Dog Day

Ci sono due cose che colpiscono, rileggendo la nota che accompagna il promo di questo “Night Group”: si afferma che l’album dimostra “anche come canzoni semplici possano portare con sé significato, bellezza ed onestà” e di come presenti caratteristiche che rimandano a “The Queen Is Dead” e di “Rather Ripped” nel suo suonare “leggero e grezzo allo stesso tempo”.
In effetti, il disco di debutto (dopo l’Ep “Thank You” del 2003) dei Dog Day è composto di canzoni semplici, che spaziano dalla leggerezza del pop di Morrissey & C. (“Sleeping, Waiting”) alla ruvidità levigata dell’ultima fatica dei Sonic Youth (“End Of The World”) o che, in alcuni casi (la title track), mescolano insieme le due cose.
Non solo di questo è costituito “Night Group”: il disco propone anche riferimenti ai primi Rem (l’iniziale “Lydia”, potenziale singolo, oppure “Oh Dead Life”), retaggi di synth-pop anni 80 (“Know Who You Are”) e pennellate di dark (“Great Pains”) e di punk, quanto basta per rendere il tutto abbastanza variegato.

Il problema, dunque, non è quanto quelle note su “Night Group” siano vere, la questione è che raccontano il contenuto del disco mascherandolo in qualche modo. Questi quattro ragazzi canadesi (due fidanzatini e due coniugi) sanno suonare bene e il disco è piacevole in alcune tracce (“Vow” ad esempio), ma “Night Group” si ferma qui; l’album rimane un insieme di graziosi pezzi pop-rock, niente di più, niente di meno. Nulla cioè che possa permettersi di sollevarsi al di sopra della media delle produzioni di questo tipo in commercio ogni giorno.
Un esordio come tanti, insomma, bello e onesto, vero, ma spesso questo non basta per poter lasciare il segno. Come in questo caso.

18/06/2007