Angel

Kalmukia

2008 (Editions Mego)
avantgarde, drone

Quando si pensa alla musica d'avanguardia, il pensiero va immediatamente a sostantivi quali "difficoltà", "complessità" e via discorrendo. Quando tuttavia si operano simili generalizzazioni si tende a forzare in maniera innaturale una definizione applicata invece solo a un'attitudine musicale volta alla perenne ricerca di soluzioni nuove, stilisticamente originali. A quanti non amano i suoni particolarmente complessi, le melodie spigolose, i momenti di pura stasi, ma che intendono addentrarsi in musiche più particolari, si consiglia vivamente l'ascolto di un disco uscito nel gennaio 2008, ma passato inosservato ai più.

Dietro il progetto Angel, il cui secondo disco, intitolato "Hedonism" arriverà sugli scaffali il 9 dicembre, c'è l'intelighenzia elettronica degli anni Duemila: Ilpo Väisänen dei Pan Sonic, Dirk Dresselhaus dei Schneider TM e Hildur Gudnadottir dei Mùm, aggiuntasi nel 2004 quando la band aveva già cinque anni alle spalle.
Cosa può allora nascere dall'alchimia di tre personaggi così di spicco? Le strade possono essere due: o si prosegue sui sentieri dell'elettronica o, al contrario, si vira verso fasci sonori di matrice diversa. In effetti, l'opera prima del combo che gravita tra Berlino e Helsinki si concentra su territori piuttosto differenti rispetto a quelli dei rispettivi gruppi-madre. Nonostante sia un esperimento, una nuova via, "Kalmukia" non appare certo un'opera confusionaria. Come non certo lasciato al caso è il suo titolo: la Kalmukia è una Repubblica della Federazione Russa, uno staterello esteso poco meno di un quarto dell'Italia, situato a una quarantina di chilometri dal Volga. La sensazione di trovarsi in terre di mezzo, abbandonate a se stesse, inaridite e fredde, è il vero filo conduttore del disco, che si dipana tra melodie meste, mai incalzanti e sempre sommesse.

Le quattro tracce, per una durata di poco inferiore all'ora, si susseguono con geometrica armonia, dimostrandosi ottimamente a fuoco. L'iniziale "Bones In The Sand" gioca tra droni, chitarre a sprazzi e il violoncello che tratteggia sinuose curve neoclassicheggianti. Nei 19 minuti di "Kalmukia-The Discovery, Wiring, Invasion", a tiepidi riverberi tzigani fa da contraltare il granulare suono della sabbia che si alza come sollevata dal vento.
Le tracce scorrono lente, nell'aria l'odore del vecchio, del passato che avanza. Pare che tutto si stia man mano ricoprendo di una sottile coltre del tempo che si avvicina senza soluzione di continuità. E allora "Effect Of Discovery, Test, Alarm, Catastrophy" nei suoi riverberi elettronici traccia la disperazione del vuoto cosmico che si apre davanti agli occhi, un vuoto costruito da solidi droni ed effetti sinistri che si incalzano in maniera ossessiva. Ed ecco, alla fine del viaggio in terre sconosciute, giungere le rassicurazioni della presenza di vita. L'inebriante fluire, tra Windy & Carl, Black Tape For A Blue Girl e Charalambides, di "Aftermath The Mutation" chiude il cerchio in maniera epica.

Evitando sterili esercizi di stile, ma applicandosi anima e corpo, gli Angel hanno costruito un disco che nel suo svolgersi cattura e incanta, risultando tanto ostico all'ascolto quanto decisamente soddisfacente una volta giunti alla fine. Buona la prima.

03/12/2008

Tracklist

  1. Bones In The Sand
  2. Kalmukia - The Discovery, Wiring, Invasion
  3. Effect Of Discovery, Test, Alarm, Catastrophy
  4. Aftermath: The Mutatio