Cantante e chitarrista dei Xbxrx, Vice Cooler è anche il titolare del progetto elettronico Hawnay Troof. Con questo moniker, Cooler ha prodotto dapprima “Get Up Resolution Love” (Retard Disco, 2003) e quindi il doppio “Dollar/Deed” (Retard Disco, 2006), il suo apice artistico con cui si autoproclama a Dogbowl del nuovo hip-hop. Infatti, nella sua ricetta convergono elementi causticamente comici (finanche parodistici), soprattutto canto e base ritmica (piuttosto aderente alla tradizione ma anche storpiata, sventrata), effetti digitali disturbanti, caricature melodiche sia nostalgiche che avanguardiste, e così via.
In “Islands Of Ayle” la cosa si ripete pezzo per pezzo. L’ hip-hop demenziale “Front My Hope” (il suo brano più facile), il rap psichedelico-psicotico di “Connection” e quello Beastie Boys-iano di “Two Week Bruise” e “Out Of Teen Revisited”, e “Oblivions”, una versione muscolare di “Front My Hope”, sono brani che tradiscono una certa superficialità. Cooler è conscio di essere entrato a far parte del nuovo linguaggio electro-pop di Dan Deacon e Kevin Blechdom, e lo dimostra con “Water” (una vignetta da cartoon), “Venus Venus Piper” (un anthem dadaista), “Bizarre Triangle” (una presa per i fondelli di Nine Inch Nails) e “The Gods Are Crazy” (una stilizzazione impietosa pur vicina a certo lo-fi neozelandese).
Il livello di sofisticazione, seppur amatoriale, è comunque elevato. Non c’è niente, in questa breve opera, che non sia accompagnato da un timbro sgradevole, una distorsione o da un cut-up irriverente. A questo s’accompagna l’ironia sarcastica, forse antiquata, e un infantile amalgama di suoni disgiunti volutamente incompiuti. Appendice: “Rmx 2008”, autoprodotto.
07/10/2008