David Watson

Throats

2007 (Estatic Peace!)
avanguardia

Un suono prodotto da un corpo vibrante non è mai puro, ma è costituito da un amalgama in cui al suono fondamentale se ne aggiungono altri più acuti e meno intensi: questi sono gli armonici

"Musica sperimentale per cornamusa sola" fa pensare a qualcosa di piuttosto ridicolo. Assomiglia a un ossimoro: cornamusa = zampogna = pastore, Natale = l'opposto della sperimentazione. E invece questo David Watson riesce a far pubblicare da Ecstatic Peace! (fondata da Thurston Moore, che è uno che ne sa) un album di musica sperimentale per cornamusa sola che di ridicolo non ha proprio nulla. A meno che vogliate considerare ridicoli - che so - Glenn Branca o Meredith Monk.

In realtà, strumento a parte, la vicinanza massima sembra quella col Demetrio Stratos di "Cantare la Voce": diplofonie, ipertoni, soffi, gorgheggi, droni, gorgoglii... Bello schifo, no? Sì. No. Boh. Dipende, in realtà.
Certo, se uno cerca gighe scozzesi, non è "Throats" che deve ascoltare. Di musica "vera e propria" (qualunque cosa voglia dire) qua ce n'è poca. Si tratta di pura avanguardia: il fine è la sperimentazione sullo strumento, il risultato "tecnico", non quello estetico-compositivo. E allora che ce ne facciamo, perché dovremmo ascoltarlo noi che non suoniamo la cornamusa e non abbiamo alcuna intenzione di imbracciarne una?

Il fatto è che "Throats" è un disco estremamente suggestivo, ipnotico, coinvolgente. Possibile? Sì, perché è talmente ricco di dettagli acustici da perdercisi dentro: seguire le linee degli armonici che crescono, calano e si elidono in "Glossal" e "Vacuole", annichilirsi nel gioco di battimenti in "Queen Jealousy", dissotterrare irriconoscibili movenze anglo-celtiche segretamente impregnate in ogni nota dell'album.
Poi arriva la voce. Sì, vi avevo preso in giro, non è proprio tutta tutta cornamusa e basta. Non che il "cantato" di Shelley Hirsch e Makigami Koichi arrivi per addolcire la proposta: lo scopo di "Seventh Stomach", "Acute", "Pythia" e "Cutting" è quello di mostrare le possibilità di dialogo fra la tecnica di David Watson e vari ambiti dell'avanguardia vocale (avanguardia per modo di dire, perché il throat singing è praticato da secoli in alcune repubbliche dell'Asia centrale).

In "Pool" troviamo uno scacciapensieri, e diventa evidente come buona parte del disco ruoti attorno alla ricerca sugli armonici. La volontà di riscoperta e riappropriazione delle loro tecniche rafforzative diventa allora il messaggio centrale di "Throats", e assieme fornisce un'importante chiave di lettura e un mezzo per trascendere l'opera, uscendo finalmente dall'ottica "sì ma tanto io la cornamusa non la suono".

Il brano più evocativo e basilarmente emozionale è tuttavia "Stomion", che con sapienza è stato scelto come prima traccia. Sorta di "The Ascension" per cornamusa, si snoda su dieci minuti in una trance minimalista che è un impercettibile crescendo, un flusso immobile modello "Regina Rossa": scorrere, scorrere per lasciare la musica perfettamente ferma, immobile, cristallizzata nella pura contemplazione della stasi.

18/12/2007

Tracklist

1. Stomion
2. Pneumothorax
3. Glossal
4. Queen Jealousy
5. Seventh Stomach
6. Trachea
7. Cutting
8. Pool
9. Billow
10. Acute
11. Pleural
12. Echo
13. Pythia
14. Vacuole

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