David Byrne & Brian Eno

Everything That Happens Will Happen Today

2008 (everythingthathappens.com)
electro-gospel, avant-pop

Tornati a lavorare insieme in occasione del venticinquennale di “My Life In The Bush Of Ghosts”, David Byrne e Brian Eno, artisti geniali e carismatici, che certamente non necessitano di presentazioni, hanno deciso di celebrare l’evento instaurando una nuova collaborazione che, a oltre un quarto di secolo di distanza dalla prima, fondamentale esperienza, permette di ritrovare un’uscita a nome di entrambi.
Come sovente avviene in questi casi, la levatura dei due protagonisti in questione, unita al loro fulgido passato, non deve ingenerare aspettative – stilistiche o qualitative – che a distanza di così lungo tempo sarebbero ingiustificate, né tanto meno circondare di un’altrettanto ingiustificata aura di grandezza un’opera che va valutata in quanto tale e non in relazione ai nomi scritti in copertina, utili forse soltanto a richiamare l’attenzione su questa che consiste sostanzialmente in un’autoproduzione, che viaggia attraverso i moderni canali della rete, con un sito dedicato, dal quale è adesso possibile acquistare prima la versione digitale dell’album in oggetto, mentre quella su supporto ottico seguirà nel giro di poche settimane.

Certo, in casi come questo, anche in conseguenza di scelte sapientemente adottate dai due artisti in questione (insomma, si possono ben permettere questa predilezione per l’indipendenza), è legittimo almeno attendersi un prodotto di qualità, senz’altro alieno da un passato troppo remoto per esser collocato quale pietra di comparazione, ma almeno coerente con quanto Byrne e Eno hanno rappresentato negli ultimi anni. Allora, sebbene soprattutto le esperienze di David Byrne siano state eccentriche e davvero multiformi, dalla rinnovata interazione con il guru assoluto dell’ambient music sarebbe stato lecito quanto meno un tentativo di sviluppo delle frequentazioni ambient-neoclassiche dell’ex leader dei Talking Heads, splendidamente espresse nella colonna sonora “Lead Us Not Into Temptation” del 2003.

Invece, “Everything That Happens Will Happen Today” non è nulla di tutto ciò; anzi, sorprende per il suo approccio eminentemente pop, frutto della prevedibile suddivisione del lavoro, tra la prevalente scrittura di Byrne e della parte compositiva (ma non solo) affidata ad Eno.
Da loro stessi presentato come un album di gospel elettronico (!), “Everything That Happens Will Happen Today” si caratterizza fin dall’inizio come un disco incentrato da un lato sulla presenza preponderante dell’elemento vocale, dall’altro su arrangiamenti che spaziano da accenni electro decisamente anonimi a malriusciti tentativi di strizzare l’occhio a certe “plastificazioni” del mercato discografico, già insulse ex se ma del tutto inaccettabili se poste in essere da artisti non più certo giovanissimi, peraltro avvezzi a platee ed orizzonti ben diversi.
Ovviamente il punto debole di questo sconcertante ritorno alla collaborazione non risiede nella sua propensione al pop, ma nel modo in cui essa è stata realizzata: se infatti l’ossessiva ripetizione del titolo dell’iniziale “Home” o le discrete aperture armoniche della title track presentano se non altro una propria fisionomia, ancorché condita da banalità nello stile e nei testi, non possono definirsi in altro modo che imbarazzanti le soluzioni ritmiche di “Strange Overtones”, il forzato arrangiamento giovanilista di “Life Is Long”, nonché l’incomprensibile andamento da coro da stadio di “One Fine Day”.

Ad assecondare il dichiarato intento di electro-gospel resta forse la sola “Wanted For Life”, pezzo peraltro senza capo né coda, incapace di trasformare in qualcosa di paragonabile al pop un qualsiasi pur rispettabile impianto sonoro. Come in tutto il resto del lavoro, anche qui permane una sensazione di ingiustificata magniloquenza, non supportata nemmeno dalla necessaria interazione tra scrittura ed elementi compositivi: malferma e sfuocata la prima (tanto più se osservata in ottica pop), scialbi e privi di carattere i secondi, che in una sola occasione (“I Feel My Stuff”) lasciano intravedere un certo lavoro di cesello e un tentativo di amalgama altrimenti sconosciuto al resto dei brani.
È quest’ultima, a ben vedere, la pecca maggiore di “Everything That Happens Will Happen Today”, album che sarebbe fuorviante giudicare nostalgicamente alla luce di un passato troppo lontano, e altrettanto scorretto porre in relazione alle potenzialità dimostrate nelle lunghissime carriere dei due artisti. Basti allora considerare l’opera soltanto in quanto tale per concludere che si tratta di un disco nel quale nemmeno i caratteri sono riusciti a integrarsi a dovere, e che pertanto risulta privo di adeguati spunti e sostanzialmente inutile.

10/09/2008

Tracklist

  1. Home
  2. My Big Nurse
  3. I Feel My Stuff
  4. Everything That Happens
  5. Life Is Long
  6. The River
  7. Strange Overtones
  8. Wanted For Life
  9. One Fine Day
  10. Poor Boy
  11. The Lighthouse

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