Marino Jose' Malagnino

Pop

2007 (Pezzente Produzioni)
pop

A Mesagne, provincia di Brindisi, opera questo piccolo fenomeno underground, Marino José Malagnino, che ha già fatto parlare di sé in modo rilevante, nonostante non molti se ne siano accorti nelle sedi opportune. Un tipo strano e sincero, o sinceramente fuori di testa, o non so bene cosa… ma seguitemi una attimo, e vi racconterò una storia di autoproduzioni, dischi cartone e suoni improbabili, cori bambineschi e “istanze alternative”.

Marino José Malagnino principia la sua avventura nel 2005, dando vita alla label personale Pezzente Produzioni, le cui release superano a sinistra il concetto di dischi home-made, in una serie di cd-r-oggetto dal package davvero particolare, realizzato con ritagli di giornale, schotch e copertine disegnate manualmente, a mo' di collage dadaista. Più che di gesto artistico, si tratta qui di scarsità di mezzi, che tuttavia finisce per assumere un significato estetico ben preciso. E’ il manifesto della Nuova Musica Rurale (http://www.nuovamusicarurale.it/), che  rimanda effettivamente all’esigenza di una musica autoctona e quanto più possibile scevra da sovrastrutture mercantili che rischierebbero di inficiarne la genuinità.

E’ l’abiura di un’arte (auto)imposta, resa attraverso il rifiuto di strumenti tradizionali come dei normali meccanismi di produzione e distribuzione. Basti pensare in tal senso che il nostro diffonde i dischi dell’etichetta col meccanismo del baratto.
Tutto ciò suggerisce prossimità concettuali con i vari Harry Partch e Arnold Dreyblatt, secondo una  visione dell’arte qui declinata in una forma ancor più primigenia e incontaminata, se possibile. Malagnino è un outsider, lo avrete compreso, ma non di quelli costruiti, bensì un autentico personaggio fuori dal tempo e fuori tempo massimo. E allora “Pop”, la sua  prima emanazione da “musicista adulto”, finisce per incarnare pienamente gli elementi sopra descritti, costituendo a suo modo un lavoro geniale, oltre che onesto, ovvero coerente con le premesse sostanziali che lo hanno generato.

Quindi? Quindi, voce, nokia 6020, lancia y, pulizia dei denti, tergicristalli, battimani, docce, xilofono e chitarre suonati a naso (?) etc vanno a costituire l’armamentario strumentale con cui il lavoro è stato messo in opera, tutt’al più integrati da un violino, da qualche sample porno(!?) e poco altro.
Insomma, capito di cosa si sta a discutere? Invero “Pop” vorrebbe essere l’unico modello di pop possibile, scusate la ridondanza, ma ciò dà proprio il senso di un’autoesculsione voluta e trovata, di un’autopoiesi stilistica, di un autismo consapevole rispetto all’esogeno musicale istituzionalizzato. E si parla di guerre, supermercati, denari svalutati, in filastrocche giocose e plasticose, sintetiche eppure sanguinanti. Ma è un bel sentire, credeteci pure.

Il punto? Beh, molti ne rimarranno inteneriti, senza probabilmente riflettere su istanze ben più preganti messe sul piatto dal Malagnino, e che certamente si nascondono dietro quell’esteriorità fanciullesca. Comunque sia, il ragazzo pone delle domande dannatamente serie, le cui risposte fanno paura.

07/07/2007

Tracklist

  1. Io Ballo Con Le Babbucce
  2. Brano In Attesa Di Titolo
  3. BCE
  4. U.S.A. Il Napalm Sakashita
  5. BUM! BUM! BUM!
  6. (Intervista)
  7. L’uomo Impegnato

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