Fall

Reformation Post Tlc

2007 (Slogan)
post-punk

Il tempo passa per tutti, non per Mark E. Smith, che rimane la medesima la testa di cazzo di una trentina d’anni fa a quanto pare. Aneddoto anomalo (?) è questa volta l’ennesimo cambio di formazione, a disco quasi ultimato, che ha conseguentemente comportato il completo rifacimento dello stesso. A ben vedere, storia nemmeno così stramba visto il personaggio, storia che per certi versi ricalca quanto avvenuto per “The New Real Fall Lp”, remixato e presentato con titolazione e tracklist differenti, dopo preventiva diffusione in rete. Nella classificazione di Kretschmer, dubito ancora attuale, il leptosomico, caratterizzato da struttura corporea esile, longilinea, collo allungato, petto lungo e stretto, è la tipologia umana più soggetta a schizofrenia…

Colma di mutamenti, ripensamenti, trasformazioni, la vita artistica dei Fall, one man band per eccellenza, soggetta a turnazioni forzose più di ogni altra, con la sola Elena Poulouca capace di sopportare in continuità il carattere quanto meno spigoloso del nostro. E si narra di scazzottate con i roadie, dichiarazioni al vetriolo, come quando a metà anni 80 apostrofò malamente i tipi di Rough Trade, accusandoli di pubblicare "dischi di froci" e al contempo di operare censure rispetto a qualche sua lirica politicamente scorretta.
Ve lo immaginate Mark E. Smith ospite nel salotto televisivo della domenica pomeriggio? A bestemmiare, a sputacchiare qua e là, o magari al contrario, a esibirsi compito secondo il perfetto canone buonista….Non ci sarebbe spazio per Smith, non gli perdonerebbero alcunché. Parafrasando Oreste del Buono a proposito di Carmelo Bene, cosa se ne fa di un genio la nostra squallida italietta, popolata da personaggi stranamente normali, da icone pornografiche in giacca e cravatta, da concentrati di trashitudine altamente radioattivi, e contagiosi.

Noi invece gli perdoniamo tutto, dalle cadute di stile agli album ciofeca, convinti che Smith sia uno degli ultimi esempi di artista incompromissorio perché audacemente prono a farsi puttana rispetto al variare delle mode e dei costumi, pur rimanendo se stesso. Il più nobile dei reduci eighties, il più in forma dei dinosauri wave, se persino i Pere Ubu vanno a corrente alternata anziché no.

Ah il disco… è uno di quelli buoni, fidatevi.

19/02/2007

Tracklist

  1. Over Over
  2. Reformation
  3. Fall Sound
  4. White Line Fever
  5. Insult Song
  6. My Door Is Never
  7. Coach And Horses
  8. Usher
  9. Wright Stuff
  10. Scenario
  11. Das Boat
  12. Bad Stuff
  13. Systematic Abuse