Adele

19

2008 (Xl)
pop, soul, songwriter
5.5

Piccole donne crescono. Senonché, a differenza del romanzo della Alcott, stavolta Amy è il nome della sorella maggiore. Dopo il successo planetario di "Back To Black" il mercato albionico (e il nostro, di riflusso) si è abbottato di signorine neo-melodiche che, appena maggiorenni, entrano nei quartieri alti delle classifiche nazionali ancor prima, si può dire, di aver inciso un solo disco.
Potenza di Myspace e del peer to peer? Probabile.

Adele Laurie Blue Adkins è l'ultima, finora, sia in ordine di tempo che d'età. Anche se l'etichetta di "nuova Winehouse" a lei sta davvero stretta e non solo per una questione di taglia: voce flautata, sottile, acuta ma davvero poco potente al cospetto dei miagolii sulfurei e lubrichi della "moretta" del Middlesex, niente tatuaggi da marinaio in licenza, testi che sembrano paginette strappate al diario di un'adolescente qualunque, una brava ragazza, di quelle che litigano col "moroso" ma subito dopo si riappacificano, che sognano il principe azzurro ad occhi aperti; fantasie di 60's pop orchestrale, melodiche, macilente, che gravitano indisturbate nell'assenza totale di quelle spurie ritmiche in staccato derivate dall'old school rap.

Rosea, pingue, graziosa e soprattutto modesta: "Sono una cantante soul di canzoni pop", si schermisce e "mi ubriaco pesantemente in camera mia" - scherza - "e collasso pesantemente sul letto piuttosto che sul divano di un club". E in effetti, ascoltando questa collezione di dodici pezzi intitolata "19" (come a mettere le mani avanti, ricordando che, in definitiva, è pur sempre quella la sua età) proprio non ce la fai a essere cattivo con lei, sebbene qualche perplessità per un dischetto che in patria ha fatto incetta di vendite e premi, accaparrandosi pure un Brit Award come "scelta della critica", sotto sotto ti rimanga.

Capita che i suoi vocalizzi soul acuti e gentili convolino spesso in un abito acustico e dimesso quasi folk (il picking di chitarra di "Daydreamer", un mezzo yodelin' country in "Crazy For You"); che in uno dei brani più riusciti, "Best For Last", la strofa sia scortata da un semplice giro di basso con piano, cassa e cori che entrano solo nel ritornello. Capita che il suo pop-soul zuccherino ("Chasing Pavements", "Melt My Heart To Stone") ricordi, nell'interpretazione, più la nostra Giorgia (che, se questa vende in tutto il mondo, chissà cosa potrebbe fare lei nelle mani di un musicista/produttore/paroliere con le "biglie") che le inarrivabili Etta James o Ella Fitzgerald che qualche stolto s'è azzardato a scomodare.

Altrove, invece, le cose non vanno poi così male, anzi: "Cold Shoulder" è un melange di electro-samba, trip-hop e stacchetti da girl group in cui si sente - eccome - la mano di Mark Ronson (che riesce persino a farla assomigliare un po' ad Amy, ma poco poco), "Right As Rain" è uno scorcio di guizzante e asciutta endorfina da Stax sound (ritmo sincopato, staccato di chitarra elettrica e Hammond chiesastico), "My Same" un doo wop "seghettato" da sincopi e ripartenze, "Tired", un upbeat su fondali lounge guarnito dal tappeto strumentale dei violini. Il resto è poca cosa: "First Love", un valzer per carillon, "Make You Feel My Love", un Elton John di stanza a Nashville con la sua bella giacca di pelle sfrangiata, "Hometown Glory", un recital soul per piano, violino e divagazioni quasi scat che sfiora temi sociali velandosi di una sorta di malinconico e contrito patriottismo.
Se son rose…

29/06/2008

Tracklist

  1. Daydream
  2. Best For Last 
  3. Chasing Pavements 
  4. Cold Shoulder  
  5. Crazy For You  
  6. Melt My Heart To Stone  
  7. First Love   
  8. Right As Rain  
  9. Make You Feel My Love 
  10. My Same  
  11. Tired  
  12. Hometown Glory

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