B. Fleischmann

Angst Is Not A Weltanschauung

2008 (Morr Music)
elettronica

Dalle prime lezioni di piano nel 1983 al successivo studio sulla ritmica nel 1988, fino all’esordio live con alcune band nel 1991, il percorso di Bernhard Fleischmann è un insieme di esperienze musicali  unite da una concezione artistica della musica.
La sua proposta è ricca di riferimenti alla cultura mitteleuropea con forti connotati elettronici e industrial, la sua scelta di proporsi come solista solo nel 1999 evidenzia inoltre una progettualità molto forte che, introducendo in seguito elementi diversi, ha reso il suo sound meno sperimentale e più immediato.

Bernhard Fleischmann propone un insieme di sonorità che sono amabilmente riconoscibili, senza essere prevedibili, il suo art-rock dalle singolari caratteristiche elettroniche lo avvicina a personaggi del calibro di John Cale, Brian Eno, soprattutto nelle loro escursioni pop.
La contaminazione elettronica è l’impianto principale del sound di Fleischmann, che destruttura matrici variegate che vanno dal country al jazz, celebrando l’incontro del musicista con la canzone nella sua forma più pura, non è un caso che la frase che caratterizza il brano d’apertura "Hello" sembra un manifesto d’intenti, "hai un microfono, hai una voce, hai una melodia, hai un foglio di carta bianca…", ovvero gli elementi principali per una buona canzone: il brano si snoda su poche note di piano e orchestra sintetizzata, raggiungendo un livello comunicativo intenso.
Le emozioni si sviluppano e si moltiplicano nella successiva "24.12", una splendida ballata elettronica dai ritmi apparentemente gioiosi, che mostra le incredibili potenzialità espressive dell’autore; pregevole il testo che sulle attese dello shopping natalizio costruisce un dialogo a due (la voce femminile è di Marilies Jagsch) che sintetizza il vuoto che nasconde la ritualità consumistica.

Sono i brani strumentali quelli che offrono soluzioni più elaborate con un linguaggio minimalista molto comunicativo. Eccellente “The Market”, che con pochi elementi ritmici costruisce una sequenza ipnotica ricca di fisicità, mentre “Last Time We Met at a T&TT Concert” rischia di perdere coesione nel tentativo, invero riuscito, di assorbire un insieme strumentale più ricco.
Ma su tutte svetta “Phones, Machines And King Kong” di Daniel Johnston, il momento più drammatico e intenso dell’album, la voce piena di disperazione regge la melodia fino agli splendidi inserti elettronici originali e stravolgenti.
Più lineare la sognante “Still See You Smile”, morbida pop song che insieme alla notturna  “In Trains” rappresenta la parte più normalizzata del nuovo sound di B. Fleischmann.

Un album riuscito che soddisfa le attese dei suoi fan, ma spalanca le porte a nuovi adepti grazie a un insieme di brani originali e gradevoli, con ottime performance strumentali e vocali. A tal proposito va segnalata la presenza, oltre a Marilies Jagsch, del bravissimo cantante William Van Ghost.
“Angst Is Not A Weltanschauung!”, dunque, è un disco che convince e affascina, nonostante la prevedibilità di alcune soluzioni sonore e la scrittura leggermente discontinua. Bernhard Fleischmann non ha ancora realizzato il suo capolavoro ma in quest’ultimo progetto vi è più di una luce.

16/12/2008

Tracklist

1. Hello
2. 24.12.
3. Last Time We Met At A T&TT Concert
4. In Trains
5. Still See You Smile
6. Phones, Machines And King Kong
7. The Market
8. Playtime
9. Even Your Glasses Miss Your Eyes

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