Shapes And Sizes

Split Lips, Winning Hips, A Shiner

2007 (Asthmatic Kitty)
avant pop-rock

Loro sono di Vancouver, sono in quattro (Caila Thompson-Hannant, Rory Seydel, Jon Crellin e Nathan Gage) e sono tornati con un disco tutto da ascoltare, scrigno di avant-pop/rock multidirezionale, indomito, divertito e, perché no?, anche divertente. In giro se ne parla come di un incrocio tra Fiery Furnaces e Volcano!, il che poi significa che le meraviglie pop sono, sotto sotto, giochi un po’ deformi, continuamente preda di sussulti arty, di tensioni spasmodiche, quasi di sincopi math & progressive.

Un omonimo esordio già ricco di fascino, per tastare il polso della situazione. Poi, il salto di qualità, la concentrazione sul dettaglio che si fa quasi maniacale, lo strutturarsi di un disegno preciso, chirurgico, la strada maestra della canzone lastricata di ostacoli, feritoie, doppi fondi. “Split Lips, Winning Hips, a Shiner” è un’opera che non lascia tregua, costringendoci a prestare attenzione al più piccolo dei particolari, perché in ogni dove potrebbe annidarsi quello decisivo per entrare nella stanza dei segreti. Ci metterete un po’ prima di decifrarlo completamente, ma, come si suol dire, il gioco vale decisamente la candela.

E’ qualcosa di stranamente cerebrale, dunque, questo pop assuefatto al gioco della digressione spesso insistita e gioiosa (“Alone/Alive”), con chitarre che sembrano stentare sotto il peso del ricordo Byrds-iano (“Head Movin’”), con banjo e fiati che pennellano una tela di arcani intimisti per una storia di abusi e auto-mutilazioni (“The Taste In My Mouth”) o, ancora, con quel continuo frangersi di idee che la testa si diverte a voler rincorrere e il cuore trova dannatamente pericoloso per la sua stabilità (“Geese”).

E’ la voglia di non arrendersi al banale che rende questi brani così intriganti e melodicamente imprendibili. E, se si hanno gli Architecture In Helsinki in mente (esemplare la marcia verso il sole – l’inconfondibile brivido lungo la schiena, scivolando sul crinale dei ricordi - di “Victory In War”, con echi di Beirut in vacanza), è pur vero che quelle chitarre martoriate, che si accartocciano impavide o si stiracchiano improvvise, e quel trombone beota fanno di tutto per mirare più in alto, sempre più in alto (“Teller/Seller”). Come quando “Highlife (I Had Been Duped)”, da un corale, caleidoscopico farfuglio di gloriosa fierezza, passa a complicarsi la vita con tutta una serie di scazzi e ambiguità, orgogliosa della diversità che va, via via, conquistandosi sul campo.

La sensazione è quella di una band quasi satura di ispirazione, stracolma di idee, forse ancora priva della giusta “razionalità” (parola che, in un contesto come questo, è quasi una bestemmia…), ma quanta bella carne al fuoco! Poi, improvvisamente, il crescendo matematico di “Can't Stop That (Sinking) Feeling” s'interrompe, e la voce di Seydel si smarrisce nel sogno, il sogno si smeriglia a sua volta, qualcosa di impensabile sembra essere successo (Syd Barrett che si materializza al cospetto degli Storm & Stress?); come in “The Horse's Mouthy Mouth”, che è una ballata di un'indolenza quasi insopportabile, e dove la chitarra, prima o poi, la smetterà di contorcersi quasi fosse nelle mani di Derek Bailey!

E’, innegabile, insomma, la maturazione delle idee rispetto alle ancora acerbe intenzioni dell’esordio. Una maturazione che è innanzitutto stilistica, certo, ma anche evidente a livello compositivo ed esecutivo. Nonostante le impervie scorciatoie che gli arrangiamenti spesso sono costretti a seguire, i quattro mostrano, infatti, sempre di sapere quello che vogliono. Aprono, dunque, “ The Long Indifference” con un icastico conciliabolo free-jazz; seguono la traiettoria di un art-pop rumoroso ed eccentrico; e se ne vanno in gloria con un’epica, quanto abbagliante, coda di synth radioattivi. Niente male, insomma. Davvero niente male!

Poi, ovvio, non possono mancare i titoli di coda; e, allora, “One, Two, Three” (come se si partisse da capo, ma sul traguardo): lenti ed austeri, sornioni e raffinati, mostrandoci il lato nascosto di un mondo solo all’apparenza impenetrabile.

30/06/2007

Tracklist

1. Alone/Alive    
2. Head Movin'   
3. Geese     
4. The Taste In My Mouth    
5. Teller/Seller    
6. Grassy Corner, A Sunset
7. Highlife (I Had Been Duped)      
8. Can't Stop That (Sinking) Feeling        
9. The Horse's Mouthy Mouth       
10. The Long Indifference      
11. Canvas Skios, Muslim Trees    
12. Victory In War       
13. Piggy   
14. One, Two, Three

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