Neurosis

Given To The Rising

2007 (Neurot)
heavy-rock, post-metal

Al pari, e forse più, dei Tool, i Neurosis godono di una stima illimitata da parte del pubblico rock. Sorti dalle ceneri del metal in disfacimento dopo l'incontro con l'hardcore, ne hanno ridisegnato il Dna grazie a lavori fondamentali come “Through Silver in Blood” (1996 Relapse) e “The Eye Of The Storm” (2004 Relapse). Rispetto al suono liquido e denso degli ultimi lavori, “Given To The Rising” si presenta in parte come un ritorno al passato, riprendendo il discorso interrotto con il granitico "Times Of Grace" (1999 Relapse). Sintetizzando, verrebbe da dire 'meno drone e piu riff taglienti e diretti'. Anche se nel corso dei 70 minuti di durata del disco non mancano i momenti evocativi e d'atmosfera (l'intro di “To The Wind” è spettacolare).

“Given To The Rising” si apre con l'omonima cavalcata rock di nove minuti: un manifesto di potenza e rabbia che trova la sua apoteosi nel lungo finale. Ancora più granitico e sabbattiano il muro di suono di "Fear And Sickness" con Stiv Von Still deciso ad urlare al mondo tutta la sua lucida disillusione. Il mondo è in rovina e i Neurosis ne descrivono il collasso. La sincronia tra batteria, basso e chitarre è perfetta. Nessun ingranaggio è fuori posto e ogni particolare è curato nel minimo dettaglio. Merito sicuramente della solita produzione asciutta e minimale di Steve Albini, ma soprattutto dell'affiatamento raggiunto dai Neurosis dopo tanti anni assieme. Una vera macchina da guerra.

I detriti lasciati lungo la coda di "Fear And Sickness" vengono coperti in parte dal delicato intro di "To The Wind", il momento più malinconico dell'intero album, dove affiorano le parentele dei Neurosis con le discendenze dei gruppi post-rock. E' solo un attimo però, prima che il vortice di oscurità ed elittricità avvolga di nuovo ogni cosa nella notte eterna. Non c'è scampo dal buco nero descritto dai Neuroisis: la civiltà per come la conosciamo è spacciata. Resta solo l'esigenza di urlarlo a chi possa ancora sentirlo.
Stiv si prende una pausa con la breve “Shadow”, dove la sua voce cavernosa intona un racconto desolante su un drone che si trascina senza meta. “Hidden Faces” ha tutte le caratteristiche di un classico heavy: riff, tempo e potenza. Dal vivo diventerà un cavallo da battaglia del gruppo.

Ancora riff scuri e sabbattiani aprono “Distill”, una delle ultime canzoni del disco. I due minuti di sperimentazione di “Nine” preludono al gran finale di “Origin”, undici minuti e quarantanove secondi in cui sono condensate le migliori caratteristiche dell'entità Neurosis.

Tracklist

1. Given To The Rising 
2. Fear And Sickness 
3. To The Wind 
4. At The End Of The Road 
5. Shadow 
6. Hidden Faces 
7. Water Is Not Enough
8. Distil (watching The Swarm) 
9. Nine 
10. Origin

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