Goldmund

Two Point Discrimination

2007 (Western Vinyl)
modern classical, ambient

Il buon Keith Kenniff è un artista geniale e colmo di idee. Dopo aver dimostrato a un po’ a tutti la sua arte piena di splendore con “Eingya” a nome Helios, nel corso degli anni ha continuato a far parlare di sé per la coerenza artistica e la delizia incantata con cui ha tinteggiato la sua musica.
Il suo moniker Goldmund esordiva quasi tre anni fa con lo splendido “Corduroy Road” su Type Records, etichetta che allora era poco più che neonata, capace di sorprendere tutti con una serie di uscite pressoché perfette per coesione artistica, intensità emotiva e campionario di sensazioni melodiche.

Questo mini-album dalla durata molto ridotta (appena 23 minuti) distende sul tavolo della trattazione carte scottanti, di grande valore. Undici scintille minuscole, un mucchietto di haiku scritti da un monaco buddista in tempo di meditazione, lievi soffi di brezza.
Sembra la solista pasta amalgamata con sapienza, fra incastri ritmici minimali e note cristalline di archi appena sfiorati, e invece nella sua immediatezza svolge un lavoro sotterraneo encomiabile e incantevole. Il suo maggior pregio è la levità con cui il tutto scorre: flussi di strumenti si intersecano spesso e con piacere, esili manipolazioni strumentali si adagiano con grazia irreparabilmente infinita.

Piccole storie per momenti che si volatilizzano in un batter d’occhio, accenni di movimento che si troncano sul nascere, fra sbuffi di piano e gracili architetture che sono classiche e moderne contemporaneamente. Fra Satie, angelici momenti di musica contemporanea e certe operazioni di riesumazione attuale di suoni antichi. Un'opera consigliata agli amanti dei temperamenti sospesi.

24/03/2008

Tracklist

1. Leading
2. Then
3. From
4. Light
5. To
6. Shadow
7. They
8. Will
9. See
10. As
11. One.

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