Jahrhundertfuchs)
electroclash, electro
5.5

Dopo uno svariato numero di lavori come video-artista, esperienza che le ha permesso di interiorizzare una discreta sensibilità elettronica, l’austriaca Cherry Sunkist approda alla carriera musicale nella vena del più scafato electroclash, dopo un Ep su cd-r del 2006 e un paio di comparse su compilation. "Ok Universe" - questo il titolo del debutto su lunga distanza - spazia dunque da dance-punk sguaiati a bozzetti elettronici a tecnica mista, anche se questa versatilità spinta non comprende ancora vere credenziali di originalità.

L’album attacca con un lento coacervo di suoni quasi psych e voce campionata, per poi partire con un battito veloce che però rimane solo accennato. In "Age Delay" quegli stessi suoni e quello stesso battito assumono registri di micro-trance avvolgente, con effetti noise e giochino electro sparsi, e nella seguente "Nameless Dogs" il tutto si dirige verso il collage, per poi sfociare in elettropunk di suoni mutevoli, effetti a cascata e canto filtrato alla Chicks On Speed. "One, Two, Three, Four", pur nella sua breve durata, riesce a sfoggiare un pattern un minimo creativo, una mistura di deformazioni aliene, canto smaterializzato e distorsione aeriforme.

Le tracce con qualcosa da dire (o peggio da accennare) finiscono qui. "Energy" capitombola nel dance-rock alla No Doubt, appena sporcato da filtri e effetti electronoise; "Control", anche peggiore, è una cantilena tediosa techno-dance. "I Don't Know Who You Are" si fregia di suoni horror e di un battito quasi motorik-kraut, ma poi plana su una lagnosa linea r’n’b e beat più convenzionale, e "Cake" è un piatto pattern digitale lievemente sardonico. Rimane una "Hello", un ambience-groove in subfrequenza, e "People Don't Belong To People", un altro ambient con interferenze eterogenee e distorsioni quasi cosmiche (la cui durata è però decisamente esigua).

Da una parte stanno i brani cantati, che si confondono uno con l’altro, dall’altra gli ammassi di suoni talmente eccentrici e casuali da dilagare triviali, o i brani strumentali, talmente poco approfonditi da scadere in fantasmi d’idee incompiute. Cherry Sunkist si fa agile quando trova lo strillo erotico mascherato da slogan incazzoso, e s’impapera quando deve arrangiare il tutto; tra goffaggini parodistiche e dichiarazioni d’invidia creativa, insegna a sorridere di un genere deficitario per definizione. La produzione della 22.Jahrhundertfuchs, nuovo archibugio del german touch, fa faville. Vero nome: Karin Fisslthaler.

06/02/2008

Tracklist

  1. What I Want - Why Do I Even Ask
  2. Cake
  3. I Don't Know Who You Are
  4. Age Delay (Nuit)
  5. Nameless Dogs
  6. Hello
  7. Energy
  8. One, Two, Three, Four
  9. Control
  10. Please You
  11. People Don't Belong To People

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